8.

253 18 1
                                    

I giorni seguenti, li passo chiusa in camera mia, a deprimermi... La causa... Mia madre.
Non sono andata da lei... E mi da fastidio... Non mi piace vedere la gente che sta male, attaccata a tutti quei tubi, la cui unica via di speranza é la morte. Frustrazione portami via. Non faccio altro che pensare a come ho perso i sensi, quella sera, dove per una volta potevo essere davvero felice..... ma ...... aspetta un attimo..................... era lui ieri sera???? Pensavo fosse un'illusione!!! Non ci posso credere. Non ci voglio credere!!!! Quindi questo è il suo numero????????????????????????????????????? Sto per svenire. Mi manca aria. Cado dal letto come un' idiota e volo in cucina per cercare quel maledetto postit. - Sorellina- dice tutto d'un fiato. - perchè oggi non sei a scuola, a raccontare la tua eccitante esperienza da bambina elettrizzata ???- tono canzonatorio. Lo odio. Soprattutto quando lo fa apposta. -Senti Brian non mi scocciare- dico per farlo zittire. E ci riesco. A volte mi sottovaluto. - Se cerchi quel bigliettino, papà l'ha buttato nella spazzatura- osserva. -Cosa???????????? Cos'ha fatto papà???????- ribatto in tono aggressivo. - Si è semplicemente sbarazzato di quello stupido pezzo di carta... Gaia... non era poi così importante- - Per lui nooo................... MA PER ME ERA IMPORTANTE. E VOI. LO. AVETE. ROVINATO.- la mia voce risuona spezzata all'aria e  temo che le corde vocali potrebbero cedere da un momento all' altro.  Le lacrime mi salgono agli occhi e mi rigano le guance. Per nascondere questo sentimento di negazione alla realtà. mi copro con più capelli possibile e corro verso la mia stanza. Sbatto talmente forte la porta, che il muro si crepa.  E da qui scoppia il delirio.                                                     * * *
 L'entrata dell' ospedale, è molto vivace.... per essere un posto di morte. Qui colori, aromi, e sensazioni si mischiano all'allegria dei vecchietti seduti sulle seggiole. Papà tiene in mano delle rose, mio fratello dei vestiti puliti dentro un'enorme borsa. Io sono con le mani lungo i  fianchi. Mamma. L'unico pensiero che mi si contorce in testa. Apparte quello del numero di telefono. Sono incazzata con Brian................................................... non mi ha detto del bambino in arrivo....................... e a me questa cosa dà parecchio sui nervi. Da morire. -Comportati bene con mamma, capito??- mi riprende papà portandomi alla realtà. -Come dovrei comportarmi??? come una bambina di due anni??? solo perchè mi avete nascosto una cosa importante, che mi ha mandato in bestia???- -Fai finta di non saperlo............ mamma non sa niente che noi ti abbiamo detto questa cosa chiaro??? - ribatte Brian. Sembra serio. Come ieri. Il giorno dell' incidente. -Signor sì capitano- dico in modo canzonatorio. 

                                                                                       *** 

Entro in una stanza deprimente: macchinari, lettini vuoti e solo una poltrona. Tutto color azzurro. Mi avvicino ad uno dei vari letti... e vedo mamma. Occhi aperti, con dei tubi che le trafiggono la schiena.Che cosa inquietante. 
-Ciao mamma- dico silenziosamente appoggiandomi al bordo del letto.
-Ciao amore- dice lei nel modo più normale possibile. É bella la mia mamma. Il tempo non le ha rovinato la bellezza che aveva da giovane. Capelli neri, occhi castani, labbra carnose. Il suo viso é bellissimo. Anche ora, con tutte quelle occhiaie, i capelli sporchi, ammassati su un lato, gli occhi iniettati di sangue semi aperti. Le labbra screpolate.
-Mi dispiace, gaia....- continua a ripetere in un tono di scuse e sottomissione. -Scusarti di che??-
-Di non aver avverato il tuo sogno... Ci tenevi tanto... Non sono la madre che meriti-
-Ma cazz.... Mamma... Tu sei perfetta per me!! Il mio sogno si é avverato lo stesso... Mi spiace solo che tu non ne hai preso parte- Ok... Mi salgono le lacrime. Io le voglio un casino di bene!! E non si merita tutto questo! Avada Kedavra!!

✖ My Drug is you ✖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora