12.

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-Ma sei pazzo???!!!- urlo da sotto la scrivania. Gemo dal dolore, a causa del suo grazioso piedino che si é posato molto violentemente sulla mia mano.
-e tu che ci fai qui???- urla disperato. Più che un urlo di un ragazzo di diciotto anni, assomiglia ad una dodicenne in fase di uno dei suoi cambi d'umore.
-sono venuta per i miei fatti.......- dico cercando di uscire dal varco della scrivania.
-ora te ne puoi andare,grazie!!- urla furibondo indicando la porta.
-No, non me ne vado..... tu e papà mi avete preso il postit quindi ora se mi vuoi scusare lo sto cercando. Non interrompere le mie ricerche sul luogo. Chiaro?-
-certamente che...... fammi pensare... no!-
-che fratello comprensivo. Complimenti!! E poi dici di volermi bene.... ma per favore!!! Non la beve neanche il mio gatto una bugia simile!!- ok..... lo ammetto.... sono furibonda. Nasconde le mie cose da quando eravamo dei "marmocchi" ed è ora di finirla. Con questa messinscena. Letteralmente.
-Gaia..... non puoi capire-
-cosa non posso capire???COSA?!-
-non puoi capire il fatto di perché sono qui,e neanche tu.- sta dicendo una delle sue frottole. La postura di quando mente è davanti a me: schiena incurvata, mani sudate, viso in un espressione tesa e angosciata. Tutto combacia. La sua postura disnaturata. Informe. Neanche nella sua ombra, non si possono riconoscere le varie parti del suo corpo.
-stai mentendo- dico fiera della decifrazione della sua posa.
-si certo.... se io sto mentendo sono Ed Sheeran in persona!!-
-non ti azzardare di metterlo in mezzo alla nostra discussione, lui non c'entra niente con tutto questo- la mia voce impassibile dice tutto. O forse no. Ma dalla faccia di mio fratello, il messaggio è stato recepito.
-cerchi questo??- mi fa notare lui, sventolando un pezzo di carta color verde. Un postit.
-te l'ho chiesto??! Dove l'hai trovato????- chiedo.
-senti.... se esci e dimentichi questa stanza, ti darò questo foglietto e non lo dirò a papà. Se invece opponi resistenza, sarò costretto ad incenerirlo davanti ai tuoi occhi, facendoti soffrire ogni pezzo della tua vita-
Pensaaaaaaaaaaaaa....... niente stanza, ma postit...... mmmmmmhhhh
-e va bene..... ok accetto. Dammi il pezzo di carta-
-prima esci-
-ok-
In un gesto fulmineo, Brian mi spinge fuori dalla camerata e ci ritroviamo nella umida e vecchia soffitta. Mi pone il pezzo della mia felicità.
-ecco tieni.... ora fuori da qui!!- dice chiedendosi la porta alle spalle in modo brusco.
☆ ☆ ☆
Finalmente entro nel mio tempio. La mia camera. In un gesto rapido, mi siedo sul letto disfatto. Leggo il numero molto lentamente per assaporarne il gusto.
Non mi resta altro da fare. Chiamare.
-Bip, bip, bip- questi bip mi mettono ansia diamine!!!!
-Pronto Pizzeria.... vuole ordinare???-
Brian mi ha trollata!!!!!!! non ci posso e non ci voglio credere!!!! Mio fratello!! Sangue del mio sangue!! Madognaaaaa!!! Quanto lo odio!!! Lo detesto con tutto il mio cuore!!! Noi Ginger quando ci arrabbiamo diventiamo peggio delle iene!!!! Ho solo voglia di piangere!!!
☆☆☆
Ora di cena. Che bello..... yeeeeeeee (modo ironico) é bellissimo poter rivedere tuo fratello .... si che ti tradisce. Enormemente poi. Mamma è tornata a casa. Per fortuna. Forse lei è l'unica che mi riesce a capire in questo manicomio di psicopatici. Aiuto!!!
-Bene.... che cosa avete preparato per stasera??- accenna euforica la mamma. Papà le si avvicina dolcemente, le da un bacio e un mazzo di rose.
-Bhè..... pizza.... la ordino io- dico -devo solo andare a prendere il "postit" verde di sopra- alle parole postit verde alzo leggermente la voce, facendo rabbrividire mio fratello. Gli sta bene.
Mentre vado di sopra sento una strana discussione.
-Arthur, dobbiamo dire a Gaia....-
-cosa??? Che ho io il suo stupido pezzo di carta??????- a questa risposta mi salgono le lacrime.
-Emmmh ordinatevele voi le pizze io non ho fame- dico cercando di soffocare le lacrime, ormai difficili da tenere.
-Gaia!!! Ti ordino di scendere immediatamente!!!- ordina furioso mio padre.
-Caro.... vado io su- dice mamma. Ha una voce calma rispetto a quella di papà.
-ma Molly....-
Sento dei passi che salgono le scale per raggiungere sicuramente camera mia.
Non voglio aprire. Per nessuna ragione al mondo. Manco se fosse mamma, o il papa........ o se la Terra cascasse. Manco quello.

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