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Finalmente casa. La mia vita finalmente torna normale...più o meno.... con Molly tra i piedi. La sua prima impressione sulla casa di Ed, è come quella di una persona che mangia la polpa di limone. Forse non sa che se sto lontana da lei mi sento veramente me stessa. Ma non può capirlo.
Non può capire cosa vuol dire essere stata adottata, e credo essuno lo possa percepire. Una cosa di cui sono veramente sicura? Mi invaderà persino l'anima, mettendomi in testa che Ed non è adatto per me. Ma non ci riuscirà. Non può convincermi una babbana qualunque. No.
All'entrata di casa, alla sola vista dei mobili, Molly da una pacca sulle spalle ad Ed, che intanto sta posando su un ripiano le chiavi della macchina, il portafogli, e un pacchetto di sigarette.
-che bella casa- bisbiglia per conto suo. Come sempre.
Mentre lei si accomoda sul divano ad ammirare i quadri intorno, io raggiungo Ed che ormai è in cucina.
-stai bene?- chiede appena entro nella stanza. Chiudo la porta.
-senti... riguardo "mia madre" non se ne andrà di qui finché non mi sposerai-
-ma percaso vuoi correre??-
-certo che no! Il fatto è che me la ritroverò dappertutto e sarà snauseante e fastidioso... non potremmo mai passare un minuto da soli -
-troveremo il tempo non ti preoccupare... per esempio adesso- dice accarezzandomi lo zigomo. Lo abbraccio, e gli do un bacio sulla guancia che lui ricambia sulle mie labbra.
-ora...- dico guardandolo negli occhi -è meglio che vada a farmi una doccia-
-se hai bisogno sono al terzo piano... tienilo nascosto a tua madre altrimenti non troverò più le chitarre- dice scherzando.
-il tuo, è il mio segreto- dico uscendo sorridente dalla stanza.
Molly mi scruta con uno sguardo serio.
-come mai così felice??-
-nahhh niente... comunque se hai bisogno di me, sono nel bagno del primo piano-
-ma quanti piani ha questa casa??-
-pffffff.... due...-
-o mio diooo-
-Beh io vado- dico lasciandola fantasticare.
Intanto, sgattaiolo al terzo piano. Non voglio farmi vedere, perciò prendo le scale di servizio, e comincio a salire.
Una volta al salita al piano misterioso di cui Molly ignora l'esistenza, cerco tra le stanze lo studio di registrazione.
Lo si riconosce facilmente. È una porta verde con un cartellino su cui scritto "attenzione Artista al lavoro! Non disturbare " molto lentamente, apro la porta, cercando di smorzare il suono.
La prima cosa che appare ai miei occhi, sono le miriadi di chitarre, dalle classiche alle elettriche appoggiate nel loro podio. Adoro quelle chitarre. Ma adoro ancora di più il ragazzo che le suona.
Enormemente poi.
Entro e mi siedo su uno sgabello, che usa Ed per suonare ogni tanto in acustico. La maggior parte, per cantare usa basi che lui stesso ha composto molto tempo prima con la chitarra.
In questo momento è molto concentrato su quello che sta facendo. Non sa nemmeno che sono qui a guardarlo. Ma, nel bel mezzo della registrazione, i suoi occhi cristallini incontrano i miei e si ferma a fissarlo, infisciandosene della base.
-ciao- dico guardandolo negli occhi.
-ciao... ma non eri andata a farti la doccia?-
-volevo vederti prima..- sussurro - come sai non riusciremo a passare tanto tempo insieme-
-lo so... quindi ti mancano - dice inarcando un sopracciglio.
-certo che no - dico scherzando -sono venuta semplicemente a trovare le chitarre...non il ragazzo che le suona... ma scherziamo pffff-
-vieni qui scema- dice baciandomi prima la fronte, poi il naso ed in infine le labbra. Le sue sanno da sigaretta. E mi piace da morire.

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