Per tutta la settimana e i giorni a venire, Jessica continuò ad andare a scuola.
"Com'è stato?" chiese Ned.
"I-io..." balbettò Jessica con gli occhi lucidi, Michelle aveva capito e diede una forte gomitata a Ned.
Jessica guardò l'amica e poi si diresse verso l'aula di Chimica, da sola. Non aveva voglia di parlare, non dopo aver ucciso quelle persone. Non era ciò che voleva fare. Si era promessa, che dopo tutte le uccisioni nell'Hydra che aveva fatto, solo in questioni urgenti doveva ricorrere all'uccisione di un essere vivente. Voleva stare da sola e rifletterci su. Riflettere se veramente quello era ciò che volesse fare.Tutta la settimana, veniva seguita e controllata ventiquattro ore su ventiquattro da Visione. Jessica era quasi sicura che l'androide fosse stato incaricato da Tony. Qualche volta, la ragazza pensò quasi di spezzarlo in due, qualche volta gli urlò contro di andarsene e qualche volta lo prendeva in giro chiedendogli se volesse qualcosa da mangiare per poi scoppiare a ridere.
Erano solo le 23:00 quando Jessica stava vedendo un film che le aveva consigliato Peter, mentre Visione... Beh, non sapeva dove si trovasse in quel momento, ma era più che sicura che era in modalità invisibile, da qualche parte della casa. Ah... Giusto... Riguardo i suoi genitori, beh... Loro non sanno niente di tutto ciò. Quando Jessica stava con i suoi genitori lui diventava invisibile.
Era concentrata a guardare il film, quando sentì un'esplosione. Dopo l'esplosione, sentì la porta d'entrata sbattere. Uscì dalla sua camera e vide la figura di Clint venire verso di lei.
"Clint! Cosa ci fai qui?" chiese Jessica a bassa voce.
"Sto deludendo i miei figli... Dovevo andare a fare scii d'acqua... Il capitano ha bisogno d'aiuto, andiamo" mormorò Clint posizionando delle frecce sulla soglia della cucina e Jessica annuì.
La ragazza indossò una tuta diversa da quella del 2015 che le aveva dato Fury (giù in foto), aderene, di un colore mischiato tra rosso e fucsia, con stivali alti e con il tacco, guanti di pelle senza dita e una cintura che conteneva lo stretto necessario per combattere. Dopo aver finito di cambiarsi, si avvicinò a Clint per uscire. Ma proprio in quel momento una voce li fece fermare.
"Clint... Non dovresti essere qui" sussurrò Visione alle loro spalle.
"Davvero? Mi sono ritirato e guarda? Dopo cinque minuti va tutto in rovina" scherzò Clint voltandosi.
"Ti prego, considera le conseguenze delle tue azioni" disse Visione avanzando.
"Ok, considerate" annuì Clint e le frecce spararono un laser contro Visione, come se gli facessero prendere l'elettricità.
"Dai andiamo" la incoraggiò Clint, ma proprio in quel momento Visione si liberò.
"Merda" mormorò Clint lanciando le frecce contro Visione, ma invano; "Avrei dovuto fare stretching" ammettè. Clint prese l'arco e colpì Visione più volte, ma quest'ultimo lo imobbilizzò.
"Clint, non puoi sottomettermi" disse Visione.
"So che io non posso, ma lei sì" rispose Clint indicando Jessica.
Jessica prese Visione con la telecinesi e lo scaraventò fuori attraverso il balcone aperto. Poi, la ragazza prese tutte le frecce, le ridiede a Clint, per non lasciare niente di sospetto alla madre, prese il telefono in carica e se lo mise in tasca. Prese un foglio e una penna e scrisse:'Mamma, contrattempo con gli Avengers, per qualsiasi problema, chiamami
Jessica'
"Forza abbiamo ancora una tappa" la incoraggiò Clint. Si avviarono verso il quinjet di Clint.
"Perché serve il nostro aiuto? A Cap?" chiese Jessica.
"Ehm... Deve aiutare Bucky Barnes, teme che ci sia Stark che ostacolerà il suo intento ed è sicuro che non sarà da solo, Stark" rispose Clint.
"Hmm, va bene... Dove andiamo, ora?" domandò nuovamente Jessica.
"A prendere Scott Lang,un ingegnere elettronico, in arte Ant-Man, è in grado di restringere se stesso fino a raggiungere le dimensioni di un insetto e ritornare normale a suo piacimento, tramite una versione gassosa delle Particelle Pym, create dal famoso Hank Pym... Lo conosci?" chiese Clint.
"Certo!" esclamò Jessica in tono ovvio.
"Seguimi" disse Clint una volta che il quinjet fu fermo.
I due si avviarono verso le strade trafficate di New York, quando, finalmente, Clint disse: "siamo arrivati". Si fermarono davanti ad un condominio diroccato e di colore giallo ocra."Aspettami qua" disse Clint e Jessica annuì.
La ragazza si sedette su una panchina vicino al condominio, aspettando. La gente passava e squadrava dalla testa ai piedi Jessica, con quella tuta da combattimento come poter biasimarli.
Aspettò per altri venti minuti e non vide Clint arrivare, allora si avviò a cercarlo, ma proprio quando stava per salire le scale vide Clint che portava sottobraccio un uomo che portava una valigetta, alto e con dei capelli sparati marroni."Mi aiuti?" chiese gentilmente Clint.
"Ho un'idea migliore" rispose Jessica avanzando verso Scott e dandogli un colpo così forte in testa da fargli sgranare gli occhi.
"Ok ok, faccio da solo!" esclamò lui indignato e camminando da solo.
"Grazie" sussurrò Clint guardando Scott spaesato.
"Di niente" rispose Jessica con un sorriso.
Rientrarono nel quinjet e partirono.
Scott si appisolò su un sedile e chiuse gli occhi."Dove andiamo?" chiese Jessica avvicinandosi a Clint.
"In Germania, precisamente all'aereoporto di Lipsia-Halle"
Quando Jessica sentì che Clint stava perdendo quota, svegliò Scott. Si prepararono e l'uomo formica mise la tuta. Quando il quinjet atterrò, uscirono fuori.
Trovarono Steve, Sam e Bucky, già in tuta."Capitano" lo salutò Clint con una stretta di mano.
"Non avrei chiamato se non avessi avuto altra scelta" borbottò Steve ricambiando la stretta di mano
"Di niente e poi, ti sono debitore" disse Clint indicando Jessica. Steve le fece un segno di saluto e lei annuì.
"E invece l'altra recluta?" chiese Steve a Clint.
"Ho dovuto svegliarlo con un po' di caffè... Ehm... A dire la verità... Jessica lo ha svegliato" disse Clint facendo segno a Scott.
"Captain America?" disse Scott avanzando stupito verso il Capitano e stringendogli la mano.
"Signor Lang" annuì Steve stringendo la mano, ma Scott non la lasciava.
"È un onore, non riesco a lasciarti la mano... Wow! Che figata! Captain America!" esclamò Scott nuovamente incredulo, lasciò la mano a Steve e poi si rivolse a Sam; "Ehi... Ehm... Scusa per quella volta" mormorò.
"Non preoccuparti, non capiterà mai più" disse Sam.
"Te l'hanno detto contro chi combattiamo?" chiese Steve.
"Qualcosa come psico-assassini?" rispose lui.
"Dobbiamo muoverci" borbottò Bucky.
"Io ho un elicottero pronto" disse Clint.
Ad un certo punto dall'altoparlante si sentì una voce che diceva cose in tedesco."Stanno evacuando l'aeroporto" disse Jessica che conosceva il tedesco, essendo stata anche lei in Germania e Bucky annuì.
"Stark" mormorò irritato Sam a denti stretti.
"Stark?" chiese Scott ad un tratto.
"Preparatevi" disse Steve.
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Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel Story
FanficJessica Evans, una ragazza di 14 anni, ex agente dell'Hydra, riuscirà a imboccare la strada che tanto ambisce e allearsi con gli Avengers? E se entrasse a fare parte del famoso gruppo, cosa succederà? Nella storia verrà introdotto anche Peter Parker...