Illusioni inutili

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"Bene, benissimo" mormorò Peter nervoso fra se e sé, sfregandosi le mani anche se avesse il suo nuovo costume. Jessica si avvicinò allo sportello e lo aprì, il vento forte le scompigliò i capelli, ma i ragazzi stettero lì immobili, a scrutare qualcosa dall'alto ma non videro niente.

"Ricordati che è solo un'illusione, fammi vedere chi sei..." disse Jessica facendo un breve segno con il capo a Happy e mettendosi sull'uscio dello sportello, pronta a volare; "...E metti in funzione il Peterprurito" terminò la frase Jessica.

"Aspetta, come sai del Peterprurito?" chiese Peter accigliato.

"So tutto di tutti, bimbo ragno" lo punzecchiò Jessica facendogli l'occhiolino e buttandosi dall'aereo, iniziando a volare. Jessica si connetté alla mente di Fury e lo cercò.

"E' come una cosa che li tiene uniti dal nucleo terrestre..." spiegò Beck, e Jessica trattenne una risata.

"Sì, bella stronzata" ammetté Fury e Maria Hill sospirò.

"Quello è... ?" chiese Maria Hill avvicinandosi alla finestra.

"Esatto, tenetevi pronti a tutto" disse Jessica e Fury capì che la voce nella sua mente era di Jessica.

"Ehi ragazza luminosa, mi sa che sta volta avevi ragione tu" ammetté Fury e Jessica rise. La ragazza, ebbe una visione, le solite cose che si avveravano, allora si teletrasportò sul tetto dove Fury e gli altri stavano studiando la situazione, e con la telecinesi della mente fece spaccare in due quello che poco dopo si rivelò uno dei droni. Poi volando si mise in bella vista, davanti al vetro del palazzo, in modo che Fury e gli altri la vedessero.

"Bel lavoro, Capitano" disse Fury con il suo solito mezzo sorriso e Jessica lo salutò come faceva sempre Steve, il classico saluto di un soldato. Si voltò e vide che

Poi si collegò con la mente con Michelle.

"Nel caveau! Le mura sono spesse due metri e mezzo! Nel caveau!" urlò Happy ed echeggiarono degli spari; "Nascondetevi!" gridò poi e si rifugiarono nel caveau. Jessica allora non poté aspettare, si teletrasportò lì. Si ritrovò in un museo pieno zeppo di armature e corazze di vario tipo, dalle grandi finestre da cui filtrava abbondante luce e con mura in mattone spesso ocra. Gli spari provenivano da un marchingegno ottagonale che aveva diversi mirini che sparava verso una porta in ferro e Jessica seppe che lì dentro si nascondevano Michelle, Happy e i suoi amici. Il marchingegno si voltò verso la ragazza, non fece in tempo a sparare che Jessica lo prese con la telecinesi.

"Dilettante" sussurrò Jessica sapendo che Beck la stesse guardando e chiuse la sua mano in un pugno, riducendolo in una poltiglia. Fatto questo, si avvicinò alla porta e la spalancò. In quel piccolo spazio dalle mura spesse e dalla luce fioca, i volti dei suoi amici, pallidi e tesi, si rilassarono con un sospiro di sollievo e Michelle venne ad abbracciarla.

"Ho avuto paura, davvero" mormorò Michelle e Jessica le sorrise leggermente.

"Ora è tutto finito" disse Jessica sciogliendo l'abbraccio e squadrando Betty, Ned, Flash e Happy.

"Capitano" la salutò Happy come si fa con i soldati; "Com'è la situazione lì fuori?" chiese poi.

"Niente più droni, via libera... Proseguite alle vostre ore dodici fino a recuperare gli altri, poi vedremo che fare. In caso di bisogno chiamatemi" ordinò Jessica e uscì dal museo andando a cercare Peter. I droni erano scomparsi, tuttavia il putiferio era evidente. Palazzi caduti, gente ancora scappava dalla paura. Jessica riuscì ad individuare Peter che si stava calando con le ragnatele sul ponte e la ragazza piombò lì subito. Una volta atterrata, Peter si stava rialzando da terra in modo goffo, il suo costume aveva qualche graffio, il suo viso era malridotto, con lesioni da cui fuoriusciva del sangue e coperto dalla testa ai piedi di fuliggine e polvere.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora