La festa a casa di Liz

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Rientrata a casa da scuola, Jessica salutò la madre e il padre e si buttò sul letto. Era arrabbiata, molto. Ma d'altronde per che cosa? Le saliva l'istinto di schiantare Liz quando solo le passava davanti e quando parlava Peter, sentiva le viscere contorcersi. Si ritrovò seriamente a pensare che le piaceva Peter, scacciò subito quei pensieri. Come poteva un'ex-assassina innamorarsi di un ragazzo così dolce, docile e buono? Quei pensieri le balenarono in mente per un bel po' di ore, finché la ragazza decise che era ora di iniziarsi a preparare.

Con passo svelto raggiunse l'armadio e spalancò le ante. Prese tutti i vestitini che aveva e li mise sul letto. Ne aveva un bel po' e per di più con colori diversi, l'uno dall'altro. Optò per un vestitino rosa cipria che arrivava poco sopra il ginocchio, aveva un leggero spacco all'altezza dell'addome, ed era ornato da fiori bianchi, rosa e blu. Insieme ci aveva abbinato un paio di sandali color oro, lisciò i capelli con la piastra e mise un filo di mascara e un rossetto nude. Prese una borsa tracolla, di colore bianco e mise dentro il telefono. In seguito prese la giacca di pelle e se la mise, salutò i genitori e si avviò verso casa di Michelle. La trovò per strada.

"Ehi! Sei bellissima!" esclamò Jessica guardando l'amica, aveva i capelli acconciati in una leggera ed elegante coda, indossava un vestitino che andava dal ginocchio, leggermente stretto in vita e poi si apriva in una gonna sbarazzina di colore azzurro, anche lei indossava il mascara e un rossetto molto chiaro e anche lei indossava dei sandali.

"Anche tu!" le fece osservare Michelle, in effetti non aveva tutti i torti, Jessica era molto carina quella sera, ma il suo sorriso era forzato e gli occhi vuoti.

Le amiche si avviarono verso casa di Liz, non era molto lontana da casa di Jessica, era in periferia ma anche Jessica viveva in periferia. Arrivate, si e no erano già tutti lì. Appena entrarono la musica a tutto volume le inondò le orecchie, ma non le diede molto fastidio.

"Jessica! Michelle! Prendete da bere!" trillò Liz eccitata venendo verso di loro, indossava un jeans e una camicetta bianca con dei ricami blu, Jessica non rispose e per questo Michelle annuì.

Jessica e MJ presero qualcosa da bere e si sedettero all'aperto. La casa di Liz era molto grande, aveva ben tre piani e una piscina sul retro. Flash si era dimostrato anche DJ e molte ragazze erano già pronte a ballare. Jessica si sedette su una delle poltroncine poste davanti la piscina e Michelle la imitò.

"Cosa stai pensando?" chiese Michelle all'amica, poiché Jessica stava fissando il vuoto pensierosa.

"Che forse Peter non ha tutti i torti..." mormorò Jessica con una punta di amarezza, voltandosi verso l'amica che la guardava con un sopracciglio inarcato.

"Non ha tutti i torti a sbavare dietro Liz... Lei è bella, intelligente, dolce e non è un'assas-" Jessica si fermò di colpo, quando capì cosa stava per dire, non ne aveva mai parlato con nessuno del suo passato, non si sentiva pronta psicologicamente, solo al ricordarlo Jessica sprofondò in un'enorme angoscia. Ma forse doveva dirlo, di certo non sarebbe la sua migliore amica se non conoscesse tutti i suoi segreti.

"Nella base dell'Hydra mi chiamavano Kate 106... Ero l'unica persona della mia età... C'erano molti uomini, quasi non ce n'erano donne...
Gli agenti mi hanno rapita in una festa... Ero andata lì con i miei genitori... Avevo solo 10 anni... Tre anni fa, quindi... Mi ritrovai da sola, finché ci fu solo buio. Buio pesto. Mi risvegliai in una delle basi dell'Hydra... Avevo mani e piedi legati alla barella su cui ero sdraiata... Mi voltai e vidi un flacone, un deflussore e un ago... Vidi scritto 'Materia Oscura'...
All'inizio non riuscivo a controllare i miei poteri ma dopo diversi mesi, riuscii nell'intento... Mi spiegarono principalmente che potevo assumere qualunque tipo di energia e che se ne assumevo troppa potevo... Morire...
A volte, posso perdere il controllo
e ciò influisce sui miei poteri rendendoli ancora più potenti.
Ho la capacità di muovere, levitare e manipolare gli oggetti anche se l'energia non viene proiettata direttamente dalle mie mani, sono anche in grado di sopravvivere nelle profondità dello spazio senza alcun equipaggiamento di respirazione e, avendo ricevuto molte lezioni di difesa e attacco da parte dell'Hydra, so anche combattere a corpo a corpo, senza l'aiuto dei miei poteri.
Avevo sentito parlare che l'Hydra si era infiltrata nello SHIELD, poi mi hanno ordinato di andare con loro, qui... A New York... Per combattere...
Mi sono allontanata subito, cercando di intervenire dove gli agenti dello SHIELD stavano facendo partire gli Helicarrier ad identificare e distruggere gli individui che potrebbero in futuro opporsi ai piani dell'HYDRA, nel 2014... Purtroppo l'Hydra mi ha rovinata... Sono diventata un'altra persona... Ora so cosa vuol dire il pericolo, riesco ad individuarlo quando seriamente c'è, essendo una spia... So cosa vuol dire essere usata, essere picchiata fino allo sfinimento, perciò a questo punto sono quasi immune ad ogni schiaffo o pugno nella pancia o in qualcun'altra parte del corpo... So cosa vuol dire essere lontana dalla propria famiglia per ben 10 anni, lontana dalla libertà..." mormorò Jessica con gli occhi lucidi guardandosi intorno, una lacrima solitaria le rigò il viso e subito l'asciugò con le mani.
Michelle era rimasta a bocca aperta, senza parole, gli occhi lucidi.
"Jessica... Tu sei la persona più buona e altruista che io conosca... Hai salvato il mondo tantissime volte insieme agli Avengers... Peter non ti conosce bene per dire veramente chi sei... E so perfettamente, che ciò che sei stata non determina cosa tu sei o sarai... Solo ad ascoltarti è come se le avessi passate io queste cose..." mormorò Michelle leggermente spaesata, prima che Flash parlò.

"Ehi pecora Parker!" ghignò lui e Jessica alzò lo sguardo verso la pista da ballo. Peter e Ned si trovavano davanti la porta d'entrata, per un momento gli occhi di Peter si legarono a quelli di Jessica, ma la ragazza ruppe il contatto visivo fermandosi a guardare il drink che stringeva saldamente in mano. Il liquido cominciò a oscillare pericolosamente e Michelle guardò Jessica stranita.

"C-Che cosa ha quel bicchiere?" chiese l'amica con tono disinvolto e Jessica cercò di guardare altrove strizzando ripetutamente gli occhi.

"L-La telecinesi... " rispose Jessica posando il bicchiere sul tavolino in vetro alla sua sinistra e alzandosi, "Andiamo un po' in pista?" chiese.

"Va bene" annuì Michelle con il capo, alzandosi e seguendo l'amica.

Jessica e Michelle passarono il resto della serata a mangiare e chiacchierare sul più e sul meno. Peter non aveva dato segno di vita e Ned si aggirava per la casa molto agitato e con il telefono sempre in mano.

Ciò che eri non determina ciò che sei || Marvel StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora