Chapter 36 - Your voice being transmitted through my ears

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Canzone del capitolo: Bambi, Baekhyun 

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Mark emise uno sbuffo, l'ennesimo. Il labbro stretto tra i denti mentre lo tirava fin quasi a farsi male e la penna che picchiettava sulla scrivania senza sosta. Pensino Jennie lo aveva guardato con confusione, quando era entrata nel suo ufficio ad un'ora di distanza dalla prima volta e l'aveva trovato esattamente nella stessa posizione, ma la ragazza sembrava aver capito che c'era qualcosa che lo turbasse e aveva messo da parte i suoi soliti commenti spigliati, preferendo lasciarlo solo. E il suo sguardo, il suo sguardo non faceva che spostarsi in continuazione, saltando da un punto all'altro dell'ufficio in cerca di chissà quale risposta, ma...ma alla fine il suo sguardo tornava sempre e perennemente lì, sullo schermo del suo telefono. Lanciò l'ennesimo sguardo all'orologio sulla parete, l'ennesimo sbuffo nervoso che gli lasciò le labbra. Mark non capiva, non riusciva assolutamente a capire. Erano quasi le undici e di Baekhyun neanche l'ombra. Quando alle nove il ragazzino non si era presentato nel suo ufficio come al solito, Mark non ci aveva dato molto peso, certo, Baekhyun si era dimostrato sempre estremamente puntuale, ma Mark non guardava mai davvero l'ora quando quest'ultimo arrivava. E per i primi venti minuti si era semplicemente messo al lavoro, incurante del resto, ma poi...poi aveva iniziato a chiedersi che fine avesse fatto il ragazzino. Le nove e mezza, le dieci, le dieci e mezza e adesso le undici. Due ore. Baekhyun sarebbe dovuto arrivare in ufficio due ore fa, ma invece di lui non c'era traccia. Mark aveva provato a chiamarlo, almeno quindici volte, e gli aveva mandato almeno una decina di messaggi, ma il telefono risultava staccato e di certo non avrebbe letto i suoi messaggi. Il punto era...il punto era che non riusciva a concentrarsi, e non ci riusciva perché il pensiero di Baekhyun, il solo pensiero che potesse essergli successo qualcosa gli attorcigliava lo stomaco dolorosamente, ed era assurdo. Dannatamente assurdo. Mark non ricordava di essersi mai sentito così in pensiero per qualcuno, neanche per Jackson si era mai allarmato così tanto quando il suo migliore amico sembrava sparire per qualche ora, ma quel ragazzino...quel ragazzino aveva uno strano effetto su di lui, e Mark non aveva ancora deciso se fosse una cosa positiva oppure no. Ad ogni modo, più scorrevano i minuti e più la tensione allo stomaco aumentava e la sua concentrazione diminuiva. Con un nuovo sbuffo nervoso spinse il bordo della scrivania, allontanando la sedia e alzandosi in piedi. Le undici e dieci. Troppo, troppo tempo senza risposta, senza un cenno. E se gli fosse successo qualcosa? Non lo sapeva, così come non sapeva perché si stesse preoccupando in quel modo per quel ragazzino che passava le giornate a fargli saltare i nervi in ogni modo possibile, lui e quel suo sorrisino impertinente. No, Mark non aveva idea del perché si sentisse così preoccupato per lui, ma ormai non aveva importanza, quel giorno non sarebbe riuscito a combinare niente al lavoro, non se prima non si fosse assicurato che il ragazzino stesse bene. Spalancò la porta dell'ufficio quasi con un tonfo, la giacca già indosso e il telefono all'orecchio. Niente, era ancora staccato. Jennie si voltò a guardarlo quando lo vide uscire dall'ufficio, l'espressione curiosa. Mark non voleva neanche immaginare cosa stesse pensando la ragazza nel vederlo in quel modo.

"Hai sentito Baekhyun?" le domandò, e lei alzò le sopracciglia, chiaramente sorpresa da quella domanda.

"No, perché? E' successo qualcosa?" gli rispose e Mark emise uno sbuffo, un altro. Dove diavolo era finito quel ragazzino?

"No, ma...non è ancora arrivato e sono quasi le undici e mezza. Il telefono è staccato e..."

"Oh. Potrebbe semplicemente non aver sentito la sveglia, Hyung – gli disse Jennie, stringendosi nelle spalle – Oltre a lavorare qui sai che ha anche l'università a cui pensare, a volte cerca di fare le cose in contemporanea, anche se gli dico spesso di prendersi un respiro o potrebbe ammalarsi per il troppo correre avanti e indietro e..."

You Calling My Name |Taekook  Jinson  SopeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora