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Hitoshi pov.

Sospirai dal naso completamente rilassato e a mio agio accarezzando la testa di Kaminari che si era addormentato sulla poltrona accanto al mio letto con la testa poggiata su quest'ultimo, il tutto dopo che era rimasto lì a parlare per ore con me per cercare di completare un intero libro sui cruciverba. Si era inventato così tante parole, nomi e oggetti che ne avevo perso il conto, ma avevamo riso davvero tanto, così tanto da aver male ovunque.
Ogni secondo con lui mi rendeva il ragazzo più fortunato al mondo e ne ero grato, così tanto che credevo di vivere in un sogno infinito e volevo che infinito restasse.

M'incantai a guardarlo, stringeva ancora la penna nella mano con cui aveva lasciato una lunga strisciata di colore blu su una delle pagine del libro, in viso aveva un espressione tranquilla e serana con un lieve accenno di sorriso che non sembrava intenzionato ad andarsene, i capelli gli solleticavano la punta del naso che continuava ad arricciare, così glie li scostai stando attento ai cavi e ai cerotti attaccati alle sue tempie, non volevo svegliarlo o rischiare di rovinare tutto il lavoro che i medici stavano facendo per scoprire che avesse.
Aizawa era venuto a parlarmi prima di esser spostato nella stanza assieme al mio ragazzo e mi aveva confermato che gli esami classici per ľepilessia non avevano dato dati sufficienti per capire se fosse quella o altro, quindi di insistere sul fargli fare il test genetico, test che era paurosamente intenzionato a non fare.

Questa volta sospirai frustrato e non rilassato, il pensiero che non volesse fare il possibile per curarsi mi faceva innervosire e faticavo a non alterarmi...
Non era costretto a scoprire chi fosse la sua famiglia, serviva solo per le cartelle cliniche o per contattarli e basta, non era obbligato a vederli...
La vibrazione del suo telefono mi distrasse e lo presi con non poca fatica ringraziando gli antidolorifici per rispondere. Si trattava dei suoi genitori, avevo riconosciuto il numero del padre.
《Pronto?》
Oh Shinso! Che bello sentirti, come stai?》fissai un istante il soffitto recependo la domanda e sorrisi, poco ma sorrisi.
《Decentemente, ma credo che a voi interessi di più Denki》mi misi comodo dando delle rapide occhiate al ragazzo ancora addormentato 《al momento sta dormendo, ha avuto una giornata carica di emozioni》
Abbiamo saputo, sai vorremmo essere lì ma la neve ci ha segregati in casa》ľuomo dall'altro capo sospirò tra le risate che si spensero presto lasciando spazio a un aria seria e tesa che non avevo mai sentito provenire da lui《Ragazzo, la polizia chi ha parlato della tua situazione delicata e ci dispiace tanto, siamo a tua disposizione per qualunque cosa, quindi non esitare a chiedere. Fai parte della nostra famiglia e poi manchi già ai gatti, non fanno che miagolare alla porta》la frase non era completa, si sentiva, ma il suo silenzio mostrava che era in dubbio sul parlare o meno.
《C'è un ma nella sua frase...》
Hai ragione, ma il "ma" non è riferito a te, ma a quel testone di nostro figlio》questa volta a parlare era stata la madre di Denki 《Mic chi ha parlato degli esami genetici che deve fare e abbiamo già contattato il nostro avvocato che ci ha confermato che ora è adulto e libero da ogni vincolo, potrà cercare e scoprire chi è stato a metterlo al mondo per salvarsi da qualunque cosa abbia... ti scongiuro Hitoshi appena si sveglia digli che deve farlo per il suo bene... lo conosco, anche se gli diremo di farlo lui non lo farà, è un testone e confidiamo in te
《Non preoccupatevi, farò il possibile》parlai piano vedendolo muoversi infastidito《c'è altro?》
No caro, abbiamo finito, lasciamo riposare anche te che devi essere distrutto
《Grazie e buona serata》attesi che mettessero giù per posare il telefono al suo posto e tornai ad accarezzare la testa di Denki.
《So che sei sveglio, fai schifo a fingere di dormire》restai impassibile mentre alzava la testa e apriva gli occhi per guardarmi.
《Non voglio fare quel test... non insistere pure te...》
《È per il tuo bene Kami...》passai la mano sulla sua guancia e la prese tra le sue fermandone il movimento.
《Non voglio sapere chi mi ha buttato in un cassonetto della spazzatura poche ore dopo esser nato... non voglio dare né un nome né un volto a quelle persone, non voglio.》
Trattenni qualche istante il fiato. Quella parte di storia non me ľaveva raccontata...

~×ShinKami×~ ☆ELETRIC LOVE♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora