Chapter 32 - It was finally then that I found the meaning

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Canzone del capitolo: She's in the rain, The Rose 

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"Così?" domandò Jungkook, strimpellando ancora le corde, la schiena contro quella di Yugyeom, come ogni volta che scriveva e doveva fargli ascoltare una canzone. Quella era diventata la loro posizione, e a distanza di anni non era mai cambiata.

"Mh"

"Mh? Solo mh?" alzò gli occhi al cielo il cantante, e Yugyeom sbuffò una risatina.

"Manca qualcosa" mormorò il grigio, facendo accigliare il suo migliore amico, e anche se non poteva vederlo, conosceva così bene Jungkook da sapere che stava facendo esattamente quello.

"Cosa?"

"Non lo so" rispose Yugyeom, ridendo quando Jungkook portò una mano indietro per tirargli una ciocca di capelli con fare annoiato. Yugyeom rise ancora, il capo contro quello del maggiore mentre il silenzio li avvolgeva per qualche istante. L'unico rumore all'interno della stanza erano i suoni dei loro respiri, e per un secondo a Yugyeom sembrò di essere tornato indietro nel tempo, a quella notte...quella notte in cui per una manciata di secondi l'unica cosa udibile erano stati i loro respiri tra i frammenti della stanza. E non era un caso che quella notte gli stesse piombando addosso in quel momento, niente affatto. Niente era mai un caso quando si trattava di lui e di Jungkook.

"Yugie?" la voce di Jungkook lo riscosse, costringendolo a mordersi il labbro inferiore, una fitta alla spalla...il tatuaggio gli sembrava incandescente, come ogni anno in quel giorno.

"Sì?"

"Oggi è..." mormorò il cantante, ammutolendosi un istante dopo. Yugyeom sbuffò un mezzo sorriso in un sospiro, annuendo.

"Lo so" sussurrò in risposta Yugyeom. Era passata una settimana dall'anniversario della morte di Lay, e quel giorno invece, l'undici di novembre era...poteva essere anche un altro anniversario, qualcosa che ne lui ne Jungkook avrebbero mai potuto rimuovere. Qualcosa che gli era stampato addosso da anni. Sei anni. Sette anni da quando lo conosceva, ma sei anni...sei anni da quando tutto era cambiato. Sei anni da quando gli aveva afferrato la mano e non l'aveva più lasciata andare.

"Ti fa male?" mormorò ancora Jungkook, e Yugyeom si morse il labbro inferiore, allungando il braccio di lato, la sua schiena ancora incollata a quella di Jungkook. Il moro fece lo stesse, facendo incontrare le loro mani a metà strada e intrecciando il mignolo con il suo.

"Solo quando ci penso – disse Yugyeom – Quando ci penso, è come se riuscissi a sentir..."

"A sentire quella sensazione – finì per lui Jungkook, stringendo ancora di più la presa – La sento anch'io se mi fermo a pensarci" aggiunse, facendolo annuire. Yugyeom chiuse un attimo gli occhi, la mente sgombra, il silenzio...c'era tanto e non c'era niente. Era silenzio e urla, o urla nel silenzio. Urla che nessun altro al mondo oltre a lui avrebbe mai potuto sentire. E con un sorriso assurdo, Yugyeom girò il volto a guardare le loro mani.

"So cosa manca" disse, e Jungkook voltò il viso a sua volta, guancia contro guancia, il tono sorpreso.

"Cosa?"

"Dammi la matita" disse Yugyeom, e Jungkook sciolse la presa dei loro mignoli per permettergli di muoversi. Il grigio si scostò, finendo per sedersi di fianco a lui e afferrare lo spartito della canzone e la matita che il cantante gli stava porgendo. Jungkook aggrottò la fronte mentre osservava il suo migliore amico scribacchiare sul foglio tutto concentrato. Non era la prima volta che Yugyeom lo aiutava con una canzone, tutt'altro, il minore era sempre lì quando lui scriveva un nuovo pezzo e più volte gli aveva dato delle idee per alcuni versi, ma...ma era la prima volta in assoluto che ci stava mettendo penna senza neanche dirgli cos'avesse pensato. Passò qualche secondo prima che Yugyeom poggiasse in terra la matita e girasse il foglio con il testo verso di lui.

You Calling My Name |Taekook  Jinson  SopeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora