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WYN.

—eh ma allora tu sei stupida forte, Wyn, fattelo dire— mi disse Lenora dopo che le avevo raccontato che mi ero dichiarata con la mia famiglia e non sapevo se Aaron mi avesse sentito o meno. Avevo lasciato la porta della mia stanza aperta, come la stupida che ero e adesso i dubbi mi stavano uccidendo.

—secondo te dovrei andare a parlarci? Magari posso capire qualcosa— dissi dubbiosa, Lenora sbuffò —ah si? E poi cosa farai? Se non ti ha sentito e tu finisci per dichiararti? Sembrerà fatto apposta solamente perché lo hai visto con Claire, soprattutto perché gli hai sempre fatto capire che sei confusa, perché non ragioni, Wyn?— mi disse infastidita. Cazzo, non aveva tutti i torti, se era stato con Claire al momento della chiamata non vedevo motivo per la quale avrebbe dovuto sentire tutta la conversazione —aspetterò allora di essere a Roanoke, meglio, no?— le dissi, lei annuì —credo sia il caso— confermò.

—vuoi venire anche tu? Così stacchiamo un po'— le proposi, non credevo che fosse il caso che rimanesse qui da sola con il resto degli Impostors —devo venire a fare il terzo incomodo tra te e Aaron? Preferisco rimanere qui con gli altri— rispose, sospirai —terzo incomodo di cosa? Andiamo, Lena, non vuoi rivedere Brooks? Lo faresti contento— le dissi e lei sbuffò. Sapevo che era molto affezionata a mio fratello —e poi,— continuai —so che ti manca anche dare del filo da torcere a mio padre— sorrisi maliarda, i loro battibecchi erano davvero divertenti da guardare. Non credevo che mio padre avesse mai incontrato qualcuno che riuscisse a metterlo a tacere sul serio, si somigliavano su alcuni aspetti e certe volte si scontravano, proprio come se fossero padre e figlia.

Lenora fece un piccolo sorrisetto furbo e poi mi guardò seria puntandomi un dito contro —sarà meglio che io non debba assistere ad effusioni amorose, Wyn— mi avvertì —sul serio?— domandai senza aggiungere altro, non si sarebbe dovuta preoccupare di nulla  in qualsiasi caso.

Bussarono alla porta della stanza di Lena, ci guardammo e poi la porta si aprì mostrando Emerson —ehilà, ragazze, tutto ok?— domandò —si, a te?— risposi, lui entrò e sorrise —anche io sto bene, grazie. Ehm, stasera abbiamo una partita di basket, vi va di venire?— domandò, guardai Lenora che non aveva una delle espressioni più amichevoli in viso, e lui cosa le aveva fatto adesso? Poteva smetterla di mettersi sulla difensiva con tutti?

—ma certo, ci saremo— risposi per entrambi, lo schiaffo sul braccio che mi diede Lenora senza farsi vedere mi fece capire che non era d'accordo, Emerson rise —perfetto, è alle sette al palazzetto— spiegò, io annuì e lui fece per andarsene, senza prima però aver guardato Lenora. Sorrisi tra me e me perché lui credeva che non lo avessi visto, e invece...

Appena se ne andò mi voltai verso Lenora, che subito mi guardò male —non dire quello che stai per dire, Wyn— mi avvertì seria —e che ne sai di quello che voglio dire?— le domandai divertita, davvero la metteva così tanto a disagio il fatto che piacesse ad un ragazzo?

—niente, lascia stare. Ci tengo che tu sappia che stasera non ci vengo alla partita.

Sorrisi maliziosa.

—e invece tu alla partita ci vieni.

—non mi puoi costringere, Wyn.

—ah no? Non posso?
~~~

Alla fine l'avevo avuta vinta io. Riuscivo ad essere molto insistente quando volevo.

—sono sicura che prima o poi ti manderò a quel paese, Bronwyn Rivera— commentò la mia migliore amica camminando di malavoglia verso l'interno del palazzetto. Sorrisi come una bambina, lo credevo anche io —non è un opzione da escludere— dissi.

Varcata la soglia del posto, sentì subito la musica che veniva messa nell'attesa dell'inizio della partita. Presi la mano di Lenora, così non avremmo rischiato di perderci tra la folla, guardai gli spalti sperando di trovare dei posti liberi per noi mentre la mia migliore amica beveva il suo frullato guardandosi intorno con fare annoiato.

My Secret DesireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora