Chapter 10 - Sky without light, black

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Canzone del capitolo: What I said, Victon

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"Quindi Mark e Jinyoung si odiano?" domandò, Lisa, osservandolo confusa tanto quanto Taehyung. Jackson si lasciò cadere con la testa indietro sul divano, sbuffando sonoramente. Erano passati tre giorni dal compleanno di Jungkook, ma lui continuava a rivedere quella scena davanti ai suoi occhi come un loop infinito.

"Perché? Stavate parlando con calma quando mi sono avvicinato per presentare Jungkook a Mark" rispose, Taehyung, aggrottando la fronte. Jackson lanciò uno sguardo sul tavolino, lì dove c'era il portachiavi di squirtle che gli aveva regalato Jinyoung. Lo aveva messo vicino alle chiavi della sua auto senza neanche pensarci due volte.

"Non...non si odiano – disse infine, Jackson – Hanno parlato sì e no cinque minuti, come potrebbero odiarsi?" aggiunse, ragionandoci su.

"E allora perché hai quella faccia?" gli domandò, Lisa, diretta come al solito.

"Perché...beh, perché è stato strano. Non si odiano, ma non direi nemmeno che si stanno molto simpatici – sbuffò, il modello dai capelli castani – Voglio dire, sembrava quasi che..."

"Che?" lo incitò, la ragazza. Taehyung che lo fissava in attesa che continuasse.

"Sembrava che si lanciassero delle frecciatine. Su di me, per giunta. Come se volessero avere la meglio ad una gara ed è stato molto più che strano" sospirò infine, Jackson, mettendo su il solito broncio che aveva quando era infastidito da qualcosa. In quel caso, il non riuscire a fare chiarezza sul comportamento di quei due tre sere prima. Lisa si morse il labbro inferiore per non ridere, scuotendo appena il capo, mentre Taehyung arricciò il naso in modo adorabile.

"Non è del tutto strano se ci rifletti un secondo, Jacks" gli disse, l'argenteo, calamitando l'attenzione su di sé.

"In che senso? Certo che è strano! – sbottò Jackson – Un attimo prima Mark mi aveva abbracciato e l'attimo dopo Jinyoung mi ha attirato a sé con la scusa dei capelli fuori posto. E Mark non faceva che ripetere di volersene andare, mentre Jinyoung mi chiedeva di restare lì e che mi avrebbe riaccompagnato a casa. Se non foste arrivati tu e Jungkook credo che avrebbero iniziato a ringhiarsi addosso"

"Wow – commentò, Lisa, alzando gli occhi scuri al cielo – Sembra quasi una gara a chi fa pipì più lontano"

"E' disgustoso questo paragone" roteò gli occhi al cielo, il modello di Fendi, mentre Taehyung scoppiò a ridere della sua espressione disgustata.

"Secondo me non è stato strano – disse Taehyung, stringendosi nelle spalle – Voglio dire, Jinyoung...tu gli piaci di sicuro, Jacks, e anche molto da quello che ho visto. E Mark è il tuo migliore amico, vuole solo proteggerti. Vedere un ragazzo avvicinarsi a te con nient'altro che sicurezza in se stesso, probabilmente l'ha spinto a volerti proteggere ancora di più perché di solito le persone sono timide vicino a noi, mentre Jinyoung è stato sfrontato fin dal primo istante. Jimin fa lo stesso con me" Jackson emise un sospiro, pensandoci su. Il ragionamento di Taehyung non era sbagliato, tutt'altro. Non era la prima volta che Mark si metteva sulla difensiva quando qualcuno gli si avvicinava un po' troppo, soprattutto dopo quello che era successo tre anni prima. Ma Jackson scosse ancora il capo, un'altra volta. Non voleva pensarci, non voleva pensare al periodo in cui l'unica cosa presente nella sua vita era l'ansia a divorarlo vivo, non voleva ripensare a quando si svegliava in preda ad attacchi di panico fin troppo violenti. Da quando aveva passato tutto quello però, era anche vero che Mark fosse diventato più protettivo nei suoi confronti.

You Calling My Name |Taekook  Jinson  SopeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora