Chapter 69 - A love that tastes like Crazyness

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E siamo al penultimo capitolo! Dopo di questo, mancano l'ultimo e l'epilogo, lo so, sembra assurdo, ma... 

Il 5 agosto inizierò la pubblicazione della nuova Taekook, 'Our Dark Duet' di cui vi ho lasciato lo snippet nel capitolo scorso, e spero che le dedichiate lo stesso amore rivolto alle mie precedenti storie così come a You calling my name perchè ci tengo veramente tanto e adoro come sta venendo fuori. 

Canzone del capitolo: Still with you, Jungkook 

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Tre mesi dopo...

Un sospiro leggero. Un mugolio divertito. Uno sguardo buio come le notti d'inverno ma carico di stelle. Un sorriso impertinente. Uno sguardo scuro da cerbiatto che si legò ad un altro. Una risata colorata che riempì la stanza. Taehyung schiuse le labbra in un secondo, le sue parole, qualunque esse fossero, finirono per perdersi contro quelle di Jungkook. Lo stesso Jungkook che portò il lenzuolo bianco sopra le loro teste, nascondendoli del tutto da qualsiasi dettaglio del mondo esterno, come se qualcuno potesse spiarli, come se qualcuno potesse anche solo dare un'occhiata nella loro bolla.

"Koo" rise il modello contro le sue labbra, e Jungkook sbuffò una risata, una di quelle che gli faceva arricciare il naso come un coniglietto. Una di quelle che facevano tremare il cuore di Taehyung come nient'altro al mondo.

"No, niente Koo! Restiamo qui, nascosti dal mondo, da soli, dove nessuno potrà trovarci e..." mugolò il cantante, causando altre risate dalle labbra dell'altro.

"Non è che casa tua sia un posto così segreto sai, Koo?" ridacchiò Taehyung, un sospiro felice che gli riempì il petto, le mani che andarono a carezzare le guance del cantante. Jungkook era su di lui, l'aveva imprigionato tra il suo corpo e il materasso non appena si era svegliato, portando persino il lenzuolo a coprirli come se volesse sul serio nasconderli da chissà cosa. Era adorabile, ancora di più da quando sembrava essere diventato un cucciolo in cerca d'affetto. Non che fosse colpa sua o che Taehyung non gli prestasse le giuste attenzioni, tutt'altro, la loro storia... Taehyung non credeva che potesse andare meglio di così. Gli ultimi tre mesi erano stati splendidi e continuavano ad esserlo, solo che... nelle ultime due settimane si erano visti pochissimo, e il motivo non era neanche il lavoro perché Jungkook era diventato straordinariamente bravo nello starsene incollato a lui. Taehyung ricordava ancora la sorpresa e lo sgomento che l'avevano travolto quando un paio di mesi addietro, si era ritrovato Jungkook davanti la porta di casa sua con una valigia, tutto sorridente e con un: 'Ti accompagno a fare questo shooting a Helsinki!' Lo stesso Jungkook che si era quasi imbronciato quando non aveva potuto seguirlo a Barcellona invece, così tanto, che Taehyung era scoppiato a ridere in videochiamata dovendo poi scusarsi un milione di volte. Jungkook era... Taehyung non aveva nemmeno più le parole per descriverlo, era come se tutte quelle emozioni avessero preso possesso di lui. Come se Jungkook riuscisse quasi a respirarle, e lui amava da impazzire quella sensazione.

"Possiamo chiuderci dentro" rimbeccò il moro e Taehyung lo fissò incredulo, alzando poi gli occhi al cielo.

"Sai che è impossibile, per di più, oggi è letteralmente l'unico giorno in cui nasconderci è altamente vietato. Ci sono troppe cose da far..."

"Mh. Sì, decisamente" lo frenò il cantante, incollando le labbra al suo collo e facendogli emettere un respiro spezzato. Taehyung rovesciò il capo all'indietro, le mani che finirono tra le ciocche nere come la pece del suo ragazzo, e più Jungkook lasciava crescere quei capelli, più lui sentiva la testa girare per quanto gli piacessero.

"Koo..." sussurrò in un respiro, le labbra di Jungkook che scivolarono dalla sua gola al suo petto, in una scia di baci sempre più languidi, tanto da fargli annebbiare i pensieri. Jungkook sorrise contro la sua pelle, il suo sguardo che si sollevò appena, perdendosi nell'ammirare Taehyung in quel modo. I capelli castani contro il cuscino, le labbra piene schiuse, i sospiri, i tremiti che gli attraversavano il corpo, il bianco del lenzuolo e del letto che li circondava lasciandoli chiusi in quella loro bolla perfetta, carica d'armonia e di...

You Calling My Name |Taekook  Jinson  SopeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora