Gelosia

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Quello stesso giorno, lei e Peter si trovavano sul jet di Tony insieme ad Happy. Jessica aveva messo la tuta in una valigetta, ma non aveva la cambiata, aveva solo un leggins, allora chiese se Peter avesse una maglietta. Lui le diede gentilmente una T-shirt con il logo della NASA e Jessica se la mise.

Durante il viaggio, Jessica si mise a grandi distanze da Peter, ma a lui non piacque questa cosa, così si mise sul sedile opposto al suo.
Lei stava pensando a dove potessero essere Steve e Bucky o Natasha quindi non se ne importò più di tanto.

"Cosa pensi? Sembri preoccupata" chiese lui inarcando un sopracciglio, guardandola curioso.

"Davvero? Cosa penso? Steve e Natasha sono chissà dove e tu mi chiedi perché sono preoccupata?" abbaiò Jessica fredda, iniziando a perdere la calma e guardando il ragazzo in cagneso.

"Oh... Ehm... Scusa" disse lui dispiaciuto.
Si mise davanti a lei e cominciò a fare facce strane e Jessica non poté non ridere dal suo stupido comportamento.

"Dai basta" disse Jessica ridendo scuotendo la mano davanti il suo viso; "Da quanto tempo sei Spider-Man?" chiese poi.

"Qualche mese... Niente di che... Tu piuttosto, da quando sei una streghetta?" domandò lui ridendo mettendo le braccia conserte al petto.

"Non sono una strega..." rispose Jessica sorridendo, scuotendo la testa leggermente.

"Non cambiare discorso" commentò Parker.
Jessica ringraziò tutti gli dei dell'Olimpo a Happy che diceva che erano arrivati all'aeroporto di New York.
Dopo si misero in macchina e Happy li portò a casa. Jessica, solo in quel momento si rese conto di quanto Peter fosse di buona compagnia.

Quando Jessica tornò a casa, la madre le venne ad aprire. Per fortuna non aveva grandi tagli solo uno, piccolino, sulla guancia.

"Dove sei stata, tesoro?" chiese la madre facendola entrare.

"Ehm... Germania" tagliò corto Jessica sorridendole imbarazzata entrando in camera e sprofondando nel suo morbido letto, Jessica sentì sua madre ridere ma pensò fosse solo un suo pensiero.

Il giorno dopo, si svegliò di buon umore essendo l'ultimo giorno di scuola, si vestì e andò a scuola.
Prese il telefono e cominciò ad ascoltare una canzone a caso.
Chissà Natasha e Steve dov'erano... A questo pensiero l'angoscia fece ingresso.

When I'm underneath the bright lights
When I'm tryna have a good time
'Cause I'm good now you ain't mine
Now, now, now, now, don't call me up
When you're looking at my photos
Getting hot, losing control
You want me more now I let go
Now, now, now, now
I'm over you and I don't need your lies no more
'Cause the truth is, without you, boy, I'm stronger
And I know it's sad that I changed, have a cold heart
But it was your game that left scars
Ooh, I'm over you

Arrivò davanti l'edificio e vi entrò. Mise la borsa nell'armadietto e prese i libri.
"Com'è la Germania?" chiese Michelle.

"Cos? Oh, giusto... Ehm... Carina" balbettò Jessica. Si voltò e vide l'enorme chioma di capelli che aveva l'amica.

"Oh... Oggi sono indomabili" rise Michelle notando Jessica che guardava i capelli divertita.

"Stai sempre bene,MJ" rispose Jessica e l'amica rise.
Jessica non voleva dirle che era in pensiero per loro, per fortuna Jessica sapeva nascondere le sue emozioni in modo teatrale.
Si avviarono verso la classe e videro Peter e Ned intenti a discutere su qualche film da nerd.

"Ehi sfigati" li salutò Michelle.
"Ciao" farfugliò Jessica.
Lo sguardo dell'Avenger cadde subito su Peter, ma lo distolse subito. Jessica si sedette e poi Michelle la imitò. Poi tacquero e la lezione cominciò.

Jessica mandò un messaggio a Natasha:
'Nat, dove sei? Vorrei allenarmi stasera'
Nessuna notifica. Jessica continuava a controllare il telefono ogni minuto della giornata. Finché alle 18 Natasha sembrò dare segni di vita, attraverso una chiamata.

"Jessica scusami per averti lasciato in pensiero... Mi sono data alla fuga per aver fatto scappare steve, che ne dici di allenarci ora? Magari nella solita palestra... Non preoccuparti, non ci scopriranno insieme" disse Nat. Sì vero, lei e Natasha avevano un posto dove allenarsi di nascosto. Era una palestra in periferia che apparteneva allo SHIELD, non era frequentata, al giorno d'oggi, ma Natasha aveva le chiavi e quindi la sfruttavano insieme, qualche volta anche con Steve.

"Vaffanculo! Mi hai lasciato letteralmente sulle spine! Ora vengo" sibilò Jessica arrabbiata ma sollevata. Jessica uscì da casa e la trovò in macchina.

"Nat!" Jessica aprì subito lo sportello, l'abbracciò forte e la spia ricambiò.

"Sto bene... Comunque non devi preoccuparti per Steve, lui sta bene... Bucky è in Wakanda e Steve anche..." ammettè lei.

"Va bene... Ci alleniamo?" chiese Jessica e Nat annuì.
Misero la tuta per gli allenamenti e cominciarono ad allenarsi, felici per essere ritornate alla quotidianità.

L'estate procedette bene se non per un intoppo.
Una sera Jessica, Michelle, Ned e fortunatamente Peter, si trovavano in un fast food a mangiare.
Peter, Ned e Jessica stavano discutendo animamente su Star Wars e Michelle ascoltava anche se con molto disinteresse.
Erano appena arrivati gli hamburger quando entrò Liz e una sua amica. Liz era una ragazza molto carina, mulatta, alta e con grande stile.
Appena fece il suo ingresso gli occhi di Peter e Ned si posarono sulla ragazza. Poi Ned guardo Peter e Peter ricambiò lo sguardo.

"Quanto è carina" ammettè Peter con sguardo sognante, guardando la ragazza.

"Già" disse Ned imitando l'amico, con il viso poggiato sulla mano destra.

"L'ha mai messo quel vestito?" chiese Peter a Ned, Jessica cominciò ad arrabbiarsi, la coca-cola che aveva nel bicchiere stava ondeggiando molto velocemente. Tutti e tre se ne accorsero.
Jessica si alzò, andò a pagare e uscì di corsa. Si fermò al parco, senza fiato e si sedette sotto un albero. Jessica sentì gli occhi pizzicare, la vista iniziò ad offuscarsi e calde lacrime cominciarono a rigarle il volto.
Il pianto iniziava a diventare sempre di più, le lacrime erano diventate un'enorme temporale, quando sentì dei passi dietro di lei.

"Jess" una voce dietro le sue spalle la chiamò, era Michelle che si era inginocchiata vicino a lei.

"Scusa, MJ... I-io... Non so cosa mi è preso... A volte non capisco cosa mi succede... Scusami tanto" farfugliò Jessica tra le lacrime e Michelle l'abbracciò.

"Non preoccuparti..." mormorò MJ.

"Per te è facile dirlo!" esclamò Jessica.

"No... Non è affatto così! Jessica... Tu sei la persona più forte e altruista che conosco!" sussurrò Michelle e Jessica sciolse l'abbraccio.

"Scusa... Io vado a casa... Non mi sento molto bene" mormorò Jessica e Michelle annuì senza proferire parola.
Uscita dal parco, Jessica si scontrò con Peter.
Il ragazzo la guardò e vide gli occhi ancora lucidi della ragazza. Un raggio rossastro passò tra l'iride degli occhi di Jessica e Peter indietreggiò spaventato. La ragazza continuò per la sua strada finché non arrivò a casa.
Perché aveva avuto quella reazione?
Perché il liquido nel bicchiere aveva cominciato ad ondeggiare?
Non aveva mai provato quella sensazione in vita sua, non che fosse brutta, certo, ne aveva passate di peggiori, ma era diversa, mai provata.
Era forse gelosia? Non se lo sapeva spiegare.
Con questi pensieri, si buttò sul letto e si cullò tra le braccia di Morfeo.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora