Age of Ultron

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Jessica si alzò in volo e in una frazione di secondo già era lì.

Arrivò nel momento bello e buono: Ultron stava prendendo Steve alla sprovvista di spalle.
Jessica lo fermò con la telecinesi.
Quando Jessica si assicurò che nessun civile fosse vicino ad Ultron, lo liberò e lui se ne andò.
Intanto il treno era tra le vie di una cittadina.

"Ti fidi di me?" chiese Jessica a Steve.

"Ti sembra il momento-" blaterò lui ma venne interrotto da Jessica.

"Ho detto: Ti fidi di me?" insistè lei.

"Mi fido" annuì lui sicuro.

"Bene... Aiuta i civili a mantenersi e spostati" ordinò Jessica e Steve, anche se riluttante, annuì.

Jessica fece scivolare il suo potere sulle rotaie. Sentì il treno cigolare e capì che si era fermato.
Fatto ciò, Steve aiutò le persone ad uscire e Jessica fece lo stesso.

"Dobbiamo andare all'Avengers Tower" disse Cap una volta che tutti i civili si trovassero al sicuro.

"Si" annuì Jessica.
Si diressero in cerca della moto persa di Steve e partirono.

Una volta arrivati lì, videro Tony e Bruce che stavano osservando il download e la culla al centro della stanza.

"Fermate il download!" esclamò Steve.
"No che non lo faremo" rispose Tony.
Steve lanciò lo scudo verso l'alimentatore e Tony prese il suo scudo e lo rilanciò a Steve con l'intenzione di colpirlo ma Jessica, con la telecinesi, lo fermò.
Jessica staccò i fili ma arrivò Thor che con i fulmini fece completare il download.
La culla si aprì e diede vita ad un essere tutto rosso e sulla fronte aveva una gemma di colore giallo.

L'essere esce dalla culla e si fionda ad osservare il panorama, spaccando un vetro.
Poi si avvicinò a loro.

"Mi dispiace... È stato... Inaspettato" mormorò lui calmo e ci fu una lunga pausa di silenzio.

"Gli Avengers non possono uccidere Ultron" sentenziò Thor.

"Non da soli" rispose l'essere in tono amabile squadrandolo dalla testa ai piedi.

"Ultron viene dalla gemma della mente, dalla visione" disse nuovamente Thor, questa volta rivolgendosi agli altri.

"Sei dalla nostra parte?" chiese Steve all'essere.

"Io sono dalla parte della vita e Ultron è distruzione..." rispose lui "Nessuno può fare a meno degli altri... Dobbiamo andare" continuò lui prendendo il martello di Thor, porgendoglielo e andandosene fuori.
Rimasero un attimo stupiti da quell'essere rosso, sapevano che solo il segno era in grado di sollevare il martello di Thor e questa cosa li fece rimanere ancora più sorpresi.

"Mi piace" disse Thor imbarazzato e spaesato, andandosene da lì.

"Cinque minuti e poi direzione Sokovia" disse Steve.
Jessica stette fuori ad osservare il panorama stupendo di New York. Da quell'altezza, rendeva ancora di più. Tutti quei fari accesi che sembravano crears un'unica e grande luce. Molte cose Jessica aveva per la testa. La prima cosa era Natasha. Il solo pensiero di non riuscire a trovarla, la fece quasi impazzire. Chissà invece Michelle, Ned e Peter se sapessero cosa stesse per fare... Sicuramente una volta tornata a scuola dovrà subirsi la solita lavata di testa da parte di Michelle. Ma d'altronde se lo faceva, lo faceva per loro. E andare contro quello stronzo di platino era un suicidio. Perché lo faceva?

"Sul quinjet" ordinò Steve risvegliando Jessica dai suoi pensieri.
Una volta che tutti si furono sistemati e furono partiti, Steve parlò.

"Ultron sa che stiamo andando... È una nostra scelta precisa, ma la gente di Sokovia non l'ha scelto... La nostra priorità è mettere tutti in sicurezza... Quello che vogliamo è vivere una vita in pace, non sarà così oggi... Ma faremo di tutto per proteggerli e compiere il nostro lavoro...
Scopriamo cosa sta costruendo, troviamo Romanoff e sgombriamo il campo. Teniamo lontano la battaglia dai civili... Ultron ci considera dei mostri, pensa che siamo il male del mondo, non si tratta solo di sconfiggerlo, ma capire se ha ragione o meno" spiegò Steve calmo.

Appena arrivati, si sparpagliarono. Bruce va a liberare Romanoff e Jessica volò verso tutti i palazzi a comunicare l'evacuazione e li portò via tutti. Proprio quando la città cominciò a librarsi nell'aria, grazie ad una macchina costruita da Ultron, in vibranio, in grado di sollevare la città nel cielo e farla schiantare al suolo, generando così un impatto talmente potente da causare l'estinzione totale della vita; Jessica vide una donna in una macchina, in procinto di cadere. La ragazza volò verso la donna e la macchina cadde, Jessica prese la macchina con la telecinesi e la riportò a terra, salutò la signora che era quasi in procinto di avere una crisi di panico e risalì sopra ad aiutare gli altri.

Continuarono a combattere finché Ultron non parlò attraverso i suoi robot.

"Vedete la bellezza? Ti sollevi solo per cadere.
Voi Avengers siete la mia meteora, la mia spada magica e terribile e la Terra si squarcerà, con il peso del vostro fallimento, quando la polvere si assesterà, l'unica cosa vivente sarà il metallo" disse Ultron.
Steve notando la tensione del gruppo disse: "Noi abbiamo un solo compito, uccidere questi così e se vi uccidono o vi fanno del male, resuscitate".

Proprio in quel momento critico, arrivarono Nick Fury e Maria Hill, a bordo di un helicarrier dello SHIELD, e James Rhodes.

"Avengers, rimboccatevi le maniche" disse Tony.
Tutti gli Avengers si recarono a difendere il nucleo, non c'erano molti robot. Proprio quando Jessica pensò a quanto fosse strano che si trovassero così pochi robot, Ultron fluttuava nell'aria davanti ai loro occhi.

"Non sai fare di meglio?" gridò Thor al robot.
Ultron come risposta chiamò tutto il suo esercito, formato da tantissimi robot.

"Dovevi proprio chiederlo?" domandò Steve.

"Questo è il meglio che so fare... Proprio come quello che volevo: tutti voi contro tutti me... Come potete sperare di fermarmi?" chiese Ultron vantandosi.

"Come ha detto il vecchiaccio" disse Tony voltandosi verso Steve "Insieme".
L'esercito avanzò finché non arrivò davanti a loro.
Cominciarono a combattere e difendere il nucleo e quando non ci fu nessun robot, l'essere rosso colpì Ultron con un laser proveniente dalla gemma che aveva in fronte, Thor con i fulmini e Tony con un laser dall'armatura.

"Con il senno del poi-" cominciò a parlare Ultron in stato di agonia ma arrivò Bruce in versione Hulk che lo scaraventò verso l'orizzonte.
Tutti salirono sull'helicarrier.
La città comincia a precipitare, ma Stark e Thor riescono a sovraccaricare la macchina e a far esplodere la città in volo.
Proprio quando stavano per partire Jessica notò una cosa e si avvicinò al Capitano.

"Steve... Dov'è Bruce?" chiese Jessica spaesata.

"Lui è... Ehm... Temendo di mettere in pericolo Natasha se dovessero fuggire insieme, sì, avevano pianificato di fuggire insieme... Si è allontanato a bordo di un quinjet..." disse lui e Jessica annuì. Vide una Natasha seduta che era molto decisa a guardare i suoi piedi. Jessica le si avvicinò.

"Vuoi restare per sempre così? Ad osservarti i piedi? In effetti sono stupendi" scherzò Jessica, Natasha sollevò il viso, era triste ma alla vista di Jessica si addolcì leggermente.

"Sono felice che tu sia viva" ammetté Natasha passando ad altro.

"Dai io non sarei potuta mai morire!" esclamò Jessica e Natasha rise debolmente.

"Non essere triste... Teneva a te... Sennò non l'avrebbe fatto..." mormorò nuovamente Jessica e Natasha annuì.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora