31.

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Quel bacio. Lui è tutto. Quando le mie labbra si staccano dalle sue, lui, mi accarezza la nuca con una mano. Mentre entriamo, bonfocchio qualche parola. Lui mi distende sul divano dolcemente, e mi da un bacio sulla nuca. È dolce, la pressione che hanno le sue labbra sulla mia fronte.
Mi sveglio di sopprasalto. Un sogno troppo bello per essere vero. Mi guardo le mani, che sono sudate. La testa mi fa male. Non farò più una bevuta del genere. Devo cercare di contenermi. Ma una domanda... come diavolo sono finita qui?? Non è la mia stanza... penso mentre mi guardo in giro. La tapparella in legno della camera, è sbaciata, è lascia che un raggio di luce penetri nella camera. Le pareti hanno un colore estivo... un giallo tendente all'arancione. I mobili, poco evidenti dalla mia postazione, sono chiaro scurati. Il loro colore, è quello del legno, scuro e laccato. Soft. Forse è il buio che gli conferisce questa bellezza. Chi lo sa. Nessuno può saperlo. Nemmeno gli illuminati. Chiunque siano. Vicino alla porta di ingresso, appeso al muro, c'è uno specchio con varie foto e illustrazioni negli angoli. È come il mio specchio, in Italia... che, per tenere coperte le crepe le "ricucivo" con foto mie e delle mie amiche. Bei tempi. Ma se ne sono andati. Bisogna farsene una ragione. Enormemente poi. Molti quadri, sono sparpagliati per la camera. Sono foto con parenti, amici e robe varie. La mia attenzione si posa su un quadro. Un disegno che già ho visto. Tempo fa. È una fotocopia. Però è incorniciata. Assomiglia molto ad Ed. Una sua caricatura. Con la china. China nera. Credo. Adesso mi ricordo!
L'ho già visto si! È un disegno che ha fatto... Alexja!!! Mi ricordo! Tutte quelle volte che lo ha ritwittato sul profilo di Ed. Ma non l'ha mai cagata di striscio. Ottimo. Se lo viene a sapere sviene sul colpo!

Mi guardo la pancia. Gorgoglia. Fame. Tanta. Non indosso il mio pigiama... perché??? In alternativa, mi copre una felpona da uomo dalla testa ai piedi. Più grande no?? Mi fa pure da coperta! Altro che le trapunte! Io ho una felpona bitches! La maglia, ha un odore inconfondibile e dolce. Profumo maschile. Il colore, anche al buio è riconoscibile. Nero. Come la notte. Come un gatto. Il gatto dei miei ex vicini. Sheldon. Che nome idiota. Povero gatto. Oltre a portarsi quel nome ridicolo era costretto ad avere padroni i signori Sanders.... povero piccolo cucciolo.
Tralasciando questo ultimo pensiero, con la mente lucida, sgattaiolo nel bagno della mia stanza, per rendermi più presentabile. Giusto un po' di fondotinta ed eyeliner. E magari una doccia non me la nega nessuno. Puzzo da alcool.
♡♡♡
Una volta, cambiata, truccata e profumata, raccolgo i miei capelli a chinion. Ho voglia di tenerli così oggi.
Così, in tuta da ginnastica, mi precipito giù dalle scale. Una colazione leggera e dopo un po di moto... chi me lo nega?? Ah... la tachicardia... ecco chi. Cavolo!
-Buongiorno- parla Ed.
-ciao- mi stiracchio, come un gatto, mentre lo dico.
- ti sei calmata dalla sbronza?-
- Sì... l'ho quasi superato...-continuo- che ho fatto... ecco si.. sotto quella balla?-
-Ahhh... non è successo niente-
-niente??- so che sta mentendo. Glielo leggo. Si... in una vita precedente, probabilmente posso essere stata Erudita o Candida. Bitch please!
-che significa niente???-dico riprendendo il discorso, mentre imburro con passione un toast.
-niente significa, niente- dice, mentre accende una sigaretta.
Secondo i miei calcoli è successo qualcosa. Cosa bella o cosa brutta la scoprirò. A costo di entrare negli Illuminati.

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