Civil War

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Jessica si posizionò nei parcheggi ad osservare la situazione e in caso di bisogno, di entrare nel campo di battaglia. Clint non sapeva dove fosse, mentre Sam e Bucky erano in altri parcheggi e Steve stava avanzando verso il quinjet, nella sua tuta rossa e blu con la famosa stella sul petto e lo scudo. Steve cominciò a correre verso l'elicottero, ma venne fermato da un rumore familiare.

Era Tony, accompagnato da Rhodes.
Tony, nella sua armatura di un rosso scarlatto e oro, si levò il casco e così fece anche Rhodes.

"Incredibile quanta gente si incontra all'aeroporto" disse Tony in tono sarcastico a Rhodes.

"Già" annuì lui.

"Sta a sentire Tony...Quel dottore, quello psichiatria... C'è lui dietro a questo" commentò il capitano, ma non finì nemmeno di finire la frase che un uomo vestito di nero, con un costume simile ad un gatto, fece la sua entrata da dietro un camion.

"Capitano" lo salutò l'uomo con voce un po' ovattata.

"Altezza" annuì Steve facendo un cenno con il capo. Ora era tutto chiaro, lui era il figlio di T'Chaka, evidentemente voleva vendicare la morte di suo padre, ma non conosceva la verità.

"Comunque... Ross mi ha concesso trentasei ore per portarti dentro e questo ventiquattro ore fa... Aiuti il fratellino?" borbottò Tony sarcastico.

"Inseguì l'uomo sbagliato" rispose Steve calmo.

"Il tuo giudizio è un po' distorto... Il tuo amico ha ucciso degli innocenti!" insistè Stark.

"Ci sono altri cinque supersoldati proprio come lui... Non permetterò che il dottore li trovi prima, non posso" mormorò Steve e Natasha sbucò da dietro un camion, camminando piano, passo dopo passo.

"Steve... Sai bene cosa sta per scatenarsi, vuoi davvero che tutto questo finisca in uno scontro?" chiese la spia speranzosa, Steve all'inizio sembrava abbastanza sorpreso, poi le rivolse uno sguardo ma lo distolse subito.

"Va bene... Ho finito la pazienza... Bimbo Ragno!" urlò Tony e un ragazzino (così credette Jessica, notando le spalle piccole e l'altezza), vestito di rosso e blu con un ragno al petto, rubò lo scudo del Capitano e gli intrecciò le mani con del liquido appiccicoso bianco.

Jessica già aveva visto quel ragazzo, non si ricordò dove... Poi le venne in mente quella giornata dove Michelle le disse della morte dello zio di Peter, Ben, stavano passeggiando quando videro lui in una banca... Era lo stesso, era Spider-Man! Lei e Michelle avevano fatto lunghe indagini e tutte e due non avevano la minima idea di chi fosse, certo si erano fatte qualche idea ma niente di speciale. Eppure l'andamento di quel ragazzo le sembrava così familiare.

"Ottimo, ragazzo" si complimentò Tony.

"Grazie... L'atterraggio poteva venire meglio, è solo che il costume nuovo, n-no... Niente, s-signor Strak è p-perfetto" balbettò lui quando ebbe notato lo sguardo di Tony. La voce era così familiare.
Aspetta... Non è che? No, no, impossibile. pensò Jessica.

"C-capitano, sono un vostro grande fan... Sono Spider-Man-" disse lui e venne interrotto da Tony.

"Si, parleremo dopo" rispose Tony scuotendo la mano.

"Sei stato impegnato" borbottò Steve a Tony.

"E tu sei stato un idiota! Hai chiamato Jessica quando poteva stare al sicuro grazie a Visione..." disse Tony e al nome di Jessica, il ragazzo ragno si drizzò leggermente.

"Al sicuro? Essere seguita ventiquattro ore su ventiquattro è sicurezza? Andiamo Tony!" borbottò Steve scocciato.

"Poi hai liberato Clint..." continuò Tony, ignorando le domande di Steve; "Sto cercando di impedirti di dividere gli Avengers!" esclamò.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora