Acqua

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"Ehi amore, mantieni questo, per favore?" chiese Betty Brant a Ned una volta che furono atterrati a Venezia e arrivati ai controlli. Ned annuì e lei gli diede un leggero bacio sulla guancia. Peter e Jessica sbarcarono un sopracciglio.

"Che cos'era?" chiese Peter a Ned e lui si voltò.

"Oh, Peter, beh...Ci siamo messi a parlare sull'aereo e abbiamo scoperto di avere molte cose in comune, quindi si può dire che stiamo insieme ora..." spiegò Ned imbarazzato.

"E che cosa è successo allo scapolone in Europa?" chiese Peter divertito.

"Quel bambino è cresciuto, ha conosciuto una donna in gamba, forte, ed è diventato un uomo-" il discorso di Ned venne interrotto dal richiamo di Betty e Ned dovette andare.

"Tu sei un uomo?" chiese Jessica a Peter, mentre si mettevano in fila.

"Caspita se sono un uomo" rispose Peter abbracciando Jessica da dietro e stampandole un bacio sul collo, essendo dietro di lei. Dopo i controlli, uscirono dall'aeroporto e presero il battello per raggiungere l'Hotel. Tra grida entusiaste e foto, tra cui una di Jessica che Peter le aveva fatto senza preavviso, arrivarono a destinazione. Un palazzo che cadeva a pezzi, queste erano le sole parole che potevano descrivere quell'Hotel.

"Siamo arrivati, lo stanno rinnovando, stanno facendo delle migliorie..." spiegò il professore per poi additare un uomo malvestito sulla soglia della porta; "Oh, quello deve essere il portiere" continuò Harrington entrando nell'Hotel e facendo strada ai ragazzi.

"Ecco qua" annunciò entusiasta aprendo la porta, ma ciò che si rivelò era una stanza dove filtrava una luce soffusa, piena di polvere, cadente a pezzi anch'essa, e con l'acqua che penetrava dal pavimento.

"Questo posto affonda" commentò Flash andando in primo piano ad osservare la reception, se così la si può chiamare.

"Vuoi dire affascina" lo rimbeccò Harrington.

"Beh, li porto ad alloggiare nella base dell'Hydra, voglio vedere se resistono anche solo un minuto" scherzò Jessica a bassa voce, accanto a Peter, lui emise una risatina soffocata.

"Allora ragazzi, posate i bagagli e ci vediamo al museo Da Vinci alle 15... Forza!" li incoraggiò il professore.

"Vamonos" li incitò Harrington.

"Quello è spagnolo" lo rimbeccò Betty e Harrington sospirò.

"Quando sei a Roma fai come i romani, quando sei a Venezia, si bagnano i calzini" scherzò il professore mentre i ragazzi, sempre disgustati, presero le chiavi delle loro stanze e si diressero lì. Jessica prese per il braccio Michelle e la trascinò fino alla stanza.

"Questa volta sono io a trascinarti, ad ogni modo, hai qualcosa da dirmi riguardo Brad Davis?" chiese Jessica punzecchiandola mentre apriva la stanza.

"Ehm, no, cioè, non so, ancora non ho capito nemmeno io" scherzò MJ mentre davanti ai loro occhi si parò una stanza dalle mura grigiastre, due finestre, un lavandino al centro tra i due letti, e i due lettini a destra e a sinistra con le lenzuola verdi.

"Beh, poteva andare peggio" disse Michelle scrollando le spalle, mettendo a posto i bagagli. Dopo aver fatto, si diressero in piazza San Marco, dove fecero foto e lunghe passeggiate ad ascoltare Harrington mentre spiegava la data di costruzione di ciascun edificio, dopo lasciò loro la libertà di andare dove volessero: Flash iniziò a registrare delle dirette per Instagram, Michelle a farsi fare delle foto da Brad Davis e Jessica suggeriva a Michelle le posizioni per le foto, mentre di Peter, nemmeno l'ombra. Jessica non si preoccupò, magari era da qualche parte con Ned, poiché non lo vedeva, e di certo Fury non poteva averlo rapito, avrebbe chiamato Jessica, come aveva fatto la sera prima. Dopo una decina di minuti, decise di andare a cercarlo e appena lo vide, mise una scatolina che aveva in mano, nella tasca, freneticamente e goffamente.

"Ehi Pete! Mi stavo preoccupando, dov'eri?" chiese Jessica ignorando quel suo gesto.

"Mi ero perso" balbettò fintamente lui per poi prendere ad osservare qualcosa alle spalle della ragazza, Jessica si voltò e notò che il suo sguardo era posato su un tombino che si stava prosciugando. La cosa era abbastanza strana, se non troppo, visto che l'intera Venezia soggiornava sull'acqua. Nemmeno il tempo di girarsi che davanti ai loro occhi comparve un'onda alta minimo quindici metri, che minacciosa avanzò verso i negozi, spaccando le vetrine e penetrandoci. Ned e Betty che stavano facendo un giro sulle famose barche veneziane, andarono a sbattere contro un portone in legno oscuro che si aprì. Jessica e Peter si fiondarono da loro e li aiutarono a scendere.

"Betty stai bene?" chiese Jessica, ma lei non rispose perché il suo sguardo era fisso ad un essere alto e, da come sembrava, interamente fatto da acqua.

"Che cos'è?" chiese Ned ancora attaccato a Peter.

"Non lo so, ho lasciato la tuta in albergo!" mormorò Peter per non farsi sentire; "Jess..." disse poi ma Jessica fece finta di non sentire, come aveva detto Fury, era un lavoro che spettava a lui. Jessica, invece, aiutò Ned, Betty e gli altri, compresi i professori a ripararsi. A volte era necessario usare la telecinesi, visto che cadevano dei pezzi sopra le loro teste, Flash sembrava molto entusiasta. Acqua che usciva dalle finestre, gente che scappava di qua r di là. Una volta che Jessica si assicurò che la sua classe fosse al sicuro, si alzò in volo e vide un campanile cadere, intravide Peter che cercava disperatamente di non far cadere la torre sopra la gente, tenendo saldamente la ragnatela. Non ce l'avrebbe fatta, Jessica non resistette e con la telecinesi spostò Peter, ma in modo che nessuno lo riconoscesse e spostò le macerie in un luogo più isolato. Nel mentre in soccorso all'essere fatto d'acqua era andato Beck e la classe di Jessica stava applaudendo sia a lei che all'uomo, poi scomparve nel nulla. Jessica non lo ringraziò né lo salutò, c'era qualcosa sotto che puzzava ma lei non riusciva a capire cosa. Subito dopo ritornarono all'albergo, per farsi una doccia e mangiare qualcosina. Jessica, mentre si stava mettendo un maglione leggero di color verde smeraldo, abbinato ad un jeans bianco con una cinta marroncina, Fury la chiamò sotto numero privato.

"Ehi Capitano, stasera prima che scatti il vostro coprifuoco vengo a prendere il ragazzo ragno, fatti trovare pronta. E domani si cambia destinazione" disse tutto senza interruzione per poi chiudere di botto. Jessica sbuffò e scese dove tutti si erano riuniti.

"Devono essere per forza alieni!" esclamò Ned scorrendo le notizie sul computer.

"Si dice che sia un marinaio che ha acquisito questi poteri subatomici" spiegò Flash leggendo dal telefono, misurando la stanza a grandi passi.

"Si, dovresti credere un po' di più su quello che leggi su Internete" disse ironicamente Michelle seduta sui gradini delle scale, Jessica le si sedette accanto.

"Spider-Man lo sconfiggerebbe" borbottò Thompson con fare attelzoso sbuffando.

"Lo conosci, Jessica?" chiese il professor Harrington a Jessica, l'unico che sembrava si fosse accorto della sua presenza.

"No, non lo conosco, non l'ho mai visto" tagliò corto Jessica mentre tutti avevano alzato la testa per ascoltare la sua risposta.

"Beh, l'Avenger più forte ha conoscenze più di alto rango" disse Flash maliziosamente facendole un occhiolino, Peter che era in una telefonata con Zia May, gli lanciò un'occhiata di fuoco, che l'avrebbe ucciso se avesse avuto gli stessi poteri di Jessica.

"Cosa c'è, Parker? Ancora non riesco a capire perché stia con te" borbottò lui scocciato, Peter sospirò. Restarono altro tempo insieme, finché i professori li mandarono a letto, ma Jessica aspettò che MJ si addormentasse per mettersi la tuta con lo stemma di Cap, uscire dalla finestra e trovare Fury, fuori la porta.

"Alla buon ora, Nick" lo canzonò Jessica ridendo.

"Fammi salire" borbottò lui scocciato, Jessica gli prese il braccio e si teletraspotarono in camera di Peter.
Arrivati, Fury si mise sulla sedia, e sentendo Ned e Peter arrivare preparò la pistola con il sonnifero e appena Ned varcò la soglia, gli sparò un sonnifero dritto sulla schiena e poi sprofondò a dormire.

"Sei una persona molto difficile da contattare, Spider-Man" disse Fury e Peter si voltò prima a guardare Ned e poi Fury, rimanendo senza parole per esprimere la sua incredulità.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora