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Hitoshi pov.

Strinsi il foglio nero nella mano tentato di distruggerlo.
Era stato scritto a macchina, una di quelle vecchie sporcata con inchiostro bianco al posto del nero che doveva esser utilizzato. Poche e semplici parole erano bastate per farmi entrare nel panico, pochissime:

- SCAPPARE È INUTILE, SALUTA LE PERSONE A CUI TIENI FIN CHE PUOI -

In quell'istante avevo solo pensato a far chiamare gli agenti, ma non ad altro, avevo anche trattato male Denki per la fretta...

《Che è successo?》ľagente che era entrato mi fissò qualche secondo porgendo poi la mano per avere il biglietto che gli diedi con riluttanza mettendomi seduto con una fatica disumana.
《Dovete controllare tutti, assicuratevi che stiano ben-》soffocai un gemito di puro dolore per aver poggiato il peso sul braccio malato e caddi nuovamente steso sorretto subito da Denki che preoccupato mi aveva affiancato.
Presi la sua mano stringendola più per tenermelo lì che altro e lo guardai scoprendolo ad osservare il poliziotto che leggeva.
《Che sta succedendo?》alla domanda del mio ragazzo il poliziotto si precipitò dalle finestre chiudendo le tende e lì iniziai a sentirmi le forze venire meno, se le aveva chiuse significava che qualcosa non andava e che i dintorni erano scoperti permettendo così a chiunque di attaccarci da lontano.
《Aumenteremo i poliziotti di guardia, voi non uscite da questa stanza se non per le emergenze, provvederemo subito a metter al sicuro tutte le persone attorno a voi.》
Ľagente corse fuori col biglietto mettendo subito alla porta due colleghi e mi ritrovai a trattenere il fiato.
Una lettera non era molto, ma era abbastanza da far vacillare tutte le certezze e la tranquillità che mi ero andato a creare. Non ero al sicuro e nemmeno Denki e chi conoscevo. Ero stato stupido, tutta la mia convinzione sulla protezione della polizia che mi ero fatto era scomparsa, come un palloncino che si scontrava con un oggetto appuntito ed esplodeva...

《Shin... che c'era scritto?》la stretta di Denki sulla mia mano si fece più forte per dimostrare la sua angoscia.
《...Che... che nessuno di voi è al sicuro...》la stretta si fece poco più forte ma ľallentò presto andando a posarla sul mio petto che accarezzò con calma e delicatezza.
《Il cuore sembra volerti uscire dal petto...》poggiai la mano sulla sua trattenendo le lacrime e restai fermo ad ascoltarlo e guardarlo. La sua calma era solo apparente, ma era ciò di cui avevo bisogno.
《Shin, io non so nulla di questo mondo... però ti chiedo di aver fiducia nella polizia è il loro lavoro dopo tutto...》la sua mano scivolò sino alla mia guancia lievemente tremante e si mise seduto sul bordo del letto accanto a me 《...loro sanno cosa fare vero?》la sua voce si fece incrinata e la sua faccia si affondò nel mio collo e la sua mano nei miei capelli costringendomi in un qualche modo a abbracciarlo iniziando a piangere e buttare fuori un fiume ďemozioni apparentemente ingestibili.

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Padre di Denki pov.

Avevo finito di spalare una tonnellata di neve dall'ingresso e ancora non avevo terminato, ma il freddo e la nuova neve mi avevano fermato dal continuare il lavoro e rintanarmi in casa dove mi aspettavano i gatti, la mia amata e una magnifica tazza di cioccolata con panna e caramello. Nessuno era mai troppo vecchio per una buona tazza di dolcezza, nemmeno io!

《Tesoro si gela fuori!》ridacchiai levando le scarpe di fretta spolverando la giacca dalla neve ascoltando la musica bassa proveniente da un giradischi che avevamo riesumato dalla soffitta giusto qualche giorno prima alla ricerca di una pala in più che alla fine non avevamo trovato.
《La macchina è ancora sommersa, ma pian piano c'è la sto facendo》
《Povera macchina, avrà freddo》mia moglie mi mise un asciugamano in testa con gentilezza tra delle piccole risatine e mi abbassai lievemente per baciarla e congelarle le guancie con le mie mani ghiacciate facendole scappare un urlo divertito.
《Scemo! Forza vieni a gustarti la cioccolata prima che si freddi》
《Subito grande capo!》strofinai il naso col suo scaldandomi e mi avviai al bancone gustando sin da subito il dolce e accogliente odore di casa nostra. Mancava solo una cosa, il trambusto che sapeva creare solo nostro figlio e il suo compagno benchè quest'ultimo fosse particolarmente silenzioso.
Quei due si erano cacciati in un bel guaio, ma non potevamo buttarci giù, dovevamo aiutarli e le telefonate per ora erano ľunico mezzo a nostra disposizione.
《Dopo ti va di fare un bel bagno caldo?》mi misi comodo accanto a mia moglie prendendo subito la tazza e solo dopo aver dato un morso alla montagna di panna la guardai.
《Certamente, non rinuncerei mai a vedere la mia amata nuda come un bebè》un altra sua risata e un altro suo bacio per togliermi la panna dalla bocca e tornai a gustare la mia cioccolata.

~×ShinKami×~ ☆ELETRIC LOVE♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora