Venezia

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"Ehi Bruce" lo salutò Jessica con un sorriso evidentemente tirato, osservando la figura del nuovo Bruce. Era in versione Hulk, ma aveva gli occhiali, indossava una camicia e un pantalone, e parlava esattamente come Bruce. L'unica cosa distorta era che il braccio era fasciato come un gesso.

"Ehi Jessica... Cioè Capitano... Fury mi ha incaricato di farti una visita per quello che è successo nella battaglia..." spiegò Banner facendo segno a Jessica di stendersi su una barella accanto a diversi macchinari super tecnologici. Jessica si sentiva strana quando la definì 'Capitano' ma decise di calmare l'euforia.

"Già proprio così" esclamò una voce mentre Jessica si stava per stendere, si voltò e vide Fury.

"Ehi Nick" disse Jessica annuendo con il capo.

"Ti vedo un po' malmessa, Capitano Evans... Hai anche cambiato colori di capelli" annunciò Fury squadrandola da capo a piedi e notando le sue occhiaie accentuate e il suo pallore.

"Non è facile, Fury" sibilò Jessica irritata dalla poca delicatezza che aveva avuto Nick. Lui, però, sembrò non sentire e prese a fissare il vuoto, pensando.

"Bene, Jessica cominciamo..." trillò Bruce infilando un ago nelle vene sul braccio della ragazza, poi prese a farneticare davanti al computer.

"Spettacolare" mormorò Bruce ancora attaccato con lo sguardo nel microscopio dall'aria professionale.

"Cosa?" chiese Jessica che aveva osservato attentamente tutto il laboratorio, centimetro per centimetro.

"Da quando Thor e Carol ti hanno colpita e tu hai levato il guanto a Thanos, hai assorbito i loro poteri e ancora li possiedi! È davvero fantastico! Hai aggiunto: forza, velocità, resistenza, riflessi e agilità a livelli sovrumani; immunità alle testate di Thanos; settimo senso; capacità di emettere e assorbire raggi fotonici e altre forme di energia; manipolazione degli agenti atmosferici; potere del tuono; una sorta di immortalità! Poi aggiunti ai tuoi, ovvero, alterazione della realtà e della probabilità; uso della magia del caos; telepatia e manipolazione mentale; creazione di campi di forza; manipolazione dell'energia; teletrasporto; telecinesi; protezione telepatica; controllo abilità altrui
sopravvivenza nello spazio profondo e capacità di sopravvivere nello spazio profondo! Jessica! Non ho mai visto una cosa così! Davvero! E conta che io ne ho viste di belle! Ma tu, tu sei l'essere più potente che io conosca, davvero... I poteri di Danvers e Thor ti hanno cambiato il colore degli occhi e quello dei capelli, facendoli diventare più chiari, ma è normale, e no, non morirai, non preoccuparti..." spiegò Bruce euforico mentre Jessica seguiva attentamente il suo discorso. A dire la verità, Jessica oltre al pensare di non sopravvivere ai poteri di Thor e Carol, non avrebbe mai pensato di arrivare a dei livelli così alti, da uno stupido e insignificante agente dell'Hydra a un essere potentissimo? Jessica pensava proprio che Bruce non aveva una conoscenza molto ampia di essere potentissimi...

"Davvero fantastico, Evans, ma ora mi serve il tuo aiuto" annunciò Fury distogliendola dai suoi pensieri. Jessica annuì con il capo e salutò Bruce, ringraziandolo. Fury la portò in un'ampia stanza, sempre di un bianco accecante, con un tavolo di legno di mogano al centro.

"Devo parlarti... So che partirete per Venezia domani, e non so se hai saputo dell'attacco di questo essere fatto di pietra a Ixtenco, in Messico..." cominciò a parlare l'uomo e Jessica annuì con il capo; "Bene, io e Maria Hill abbiamo indagato su questa strana tempesta innaturale e abbiamo trovato questo essere... Quentin Beck , un uomo superpotente, simile a Doctor Strange, arriva per combattere la creatura. Poi iniziamo a parlare... Mi spiega che era un Elementale, l'Elementale della Terra... Però ce ne sono altri, Acqua, Terra, Aria e Fuoco. Gli Elementali sono quattro umanoidi estradimensionali che sono diventati immortali con potere sulle forze naturali; Beck mi ha svelato di provenire da un'altra dimensione, e che il suo pianeta è stato distrutto dall'Elementale di fuoco, il più potente... Ora saranno qui sulla Terra, precisamente a Venezia, proprio dove andrete voi in gita, Beck cercherà di provare a sconfiggerli ma io gli ho detto che ho un buon candidato a farlo..." spiegò Fury sfoggiando un ghigno.

"Che? Io?" chiese Jessica inarcando un sopracciglio.

"No, sto parlando del tuo ragazzo..." rispose lui con fare serio.

"Ma Peter... Sono troppo per lui! Lasciatelo fare a me!" esclamò Jessica.

"No, deve farlo il ragazzo, tu devi intervenire solo in casi gravi, poiché ancora non sappiamo che effetti collaterali possano avere i tuoi poteri..." mormorò Fury e Jessica cominciava a convincersi.

"Va bene, ma se devo intervenire lo farò senza che tu me lo dica" rispose Jessica e Fury annuì con la testa, deciso.

"Ti chiamerò fra qualche oretta, dimmi cos'ha detto il ragazzo..." aggiunse Fury prima che Jessica si avvicinasse alla porta per uscire e congedarsi. Una volta fatto raggiunse casa di Peter e non si sorprese a trovarlo a fare le valige.

"Ehi Pete" lo salutò Jessica entrando nella stanza e Peter le venne incontro, abbracciandola.

"Come stai?" chiese il ragazzo e Jessica si morse il labbro, indecisa.

"Ehm, solito, comunque, devo dirti una cosa..." borbottò la ragazza e poi prese a spiegare ciò che le aveva detto Fury.

"Jess, io non voglio farlo... Voglio godermi questa gita e non voglio pensare a queste cose... Davvero" ammetté lui e Jessica annuì con la testa.

"Peter, è il nostro dovere... Bisogna rinunciare a qualcosa per salvare qualcuno. Questa è la nostra vita, tu hai scelto di essere quello che sei..."mormorò la ragazza e Peter sbuffò sonoramente.

"No, Jessica! Perché voglio godermi una pausa! E no, non porterò il costume di Spider-Man!" esclamò lui quasi gridando, la ragazza fece qualche passo indietro, stupita dal comportamento del ragazzo.

"I-Io vado" balbettò Jessica aprendo la porta e chiudendosela alle spalle. Sentiva Peter nella stanza chiamarla, ma lei lo ignorò, salutò May e si avviò a casa per finire di fare le valige. Lì, la chiamò Fury con lo sconosciuto.

"Jessica, notizie?" chiese e Jessica si morse il labbro guardando il pavimento.

"Ehm... Non vuole, dice che si vuole godere la gita senza intoppi. Lo farò io" spiegò Jessica tutto d'un fiato.

"No, ti ho detto che ruolo avrai, me la vedrò io riguardo questo... Quando starai in gita, aspettati molte mie telefonate" annunciò lui chiudendo subito la telefonata. La ragazza sbuffò per poi finire le valige, il giorno dopo le aspetterà un lungo viaggio per Venezia.

Il giorno dopo, Jessica si mise dei vestiti comodi, un jeans, una T-shirt, una felpa con la cerniera e ovviamente, il medaglione, poiché le aspettava un viaggio lungo. Prese le valige, insieme alla valigetta con il costume, e uscì di casa, ma non prima di aver salutato sua madre e suo padre. Sotto casa, c'era Peter con una scatola di cioccolatini in mano.

"Ehm... T-Tieni, ehm, volevo scusarmi, sono stato uno stupido ieri..." balbettò lui in imbarazzo, porgendole la scatola di cioccolatini.

"Grazie, li mangeremo in aereo" rispose la ragazza per tranquillizzarlo, sorridendogli per poi baciarlo. Il ragazzo le aprì la portiera della macchina e insieme a May si avviarono all'aeroporto.
Arrivati, sul grande schermo comparvero foto di Tony, Nat e Steve; e Peter le strinse più forte la mano. Poi fecero il controllo delle valige, Peter pose la sua e, dopo averla aperta, i controllori e Peter notarono il costume di Spider-Man con un foglio con su scritto: 'Te lo stavi dimenticando. -May'. Jessica ringraziò mille volte la zia ma Peter non sembrava così felice come lo era Jessica. I controllori non diedero peso al costume e lo lasciarono passare. Poi salirono in aereo e mentre Peter stava mettendo la valigia sopra le loro teste, Flash disturbò la loro quiete.

Michelle, stranamente, si era seduta vicino a Brad Davis e sembrava proprio che stessero amoreggiando. Jessica le lanciò un'occhiata obliqua e lei rispose con un sorriso a trentadue denti. Ora è tutto più chiaro. Ned invece, sedeva vicino Betty Brant.

"Ho un coso per due auricolari" disse Peter, Jessica sorrise, poi selezionarono un film e la ragazza poggiò il capo sulla spalla di Peter, annusando il dolce profumo del ragazzo, mentre si godevano un film fantasy scelto da lui. Dopo aver finito il film, essendo notte, si addormentarono tutti e due, con Jessica che poggiava la sua testa sulle gambe di Peter. Appena fu mattina, la ragazza si destò e vide Peter che stava mangiando una barretta.

"Sai, mi piace vederti dormire... Sembri meno letale e meno truce..." aggiunse lui, prendendo un'altra barretta dal suo zaino e offrendola a Jessica. La ragazza sbuffò e prese a sgranocchiare la barretta.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora