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Per non sembrare più Rigida di quanto lo sia, prendendo parte al bacio, metto le mani sul suo collo, con la paura di non sembrare una ragazza arrapata. Non lo sono. Per quanto malata mentale possa sembrare. Non voglio fare la figura del merluzzo. Ma neanche quella del gelato sciolto al sole. Non posso. Non devo. L'avevo mai fatto prima?? Hahhahahah no. Da sobria non credo... ma quando si è ubriachi tutto può succedere. Sto sudando freddo. Spero che non se ne accorga.
Gaiaaaaaaaaaaaaaaa! Non pensare! Perché pensi a tutto tranne a quello che ti sta succedendo adesso?? Gli illuminati ti hanno preso??? O è stato Snow a farti il lavaggio del cervello??? Stai zitto!!! Penso. Il mio cervello, per quanto piccolo sia, rompe tanto le scatole!
Quando lui abbandona lentamente le mie labbra, lo abbraccio. Il mio primo bacio. Se si può definire primo. Si può. Gli unici baci che ho dato nella mia vita, per quanto sia giovane, sono stati due o tre. Tutti bavosi. Il primo, quando frequentavo la prima media. Con un ragazzino che aveva i capelli leccati da una mucca. Che cosa inquietante. Il secondo, con un ragazzo in terza superiore, ma fatto sta che frequentava tre ragazze contemporaneamente, compresa la sottoscritta. Che storie tristi che ho avuto. Depressione alzati. Ormai... sono tutte storie vecchie. Con lui sarà diverso, lo sento. Dopotutto lui... è l'unico che può stuzzicare il mio cervello... e non tutti hanno il potere di farlo. Ricambia il gesto dell'abbraccio. Quando alzo il viso, per scrutare i suoi meravigliosi occhi color cielo, mi da un bacio sulla fronte.
-grazie per avermelo fatto capire- dico sottovoce.
- sei stata tu a farmelo presente- sussurra sorridendo.
-e quindi... nel mio stato di alcolizzata, te l'ho fatto capire???- dico con un po' di imbarazzo.
-anche- sorride, dandomi un bacio sulla guancia. E poi sulla bocca. La mia felicità è al culmine. Lol.
♡♡♡
Il pomeriggio, che d'altra parte arriva anche molto in fretta, lo passiamo in giardino. Ed, con gli occhiali da sole ed una birra fresca in mano, tenta di spiegarmi l'Irlandase. Io, in tuta da ginnastica, con le mie pastiglie vicine e una bottiglietta d'acqua sopra al tavolino di vetro. Odio prendere farmaci. Mi sento a disagio. Enormemente poi.
Stavo scrivendo con un'amica, quando il campanello di casa suona.
Papà. Papà? Papà!!! Non doveva essere a Mosca?? Questa cosa mi sta spaventando. Molto.
-è mio padre- dico con un espressione simile a quella in panico di whatsapp.
-Vedo dalla tua espressione- ribatte Ed -vado ad aprire-
-ascolta... non dire di si... insomma... di noi due ecco- dico piano -a mio papà non è mai piaciuta questa cosa-
-e io non ho intenzione di dirglielo.... sarà il nostro piccolo segreto..ok?-
-certo che si- dico. Mi abbraccia a se, cercando di nascondere il gesto a mio padre.
Eccolo sulla porta. Un uomo, che avrà avuto cinquanta anni, alto e moro. Di sicuro non mi assomiglia un cazzo... nè in altezza e geneticamente. Lo odio. Mi faceva soffrire un casino... dicendomi che ero un errore. Lo detesto. In tutti i sensi. Penso di essere stata adottata... in fondo non ho nessun carattere dei miei genitori. Ho più tratti irlandesi. Ma sono dettagli.
-Gaia- dice papà abbracciandomi. Io non ricambio -non sei felice di vedere il tuo papà??- ma stai scherzando??? L'uomo che mi ha rovinato la vita??? Ma è pazzo o che?? Altro che l'effetto della Maria.
-che ci fai qui??- vado al sodo -sei venuto a rovinarmi la vita???-
-gaia... io e tua madre pensiamo che non devi più disturbare l'ospitalità del ragazzo-
-Mi chiamo Ed- lo interrompe.
-ecco si... quindi insomma vogliamo che tu venga con noi-
-Cosa???-
-sono venuto a prenderti- confessa -io e mamma vogliamo che tu prosegua gli studi... e ci manchi molto-
-quimdi???-
-tra esattamente tre ore parte l'aereo per Mosca... è tu ci verrai... volere o no-
Dopo questa frase, il mio cervello, si sconnette.

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