Casa Barton

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Qualche giorno dopo era in camera sua e stava studiando quando una voce la fece distrarre completamente.

"Quindi, mi hanno detto che sei forte" disse una voce alle sue spalle. Jessica lanciò una penna con la telecinesi e si voltò. Era Fury. Quest'ultimo spostò la penna e continuò a parlare.

"Stavo dicendo... Quando gli Avengers sono tornati alla Avengers Tower, Stark e Banner hanno scoperto che all'interno della gemma dello scettro di Loki c'era un'intelligenza artificiale e in segreto l'hanno usata per completare il programma di difesa globale "Ultron". Durante la festa organizzata per festeggiare la vittoria, tuttavia, Ultron si è attivato distruggendo J.A.R.V.I.S., l'intelligenza artificiale di Stark, e attaccando la squadra. Ultron è fuggito poi con lo scettro di Loki e si è rifugiato nella base di Strucker a Sokovia, dove potenzia il suo corpo e costruisce un'armata di droni. Successivamente si è recato dal trafficante d'armi Ulysses Klaue, l'unico in grado di procurargli del vibranio. Gli Avengers sono riusciti a intercettarlo e lo hanno affrontato, ma lui è fuggito e ora è presente in tutti i sistemi informatici del mondo. Per questo loro sono nella fattoria di Barton.
Mi aiuteresti a trovare ed aiutare quegli scalmanati?" chiese infine Fury e Jessica iniziò a balbettare, presa dallo spavento.

"Ehm... Si...Va bene... Io... Ehm... Non ho una tuta o qualcosa da-" cominciò a parlare ma venne interrotta dall'uomo.

"A proposito... Ecco" disse lui porgendole una valigetta. Jessica aprì e trovò una tuta simile a quelle che aveva usato in Sokovia pochi giorni prima.

"È una tuta nera aderente, anti proiettile, resistente anche a temperature fino a 930 °C, e dotata di cuscinetti micro-aspiranti su mani e piedi per aderire o scalare pareti verticali... Simile a quello della vedova" disse lui e la ragazza annuì.

Jessica andò in bagno e si cambiò, vide anche all'altezza del deltoide, il simbolo degli Avengers.
Dopo essersi cambiata, andò da Fury.

"Bene... Sali sul quinjet" disse lui e Jessica annuì.
Una volta saliti arrivarono subito nella fattoria di Clint.

"Io vado a prendere Stark, tu entra" spiegò Fury e Jessica obbedì.
Appena si voltò vide Steve che tagliava la legna con la maglietta a maniche corte molto aderente, Jessica quasi stava per avere un infarto.

"Cosa fai qui?" chiese il capitano distogliendo lo sguardo dalle legna che stava tagliando.

"È inutile che blateri cose a caso, non ti libererai così facilmente di me" annunciò Jessica con un ghigno sul volto ed entrando in casa e lasciando Steve che sbuffava sonoramente.

La casa di Clint era molto bella. Era in campagna e non aveva niente attorno se non il verde. Trovò Natasha e Bruce che stavano giocando con i figli di Clint.

"Salve" li salutò Jessica entrando con un mezzo sorriso.

"Mi ha portato Fury" spiegò Jessica vedendo le loro facce stupite.

"Fury?" chiese Bruce e Jessica annuì.

"Mi hai copiato la tuta!" esclamò Natasha fingendo di essere indignata per poi scoppiare a ridere.

"È una figata comunque" ammettè lei in seguito.

La sera restarono a cena lì.
Jessica fece chiamare la mamma da Natasha e quest'ultima le disse che avevano un problema e Natasha le aveva chiesto se poteva aiutarla, la mamma anche se con riluttanza annuì.
La mamma si fidava di Natasha, avendola conosciuta e avendoci parlato più volte, e di ciò Jessica era felicissima.
Si trovavano a tavolo quando Fury cominciò a fare il solito discorsetto d'incoraggiamento.

"Ultron vi ha messi fuori gioco per guadagnare tempo. I miei informatori mi dicono che sta costruendo qualcosa e con le grandi quantità di vibranio che si è portato via, non credo stia costruendo una cosa sola" intonò Fury a malincuore.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora