♡Capitolo speciale dal punto di vista di Ed Sheeran♡
-Gaiaaaaaaaaaa! Gaia ti prego svegliati- la mia voce reccheggia all'aperto, nel piccolo giardinetto dell'hotel. Senza dire niente, a nessuno, la presi in braccio, facendo credere alla gente che dormiva.
-Ed... non ti fermi con noi per il brindisi??-
-no grazie.... devo andare... tra un po' parte il mio volo- dico, senza pensare a quel che dico. Ottima scusa idiota!
-che fai con Gaia in braccio??- il padre suppongo.
-Si.... si è addormentata sulla panchina e la porto in un luogo dove possa riposare- sono un genio a mentire. No non è vero.
Sono una frana.
Le tasto il polso per sentire se effettivamente il cuore batte. Batte molto poco. Devo sbrigarmi, o quei suoi occhi azzurri non vedranno più la luce.
Così in fretta e furia, la sistemo nel sedile anteriore della macchina, il cappuccio che le copre la faccia.
Cerco di andare il più veloce possibile, ma non vorrei avere brutte sorprese come multe o altre cose.
-merdaaa!- grido di disperazione -Autovelox ma non avete altro da fotografare??-Finalmente, dopo due trattori, (nota autrice: guidati da Pratticò) e sei veicoli guidati da nonnetti, arrivo al pronto soccorso.
Appena entro due infermiere, mi guardano del tipo: omg!! Quello è Ed Sheeran!! Si sono io.
-per favore aiutatemi, è svenuta-
-come si chiama lei signore?-
Panico. Non posso rivelare la mia vera identità... -Emmmh.... Signor. Malfoy... Lucius Malfoy- era l'unica carta da giocare... è sembra che se la siano bevuta piuttosto bene.
-ci dia la ragazza- dicono, mentre la stendo su una barella.
-non trattatela male- dico e non le vedo più.
♡♡♡
-Signor... Malfoy... la ragazza ora sta bene, sta riposando, è qui nella stanza 1B -
-grazie mille veramente.
Decido di entrare. È stesa in un letto dalle lenzuola bianche, che onorano di candeggina. A dire il vero tutto qui odora di disinfettante al limone e di candeggina. Mi dispiace per i malati. O per il personale.
Le hanno tolto la felpa, lasciandola con una maglietta a maniche corte. È così bella quando dorme. Sembra una principessina, uscita da un libro delle fiabe. Mi viene voglia di darle un bacio. Ma non posso... almeno deve essere cosciente. Sistemo una poltroncina color zenzero alla destra letto, e trasportato da una marea di sonno vi navigo, fino ad addormentarmi.Quando mi risveglio i suoi occhi sono incollati su di me. Sui miei occhi.
-Sei sveglia- dico sorpreso.
-Lo noto- ribatte in modo affaticato, quasi stanco -comunque... da quanto sono ridotta così?-
-circa un giorno- ammetto -i medici hanno detto che hai avuto un piccolo attacco di cuore..tu ne sai qualcosa?? Da quanto soffri di cuore?-
-Io... io non soffro di cuore. Non so... sarà andato in tilt...non ho niente che non vada in me-
-capisco...- sta mentendo. Lo vedo. Non vuole che la tratti come una ragazza diversa. Non so malata. Lei non è malata... e non è come tutte le tre ragazze... lei è... mia.
Entra un dottore.
-Sì è svegliata finalmente-
-già... -annuncio euforico mentre le prendo la mano.
-Giovanotto, è meglio che tu vada a casa, devi riposarti-
-la ringrazio del consiglio, ma io voglio stare qui con lei se non le dispiace- dico -sto bene così-
-Ahhh... l'amore- dice un infermiera, entrando dalla porta.
-Che ci vuole fare- sorrido a mia volta. Forse questa piccola bugia mi sta intrigando più del solito. Mi piace.
-Signore.... può uscire?? Dobbiamo fare delle analisi alla paziente-
-certamente, ora vado...- ribatto -Fai la brava eh- mi avvicino e le do un bacetto sulla fronte. Così bella e morbida.
-Always- risponde leisorridendo. Ed esco dalla stanza. Almeno potrò fumare in pace per una volta tanto. Così mi avvio verso l'uscita, quando non trovo i genitori di lei venire verso di me.
-Dov'è mia figlia!!!-sbraita il padre in modo esagerato.
-è al terzo piano.... ha avuto un attacco di cuore... è l'ho portata qui d'emergenza, ora è fuori perocolo- dico sicuro di me.
-la mia bimba!- grida la madre mentre entrano nell'edificio.
Devo fumare. Assolutamente. Ho un nervoso intorno. Credo di avere la chitarra con me.... potrei portarla su e suonare qualcosa, giusto per rallegrare il musetto triste di Gaia. Così, mi avvio verso la macchina, e prendo la chitarra. Bene, ora fumiamo un'altra sigaretta e poi torniamo indietro. Mi sembra perfetta come idea.
Mentre arrivo nella sua stanza, sento una strana conversazione.
-Gaia...- prende la parola il padre- noi staremo via un po' di tempo ...partiamo... sei maggiorenne... ci fidiamo di te-
-ma... ma dove andate??- chiede lei, con il viso quasi lacrimante.
-Mi hanno trasferito a Mosca... Gaia.... è tua madre non vuole lasciarmi sola-
-e a me... a me chi ci pensa????- grida esplodendo in un gemito animalesco.
-ci penso io a te- suggerisco facendomi volontario. Sembra di stare negli Hunger Games.
-Ma Ed... devi ancora finire il Tour!-
-Ma che vada al diavolo! Ho una vita! E se decido che ti assisterò, così farò! Ti ricordo che sono un pochino più grande di te!- dico strizzando l'occhio.
- Ed..... promettici che ti prenderai cura della nostra piccola perfavore- chiede la madre in preda ad un attacco isterico.
-È un dovere signora, è per me sarà un piacere- ammetto -devo solo telefonare a Josh, per farmi avere i miei vestiti, e la mia attrezzatura, non ci vorrà molto penso-
-Noi dobbiamo prendere il volo Arthur.... se la caveranno- sussurra sua madre, anche se non le somiglia molto, mentre si avvia verso la porta. Escono. E rimane a fissare la porta, il vuoto, con le mani in grembo.
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✖ My Drug is you ✖
FanfictionIl giorno più importante per Gaia è arrivato. Finalmente vedrà dal vivo Ed Sheeran. Una storia passionale, travolgente e dolorosa in alcune parti. il seguito,✖Lego House ✖----> http://w.tt/1Io2vEB