3

191 8 1
                                    

WYN.

Non avevo detto nulla a Lenora dell'incontro con i gemelli Morrison.

Lei non conosceva Cameron né gli altri Impostors di persona, le avevo raccontato di Aaron e mostrato qualche foto, quando lei si era trasferita a Roanoke i ragazzi erano già stati mandati in riformatorio.

Avevo cercato di nascondere nel migliore dei modi il mio malessere, era il mio primo giorno di lezioni, iniziava la mia nuova vita, davvero avrei permesso a Cameron Morrison o uno dei suoi amici di rovinarmi tutto questo? Assolutamente no.

Sorrisi guardando i libri di psicologia e il mio quaderno dove avevo iniziato a prendere appunti dettagliati sottolineando i concetti chiavi con i miei amati evidenziatori.

Diventare psicologa era da sempre stato il mio sogno, capire come funzionava la mente umana era una cosa che mi aveva da sempre affascinato, era il lavoro di mia madre, era stata lei a trasmettermi la passione per la psicologia.

Andai da Lenora all'aula di scienze politiche, ancora non sapevo come l'avrei convinta ad andare alla caffetteria con Evelyn, ma sapevo che lo avrebbe fatto per me.

La raggiunsi con un sorriso e lei mi guardò seria, sbirciai dentro la sua aula e rimasi di nuovo congelata: Emerson Murray, altro membro dei The Impostors, era possibile che adesso dovevano perseguitarmi? Con un campus così grande era possibile che dovessi incontrarli tutti?

—Wyn? Stai bene?— mi chiese Lenora passandomi una mano davanti alla faccia, sbattei le palpebre e la guardai —si, certo... Ehm, quel ragazzo fa lezione con te?— le dissi indicando Emerson, i suoi capelli marrone scuro erano un ciuffo disordinato, esattamente come li aveva a 16 anni, era ancora più alto di come ricordavo e aveva un fisico scolpito, non era grosso come Cameron ma molto più snello. Tutti gli Impostors giocavano a basket, e ovviamente, per completare, dovevano anche essere bravi in questo.

Lenora guardò Emerson —si, purtroppo, per me è un idiota. Gli facevano le domande e rispondeva a monosillabi e poi, cazzo, ha iniziato a fissarmi e non ha smesso. Certi ragazzi che cazzo di problemi hanno?— si lamentò, no. Emerson non doveva mettere gli occhi sulla mia migliore amica. Lo guardai e questa volta lui alzò il suo sguardo freddo su di me e poi su Lenora, se gli sguardi avessero potuto ferire gli avrei fatto molto male.

—Bronwyn?

Guardai la mia amica.

—andiamo. Ti porto in un posto— le dissi e la presi per mano. Lanciai un ultimo sguardo ad Emerson e lui fece lo stesso, poi portai Lenora lontano da qui.

—si può sapere dove stiamo andando?— chiese fermandosi una volta fuori dall'edificio —andiamo alla caffetteria con Evelyn— le dissi e subito lei divenne seria —cosa? Con quella? E perché?— domandò irritata —perché è stata gentile da invitare entrambe. Dobbiamo conoscere nuove persone, non possiamo rimanere sempre tu ed io— non volevo che pensasse che mi fossi stancata di lei, ma se da un duo di amiche fossimo diventate un trio o un gruppo non sarebbe stato poi così male. La guardai con la speranza negli occhi, lei mi guardò seria e poi sbuffò —ti farà bene poterti confrontare con una persona che non sia io. Ormai per te anche le mie risposte sono prevedibili— le dissi, lei scosse la testa e sospirò guardandosi intorno —non otterrai nulla di quello che vuoi, Bronwyn, sappilo— disse e iniziò a camminare a passo svelto, io la raggiunsi —sei meravigliosa— le dissi e le diedi un bacio sulla guancia, lei mi guardò quasi schifata e scosse di nuovo la testa —ancora non mi capacito che tu ed io riusciamo a mandare avanti quest'amicizia senza litigate grosse— commentò e non potevo essere più d'accordo, ma magari eravamo così indispensabili l'una per l'altra che da sole non sarebbe mai stata la stessa cosa.
~~~
—ehilà! Credevo che alla fine non sareste venute— esclamò Evelyn mentre ci sedevamo di fronte a lei —l'idea era quella— commentò Lenora, la guardai male ma lei non mi prestò attenzione.

My Secret DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora