47. *ultimo capitolo*

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Richiamo circa altre quattro volte. Ho talmente tanta ansia, che lancio il cellulare addosso ad un muro. E cade in mille pezzi. Cazzo! E adesso? Potevo tirare una lampada non il cellulare! Che idiota che sono!
In quattro e quattrotto, vado a raccogliere quel che rimane del mio cellulare, ovvero solo pezzi incomprensibili di schermo, la batteria e la Sim, anche se sbeccata. Ginevra.... sarebbe ora di comprare un nuovo cellulare.
L'ansia corrode la mia anima, come se fosse acido muriatico. Devo sapere se si sta sentendo con altre ragazze... o gatte morte. La mia gelosia sta scoppiando. Mi sento Uriah durante l'esplosione di Allegiant. Che tristezza. Voglio proprio vedere il suo cellulare. Ginevra.... se di lui ti fidi... non è necessario tutto questo....
Mi calmo. Ginevra... calma interiore..... pensa al Nirvana.... calma.... calma.... calma....
Mentre la mia testa si sta piano piano svuotando di tutte le cretinate che ho pensato, sento bussare. Mi sistemo un attimo,cercando di non sembrare una pazza compulsiva. Ginevra.... calma interiore.... non cercare di sembrare la gattara dei Simpson.... calma... respira a fondo....
-Avanti - dico guardandomi l'ultima volta allo specchio. Non sembro nemmeno io.
La porta si apre.
Ha gli occhi più belli del solito... di quel l'azzurro intenso dove tu ti puoi perdere..... mi sento parte di quel mare. Immersa. Fino al collo.
-ciao- dice lui con tono dolce.
-Cciao- dico sorridendo.
-sei sempre più bella-
-grazie... ti dona la camicia-
-si lo so- dice sorridendo. Amo il suo sorriso. Amo tutto di lui.
-andiamo?-
-ehww... si-
¥¥¥¥
Una volta parcheggiata la macchina, io e Ed ci avviamo verso il locale. Il posto, si trova nel centro della città di Dublino. La facciata esterna del ristorante, ha un che di rustico, con la panchina di legno grezzo, la cancellata di ottone lavorato a fuoco vivo, e i vasi di primule sui davanzali.
Tutto dava un aria di fresco. Tutto così.... italico....non che senta la mancanza di quello stato, che mi ha tenuta "prigioniera" per anni e anni....sento solo il bisogno di rivedere i cretini dei miei amici.... tutto qua.
-vogliamo entrare, principessa?- mi incita Ed, prendendomi la mano.
-si...- dico pensando alle scemate che facevo in un tempo lontano con la mia compagnia.
-stai bene?-
-Sì..... solo ricordi del passato che mi passano per la mente...-
-capito....-
Quando entriamo, nell'atrio, si aprono colori e suoni che prima erano nascosti dalla parete bianca. Una vetrata di mille e millanta tonalità, prende la mia attenzione. Una cupola, la quale domina tutto il locale lussuoso. Forme geometriche sono incise su questa meravigliosa cupola vetrata. Devo venire qui più spesso.
-buonasera... voi siete i signori?- richiama la mia attenzione il proprietario del complesso.
-Sheeran- interviene Ed - siamo il signor e la signora Sheeran- finisce per poi sorridermi.
-da quando siamo sposati amore?-
-mmmh..... Suona bene... vero?-
-certo che si - continuo - meglio di un sol diesis con la chitarra- finisco sorridendo.
-senti... non pensare più niente di tutto quel caos che sta accadendo nella tua famiglia.... meriti anche tu un po' di felicità dopotutto...-
-già.... ma non tutti la pensano come noi due...-
-lo sai che ti amo?-
-Mmmmh.... si lo so- dico baciandogli la guancia.
££££££
*La serata si è conclusa nei migliori dei modi. I due, dopo cena, decidono di trascorrere la serata nel centro della città, tra vetrine di negozietti chiuse e strade desertiche*

*una volta tornati a casa*

-ho solo voglia di dormire... ho un sonno... che anche i cavalli non potrebbero reggere- dico sbadigliando come un ippopotamo.
-mmmmh.... tua... cioè... Molly... ha fatto già valigie? Meglio dire.... se ne è andata da questa casa?-
-Non credo.... a lei non piace viaggiare durante la notte... non è un tipo del mio genere...-
-capisco...-
-ora... se vuoi scusarmi... vado a cercare il mio amato pigiama- continuo -così... mi ci infilo dentro e magari....-
-magari?-
-ecco... si insomma....- dico arrossendo - hai capito!-
-hahah... a dire il vero.... sai.... non ti credevo così tanto sveglia-
-gentile da parte tua- dico avviandomi verso la stanza, dove sono costudite le mie cose.
-se mi cerchi sono in cucina.... a proposito... mi preparo il caffè... nè vuoi una tazzina?-
-hai detto caffè?- dico con un espressione da drogata in viso.
-si... proprio lui... il mitico mister Coffee!-
-dove? A che ora? Quando?.... Comunque ci sono- dico ridendo.
Mi avvio verso la mia stanza.
Quando sono vicina alla porta della camera di Molly, che è mezz'aperta, noto le valigie in preparazione. Sarà in bagno. Almeno stasera.... non mi darà fastidio come al suo solito... sennò si che le tiro un martello sulla fronte.
Soddisfatta dalla partenza della megera, mi muovo molto lentamente verso camera mia.
E prendo in mano il primo pigiama che mi capita a tiro. Fiorellini. È fattibile.
Una mezzoretta più tardi, mi ritrovo con il mio bel pigiamino, stesa sul divano tra le braccia di Ed. Sono quasi.... anzi... sono completamente fatta. Peggio dei calmanti che ti iniettano in ospedale. Mi sento come in una di quelle simulazioni degli Intrepidi... che bella sensazione.
Davvero. Me gustaaaaa.
-ok... sarà il caso che ti porti in camera.... sembri una drogata...-
-nahhh- continuo - è solo il sonno...-
-ma io mi sento più sicuro se ti vai a riposare.... ne hai bisogno... fidati-
Così, su due piedi, il mio ragazzo forzuto, mi porta in braccio fino alla nostra camera.

Quando mi appoggia dolcemente al materasso, i nostri sguardi si incontrano, e pure le nostre labbra.
Credo che sarà una cosa interessante... dato che io mi sento come dopo una dose di Maria... mmmmmmhhhh.... Ginevra.... non pensare...colpisci e affonda. E così faccio.

***nota autrice***
Vi lascio in descrizione il prologo di Lego House:) http://w.tt/1Io2vEB

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