Chapter 26 - I dream of being complete

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Oggi tutti i cuoricini sono per Yugyeom e il suo debutto da solista. Il mio bambino sta crescendo! 

Cooomunque, qualcuno ha indovinato il nuovo personaggio, beh...lo scoprirà solo leggendo! 

Canzone del capitolo: Sad kids, Taemin

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"Sì, certo. Non è un problema, possiamo far arrivare i capi a Shanghai in un paio di giorni" disse Mark, il telefono contro l'orecchio e lo sguardo rivolto sul panorama urbano di Seoul. Da quando la collezione di Team Wang era uscita, quattro giorni prima, non faceva altro che ricevere telefonate su telefonate. Erano tutti interessati alla collezione, e Mark aveva perso il conto di quante volte dovesse cambiare lingua per rispondere ad una telefonata, come in quel momento, impegnato in una conversazione in mandarino con un'importante azienda di Shanghai. Era felice che la collezione stesse avendo successo, lui e Jackson si erano impegnati tantissimo affinché Team Wang potesse debuttare sul mercato al meglio, un anno e mezzo di duro lavoro che alla fine era stato ripagato, e lui non poteva che essere più fiero di così. Soprattutto, ora poteva sperare in un po' di riposo, in una boccata d'aria per rilassarsi da tutto lo stress e la stanchezza che l'avevano perseguitato per settimane.

"Ok, ci sentiamo presto. E' stato un piacere" continuò Mark, prima di allontanare il telefono dall'orecchio e staccare la chiamata, emettendo un sospiro soddisfatto. E anche questa era andata.

"Yien?" e Mark si ritrovò a sobbalzare quasi, voltandosi di scatto e schiudendo appena le labbra quando si ritrovò Jackson a pochi metri di distanza. Il modello se ne stava sulla soglia del suo ufficio, la mano ancora sulla maniglia della porta.

"Gaga..." si ritrovò a mormorare, lasciando il telefono sulla scrivania, lo sguardo ancora sulla figura del minore. Jackson sembrò indeciso per un istante, per poi decidersi ad entrare in ufficio e richiudersi la porta alle spalle, avvicinandosi appena.

"Era un cliente?" gli domandò, alludendo alla telefonata. Mark annuì, schiarendosi la voce e arricciando il naso.

"Sì, da Shanghai. Sono interessati alla collezione, gli invierò i capi in un paio di giorni" gli rispose, e il minore si leccò il labbro inferiore, gli occhioni castani leggermente irrequieti.

"Bene" disse Jackson, e lui annuì in risposta.

"Già" commentò, sentendosi quasi un'idiota. Era semplicemente ridicolo e insopportabile il modo in cui si stavano relazionando l'uno con l'altro. Mark non si era mai sentito così tanto in soggezione in vita sua come in quel momento, ed era ridicolo, perché lì dinnanzi a lui c'era solo Jackson. Il suo Jackson, il suo Gaga, il suo migliore amico. E lui era lì a sentirsi quasi a disagio, di troppo, proprio vicino a Jackson. Assurdo e ridicolo.

"Yien..."

"Gaga, io..." dissero all'unisono dopo secondi di silenzio, e Mark si bloccò così come Jackson, ma poi si rilassò del tutto quando alzando lo sguardo e incrociandolo con quello del castano, entrambi sbuffarono un sorriso imbarazzato.

"Mi dispiace" sospirò poi Mark, e Jackson si mordicchiò il labbro inferiore, scuotendo il capo e avvicinandosi ancora.

"Spiace anche a me" mormorò il castano, facendolo accigliare.

"Gaga, non...non deve dispiacerti di nulla. Tu non hai nessuna colpa, sono io ad essermi comportato malissimo e mi dispiace da morire. Tu...tu non sei stato altro che perfetto, come lo sei sempre. Mi hai ascoltato quando chiunque altro mi avrebbe voluto fuori dalla sua vita e..."

"Ma non ho voluto ascoltarti subito – lo interruppe Jackson, stringendosi nelle spalle – Tu ti sei comportato male e io ero troppo arrabbiato anche solo per ascoltarti. In modi diversi abbiamo sbagliato entrambi e questo non ha fatto altro che allontanarci"

You Calling My Name |Taekook  Jinson  SopeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora