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Tamburello i piedi sulla moquette, attendendo invano che Zoe vada a dormire. Sembra non volerlo fare. Si adagia comodamente sul letto, accendendo la tv. Simulo uno sbadiglio. "Che sonno! Tu non hai sonno?". "No, voglio vedere la televisione". Fa zapping e dopo vari tentativi, esulta poggiando il telecomando sul materasso. Ha scelto di guardare Modern Family. Guardo l'orologio che ho al polso e Zoe se ne accorge. "Devi andare da qualche parte, Paige?". Scendo dalle nuvole. "Oh no, no. Sono già le due. A che ora vuoi andare in piscina dopo?".

"No, non voglio andare in piscina. C'è una festa al molo. Una specie di happy hour. Luke ci ha invitate". Le rivolgo uno sguardo perplesso. "Quando?". "Ieri sera". Istintivamente, dopo qualche minuto guardo di nuovo l'orologio e quasi non me ne accorgo. So di avere un atteggiamento sospetto, perciò non mi sorprendo quando Zoe imposta il silenzioso alla tv e si mette a sedere. "Paige, cos'hai?".

"E va bene. Devo incontrare Mike al bar" strabuzza i suoi grandi occhi azzurri. "E perché non me lo hai detto subito? Per Dio, vestiti". "Sono già vestita" mi osserva dalla testa ai piedi. "No, quell'obbrobrio color cielo d'ottobre non va bene". "Non è un appuntamento. Mi ha solo chiesto di poter parlare a quattrocchi".

"Quindi hai bisogno di un vestito che mostri una esorbitante scollatura. Devo davvero insegnarti tutto, piccola mia". Mi consiglia di indossare uno dei suoi prendisole. È bianco, ricamato. Piuttosto carino ma non glielo faccio sapere. Gongolerebbe per tutta la giornata. "Ok, sei pronta..." mi apre un paio di bottoni sul seno "...ora, se non dovessi trovarlo al bar per un tuo errore madornale di non dirmi nulla, ti prenderò a calci nel sedere" mi dà una pacca proprio lì, spingendomi verso la porta. Appena sono nella hall, lo vedo seduto all'esterno sotto il gazebo di legno bianco. Ha gli occhiali da sole, un braccio poggiato sul tavolo. Resto immobile, con lo stomaco attorcigliato e uno strano solletico che mi formicola le gambe. Penso di tornare indietro, ma il suo sguardo che incrocia il mio me lo impedisce. Lo raggiungo, scusandomi per il ritardo. "Non preoccuparti. Sono qui da qualche minuto".

"Non ti ho visto a pranzo" dichiaro, pentendomene quasi subito. Lui si accorge presto della mia espressione contrita e soffoca una risata. "Ho dovuto sistemare delle cose in spiaggia". "Perciò non hai mangiato?" scuote la testa, sfilandosi gli occhiali da sole. Torna il formicolio alle gambe. "Devi mangiare assolutamente, altrimenti come fai a stare tutta la giornata sotto il sole. Io non lo sopporto. Devo mangiare...". "Va bene, ordinerò qualcosa al bar ma tu mi fai compagnia".

"Oh no, ti prego. Ho ceduto ad una tentazione a pranzo, ordinando un semifreddo alla nocciola". Lo vedo sorridere. "Chiedo in cucina se è rimasto qualcosa per me". "Puoi?". Si alza dal tavolo, sollevando le spalle. "Certo. Aspettami qui". Luke è ancora al bar, e prepara caffè e aperitivi per i clienti che come me non dormono dopo pranzo. Mike torna da me con la cheesecake ai frutti di bosco. Nel piattino ci sono due forchette, e comprendo che vuole farmi ingrassare. "Devi assaggiare questo".

"No, mi fido del tuo parere" mi porge la forchetta. "Insisto, Paige" il modo in cui pronuncia il mio nome mi fa cedere alle sue adorabili insistenze. "Ok, solo un morso". Contemporaneamente, affondiamo le forchette nella cheesecake, portandocele alla bocca. Nel momento in cui la mia lingua viene a contatto con il gusto dei lamponi mischiato alla panna, emetto un soddisfatto sibilo e Mike non mi emula in alcun modo. Conoscerà a memoria i pasti dell'hotel. "Presumo sia buono" commenta il mio verso. "Troppo, però sei tu quello che non ha pranzato. Finiscilo". Insiste ancora. I suoi occhi si posano su di me, e detto onestamente non riesco a dirgli di no. "Sei bravo". "A fare cosa?".

"A far cedere le persone" si sporge in avanti, poggiando i gomiti sul tavolo. "Sono capace di scoprire il lato debole della gente". Questa confessione mi terrorizza. Mi chiedo se ha compreso che il mio punto debole è lui. "Il tuo è il cibo, vero?" si inumidisce le labbra, gustando la torta. "Decisamente. Vorrei saper fare lo stesso. Conosci il mio punto debole, ma io non posso scoprire il tuo". Mike fa spallucce, drizzandosi sulla sedia.

"Chi lo sa, magari fino a domenica riuscirai a scoprirlo". Quando finiamo il dolce, Luke si porta via i due piattini. "Non penso che tu mi abbia invitato a prendere un caffè, per scoprire punti deboli e mangiare gustosissime cheesecake insieme". "No, infatti" risponde, facendosi serio. "Volevo parlare di ieri sera". Bene, adesso sono io quella che non vuole parlare e che invece vorrebbe scappare. "Non devi dirmi nulla. È stato un errore. Non so come mi è saltato in mente di baciarti in quel modo".

"No, Paige. Dobbiamo parlarne invece. La verità è che...". "Sarai abituato a queste cose" sbotto, evitando di farlo parlare. "Cosa intendi?". "Le giovani clienti dell'hotel. Ne vedrai a bizzeffe tutte le estati". "Credimi. Raramente mi lascio andare con una cliente. C'è una regola ferrea: Non andare a letto con loro. È assolutamente vietato dal regolamento".

"Come in Dirty Dancing?" ecco che la me nerd e cinefila prende il sopravvento. "Esatto. Come in Dirty Dancing. Solo che per me non può finire come per Johnny". "Potresti essere licenziato?" Mike annuisce. "Allora menomale che ci siamo fermati, no?" cerco di sembrare tranquilla nel rivelargli ciò. Tuttavia sono dispiaciuta. Anche lui non sembra sollevato della cosa, ma non mi illudo. Non posso. "Per fortuna hai Nicole".

Mi pento di aver pronunciato queste quattro parole. Mi fanno sembrare una ragazzina gelosa. "Nicole? Che c'entra Nicole?". "Vi ho visti. Siete molto belli insieme. Davvero una coppia meravigliosa". "No, hai frainteso. Nicole è..." agito la mano, fermandolo. "Non importa. Io non voglio complicazioni e non voglio darne a te. Mi dispiace se ti ho baciato...".

"In realtà sono stato io a farlo per primo" replica. "...sì, ma io ti ho dato modo di farlo. Avevo bevuto un po' e devo ammettere che ti trovo affascinante". Lo vedo arrossire o forse è solo l'effetto del sole che batte contro il legno del gazebo. "E, a dirla tutta, mi sono da poco lasciata con il mio fidanzato, Ethan, e per questo sono piuttosto vulnerabile. Perdonami, se puoi".

Mike esita nel rispondermi. Sembra voler dire qualcosa ma poi caccia via le parole, rispondendo: "Okay". Restiamo a chiacchierare per una mezzora. Scopro che lavora come bagnino da cinque anni, e da tre si è stabilito a Malibu. Ha trentotto anni, una sorella più piccola e due genitori che si amano incondizionatamente. Non so come mai siamo finiti a parlare di questioni così personali. "Avete letto il programma di oggi?" domanda all'improvviso, chiedendo due caffè a Luke. "Sì, ma credo che stasera opteremo per un locale in centro. Vogliamo allontanarci dall'hotel".

"Posso consigliarvi qualcosa?". "Certo" prende il cellulare. Lo osservo mentre apre la pagina Google e scrive qualcosa nella barra delle ricerche. Infine scorre diversi link. "Avete l'auto, vero?". Annuisco. "C'è un posto bellissimo con piscina, chiamato Sky Bar ma è a Los Angeles". Faccio una smorfia. "Non credo che Zoe voglia guidare per un'ora".

"E tu ce l'hai la patente?". "Sì, ma non prendo mai la macchina". Continua a consigliarmi dei posti, prevalentemente fuori Malibu. "Ho capito cosa stai cercando di fare" dico ironicamente. Lui risponde con un'occhiata scettica. "Mi stai consigliando dei posti lontani così alla fine sceglieremo di restare qui". Mike soffoca una risata.

"Per chi mi hai preso? E poi non è una cosa da me manipolare in questo modo. Se ti voglio qui a Malibu, ci sono altri modi più semplici per incatenarti a questo posto". Mi faccio seria, forzando un sorriso. Ho carpito qualcosa di ambiguo nella sua risposta, e la sua dichiarazione mi ha stuzzicata. "Ne parlerò con Zoe. Magari c'è qualcosa di interessante stasera in spiaggia, che saprà intrattenerci abbastanza".

Lo stuzzico anche io, e mi sorprendo di essere stata così loquace e simpatica nonostante io lo conosca ben poco. Mike solleva lo sguardo, incontrando gli occhi del proprietario. Serra le labbra e si alza. "Meglio che vada adesso. Spero di vederti al molo stasera". Non faccio in tempo a rispondergli, poiché si dilegua. È proprio come in Dirty Dancing. 

𝙏𝙝𝙚 𝙇𝙞𝙛𝙚𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora