Il segretario di Stato

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"Lasciatemi! Lasciatemi vi prego!" gridò Jessica senza sosta. Vide il viso del Capitano nitido tra la folla, nel suo viso si distingueva tristezza, Natasha era estremamente paonazza e qualche lacrima le rigava il viso. Tutto ad un tratto, Jessica si voltò e vide migliaia di persone che giacevano per terra,senza vita.

Jessica si svegliò sgranando gli occhi, ma non fece in tempo a controllare i suoi poteri che già era avvolta dal suo solito vapore rosso, le iridi più scarlatto che mai.

"Via da me!" urlò Jessica e poi niente, solo un tonfo assordante, seguito da altri e altri ancora. La ragazza aprì gli occhi e si ritrovò in una stanza buia, la sua stanza, immersa nell'oscurità. La ragazza senza forze ricadde sul letto, perdendo i sensi.

Il giorno dopo si svegliò, il suo aspetto era terribile, capelli totalmente a caso, i suoi occhi erano rossi e così le sue guance. Il suo viso era così bagnato da lacrime che sembrava sudore, come se avesse fatto una lunghissima maratona. Decise di andarsi a lavare la faccia.
Le venne in mente il ricordo della notte scorsa.
Dopo aver lavato i denti si sedette sul letto e accesse la TV. Non andò a scuola, non si sentiva proprio in grado.

Mise MNSBC LIVE, il telegiornale, e ascoltò con attenzione le notizie.

"In tutta l'America si sono verificati blackout in territori sparsi, la causa, come abbiamo ribadito, ancora a noi ignota" spiegò la conduttice e Jessica si massaggiò le tempie, incosciente di ciò che era successo, non sapeva cosa esattamente fosse accaduto quella notte, prima di addormentarsi; "Due wakandiani sono rimasti uccisi dallo scontro tra gli Avengers e un gruppo di mercenari a Lagos, in Nigeria. I wakandiani, in genere solitari, erano in missione di sensibilizzazione a Lagos quando c'è stato l'attacco." spiegò la giornalista e poi la linea venne passata ad un uomo di colore; " 'il sangue della nostra gente si è riversato in terra straniera, non solo per le azioni criminali, ma per l'indifferenza di chi aveva diritto di fermarli, la vittoria a spese di persone innocenti, non può considerarsi una vittoria' il re di Wakanda ha continuato-" la televisione venne spenta e Jessica sobbalzò pronta a colpire.

Voltandosi vide Steve. Come aveva fatto ad entrare? Aveva lasciato le finestre aperte? Quell'uomo era imprevedibile.
"È colpa mia" mormorò Jessica e Steve si sedette vicino a lei.

"Non è vero" borbottò lui; "Avrei dovuto rilevare la bomba molto prima che tu intervenissi... Rumlow ha detto Bucky e io sono tornato ad essere un sedicenne a Brooklyn... E la gente è morta. È colpa mia" sussurrò Steve guardando un punto impreciso della stanza.

"Direi di tutti e due" rispose Jessica voltandosi verso Steve.

"Questo lavoro... Cerchiamo di salvare più persone possibili, a volte non vuol dire tutti quanti, se non troviamo un modo per convivere con questo... La prossima volta, forse, nessuno verrà salvato" disse Steve.

"Nat?" chiese Jessica.

"Alla base... A proposito, devi venire con me, c'è il segretario di Stato, Thaddeus Ross... Deve parlarci" la informò Steve.

"Va bene... Mi cambio e vengo" disse Jessica alzandosi.

"Ok, io ti aspetto giù in macchina" disse lui uscendo.
Jessica prese le prime cose che trovò nell'armadio. Un jeans, una camicia e le converse. Si pettinò i capelli, prese il telefono in carica e uscì da casa.
Sotto c'era Steve in macchina che la stava aspettando.

"Ci hai messo un po' " borbottò lui, una volta che Jessica fu entrata e furono partiti.

"No dai" rispose lei.

"Dici che mi verranno a prendere?" chiese Jessica durante il tragitto.

"Non penso..." rispose Steve neanche un po' titubante.

"Come sapevi che ero a casa? Dovevo essere a scuola oggi" chiese Jessica.

"Diciamo che l'ho intuito" scherzò lui.

Una volta arrivati, si diressero verso l'aula riunioni e trovarono seduti Nat, Sam, Rhodes, Tony e Visione, con un umore abbastanza cupo

" 'Giorno" li salutò Jessica e gli altri annuirono.
La ragazza si sedette tra Sam e Natasha.
Poco dopo arrivò Ross.

"Buongiorno" disse lui; "Il mondo è in debito con gli Avengers, un debito impagabile. Avete combattuto per noi, ci avete protetti rischiando la vostra vita, ma sebbene molti vi definiscono degli eroi, altri preferiscono usare la parola 'vigilanti' ..." continuò.

"Quale parola preferisce usare, lei?" chiese Natasha.

"Che ne dite di 'pericolosi'?" disse il segretario; "Come definireste persone con abilità sovraumane che impongono la propria volontà a proprio piacimento?" chiese.

Lui fece comparire su uno schermo dei video.
Prima comparvero gli Helicarrier a New York, quando l'Hydra si era infiltrata nello SHIELD nel 2014, quando Jessica si liberò dalle grinfie dell'Hydra.

"New York" disse Ross.
Poi comparve la città di Sokovia in volo, un anno fa e Jessica si ricordò quando diventò un Avenger.

"Sokovia" annunciò.
E infine comparve l'esplosione del giubbotto azionato da Rumlow a Lagos. Jessica si voltò con gli occhi lucidi a fissare i suoi piedi.

"Ok, basta così" disse Steve notando Jessica.

"A tutto questo, abbiamo una soluzione..." annunciò passando un libricino bianco con rifinimenti marroni; "Gli accordi di Sokovia stabiliscono che gli Avengers non saranno più un'organizzazione privata, invece, opereranno sotto il comando delle Nazioni Unite" continuò.

"Gli Avengers sono stati creati per mettere al sicuro la gente, mi pare che l'abbiamo fatto" borbottò Steve.

"Vi lasciamo discutere" annunciò Ross andandosene.

Dopo questo gli Avengers scoppiarono a parlare.
Tony sosteneva la necessità di una supervisione esterna poiché si sentiva in colpa per aver creato Ultron e la conseguente distruzione di Sokovia, mentre Steve faticava a fidarsi dei governi e delle istituzioni dopo la caduta dello S.H.I.E.L.D., e riteneva che gli Avengers debbano essere liberi di decidere di propria volontà quando intervenire.

"Dite che mi verranno a prendere?" chiese Jessica che non aveva ascoltato nulla di quello che stavano dicendo.

"Ti proteggeremo" rispose Natasha sicura di ciò che diceva.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora