Una nuova missione e nuovi intrighi

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I giorni continuarono a passare e la relazione tra Jessica e Peter era sempre più forte. Il ragazzo aveva sorpassato il suo momento di imbarazzo, così tanto da darle la mano in corridoio, certo, non è tanto ma per Peter è un vero e proprio passo da gigante! Michelle e Ned furono felici della loro relazione, certo Michelle era sul punto di sclerare e Ned sembrava molto convinto ad accompagnarla ma d'altronde erano comunque loro amici, e nel bene o nel male lo sarebbero stati sempre, qualunque cosa succedesse. La madre di Jessica seppe della loro relazione quando li vide sotto casa nel bel mezzo di un bacio, uscì da casa per annaffiare i fiori e li vide. Peter diventò rosso come un pomodoro, che l'armatura di Stark poteva solo accompagnare, Jessica aveva la stessa espressione del suo ragazzo e la madre rise per poi lasciarli alle loro cose. Peter, qualche giorno dopo l'arresto di Toomes, Liz si trasferì in un'altra città, e Peter declinò l'invito di Stark di unirsi ufficialmente agli Avengers. Tornato a casa, però, Peter, indossando il costume donatogli da Stark, venne scoperto da May che proprio in quel momento stava entrando in camera, certo per la zia fu un vero shock ma appoggiò la decisione del ragazzo.

Jessica, in un giorno soleggiato e caldo di Luglio, mentre stava facendo una passeggiata con Peter, una macchina dai colori neri e dai finestrini oscurati si fermò davanti a loro. Il finestrino venne abbassato e rivelò la figura smagliante di Fury.

"Evans, sono Fury, ti ricordi di me, vero?" chiese con un ghigno sul viso.

"E come dimenticarti?" scherzò la ragazza sorridendo.

"Comunque c'è bisogno che tu venga con me... So che hai aiutato Cap in quelle vicende lì, infatti c'è anche lui nel rifugio dove andremo... Salta su... E il ragazzo, forse è meglio che non lo porti con te..." spiegò l'uomo tutto d'un fiato.

"Perché?" chiese Jessica inarcando un sopracciglio.

"Lo scoprirai" rispose Fury e Jessica lasciò la mano di Peter per poi dargli un bacio sulla guancia.

"Penso non ci sia scampo... Di certo non posso evitare ciò che dice Fury... Quindi devo andare, Pete" borbottò la ragazza guardando negli occhi Peter, quest'ultimo scosse la testa.

"Non preoccuparti... Problemi da supereroe in arrivo... Aggiornami più tardi" l'avvisò Peter dandole un bacio a fior di labbra e la ragazza entrò in macchina.

"Cosa ho combinato?" chiese Jessica notando lo sguardo di Fury tagliente.

"Tu? Niente... Piuttosto mi serve il tuo aiuto... Ma ti spiegherò tutto lì" spiegò lui facendo manovra. Cosa voleva Fury? Questo era l'unico pensiero che le balenava nella mente per tutto il tragitto. Arrivarono sotto un ponte e l'uomo le fece strada verso una porta coricata dai colori scuri, in ferro. Nick aprì la porta e la portò in una stanza probabilmente da riunioni, sempre di un bianco accecante. Aveva una grande Lim al muro e un grande tavolo al centro. Non si direbbe dall'esterno, pensò Jessica. Steve era lì appoggiato al muro, ad aspettare. Fury si accomodò, poi le fece segno di sedersi di fronte a lui e Jessica obbedì.

"Allora dobbiamo, o meglio, devi... Fare il culo a una persona, anzi, un alieno... E no, non so se possono definirsi persone quindi lo chiameremo alieno..." cominciò il discorso e Jessica lo ascoltò attentamente; "L'agente Hill mi ha segnalato degli avvistamenti... Avvistamenti di questo alieno, un alieno donna, conosciuta come l'Incantatrice... Fa parte dell'Ordine Nero, ne hai sentito parlare?" chiese e Jessica annuì; "Abbiamo sentito che nel tentativo di schiavizzare l'umanità, utilizza la tecnologia umana mista alla sua magia per creare una macchina in grado di assorbire tutta l'energia artificiale presente sulla Terra, di liquefare i satelliti e gli altri mezzi di telecomunicazione avanzata. Lei dice che sta facendo dei giri di ricognizione, ma non penso sia questo il suo intento, non quando questa fa parte dell'Ordine Nero... Prima di tutto, la nostra amica avrà ucciso un paio di persone, sì, le ha uccise... Alcuni video presi da camere di videosorveglianza hanno dimostrato che lei usa dei poteri... Ho preparato un elenco di questi" continuò prendendo un foglio bianco con delle scritte in nero; "I suoi poteri sono: resistenza sovrumana, immunità alle malattie, longevità, immunità alla morte naturale, seduzione di qualsiasi uomo, volo, telecinesi, telepatia, a volte, ma non sempre teletrasporto e capacità di creare di campi di forza... Un valido avversario per te, no? Ha quasi tutti i tuoi poteri... Solo tu puoi farlo, devi combattere con lei e rispedirla da dove viene... Ovviamente ti diremo noi quando devi agire e come..." concluse poi lasciandosi cadere sullo schienale della sedia girevole.

"Lo farò" annuì la ragazza ma Steve sembrava molto contrariato.

"No, no, no Fury! Lei non farà proprio niente... E' troppo per lei!" esclamò lui e Jessica aprì la bocca pronta a ribattere.

"Non sembravi così quando mi hai chiesto di combattere contro Stark!" insistè lei delusa dal comportamento del Capitano.

"Quella è un'altra cosa! C'ero io e sapevo che non ti saresti fatta del male! Ma questo è diverso! Questo è molto più di Stark, è molto più di me! Fury è ancora una ragazzina!" ribatté lui rivolgendosi a Fury.

"Tu non sai chi sono! Mi sottovaluti troppo!" esclamò Jessica non dando il tempo di rispondere a Fury.

"Sì perché se ti fai male o peggio, muori, mi sentirei in colpa io ad averti mandato lì contro un membro dell'Ordine Nero!" abbaiò lui, Jessica aprì la bocca numerose volte e poi la richiuse, gli occhi diventarono lucidi, era delusa, delusissima dal comportamento del Capitano, aveva fatto molto per guadagnarsi la sua fiducia e alla fine aveva fallito.

"Bene... Anzi benissimo... Fury trovatene un altro... Ma tu, non mi chiamare poi quando hai bisogno di me!" esclamò Jessica prima rivolgendosi a Fury e poi a Steve, e indignata se ne uscì dalla stanza, alzandosi, poi, in volo verso casa di Peter. Aveva esagerato, fin troppo, ma quando era arrabbiata non faceva caso a ciò che diceva. Teneva a Steve, ma a volte poteva essere molto irritante e quindi Jessica non poté fare altro che arrabbiarsi. Suonò il campanello e venne ad aprire il ragazzo che vedendo Jessica piangere, si allarmò immediatamente.

"Jessica..." mormorò lui facendole spazio per entrare, ma la ragazza lo abbracciò per poi chiudersi la porta alle spalle; "Ehi... Non piangere... Cosa è successo?" chiese lui accarezzandole i capelli.

"C'è May in casa?" chiese lei e Peter scosse il capo; "È meglio se ci sediamo..." disse e Peter l'accompagnò in stanza. Il ragazzo si sedette sul letto e Jessica si appoggiò al muro con le braccia conserte, si asciugò le lacrime e prese a parlare.

"Fury mi ha assegnato una missione... Riguarda fermare un alieno donna, chiamata l'Incantatrice, che ora si trova sulla Terra e ha già ucciso un paio di persone e non si fermerà finché non lo vorrà... È venuta a fare un giro di ricognizione ma Fury dice che non è così... Pensa faccia qualcos'altro... E nel tentativo di schiavizzare l'umanità, utilizza la tecnologia umana mista alla sua magia per creare una macchina in grado di assorbire tutta l'energia artificiale presente sulla Terra e di liquefare i satelliti e gli altri mezzi di telecomunicazione avanzata... Comunque, con noi c'era Steve ed era molto contrario sulla missione... Diceva che non potevo farlo perché è troppo per me, considerato i suoi poteri: resistenza sovrumana, immunità alle malattie, longevità, immunità alla morte naturale, seduzione di qualsiasi uomo, volo, telecinesi, telepatia, a volte teletrasporto e capacità di creare di campi di forza... Diceva che si sarebbe sentito in colpa se mi fosse successo qualcosa, diceva che sono una ragazzina... Peter, Steve mi ha deluso, pensavo credesse in me e si fidasse... Quando abbiamo combattuto Ultron gli ho chiesto se si fidasse di me e lui ha detto di sì, ma ora... Ora sembra tutto il contrario... Tenevo delle sue riviste delle sue storie sotto il letto nella base dell'Hydra... Era il mio passatempo preferito, lì, dopo lo studio... Tengo a lui, è come se fosse mio padre o il fratello maggiore che non ho mai avuto, oltre all'essere il mio capo... Che poi non l'ho mai considerato così, mi dava ordini certo, ma non per forza deve essere considerato capo per questo... Comunque... Io non voglio rinunciare alla missione, se sono l'unica che può fermarla, lo farò, costi quel che costi, prima che ucciderà altre persone... Ho detto a Fury di cercarne qualcun altro per combatterla, quindi sarebbe da codardi ripresentarsi... O per lo meno sono molto orgogliosa quindi no, non lo chiamerò. Farò delle ricerche da sola" spiegò lei con una note di nostalgia e di amarezza nella voce, ma determinata a fare quello che le aveva assegnato Fury.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora