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Quando superiamo il primo mese, sento che questa relazione ha del potenziale. Devo ammettere che all'inizio ero scettica. Ho considerato tutte le variabili, le azioni e i sentimenti che ci hanno portato fin lì. Ha di certo favorito il comportamento di Mike, che ha prevalentemente agito con dolcezza e magnanimità. È stato così uomo che mi ha fatto sorgere dei dubbi sul suo passato. Perché se aveva già questo lato nascosto, non comprendo il modo in cui si è comportato con tutte le altre donne che sono venute prima di me. Convivendo con lui, ho potuto apprendere le sue abitudini. I difetti, i pregi. Adesso, ammettere che Mike è perfetto sarebbe prematuro. Mi godo il momento, ma posso già prevedere che tra noi non finirà come con Ethan. Lo spero. Prendiamo l'aereo per New York il 17 dicembre, esattamente una settimana prima di Natale. Mike siede accanto a me, ed io affacciata all'oblò ad osservare il banco di nuvole che fa da coperta all'ala dell'aereo. Lui mi prende la mano sul bracciolo. "Tutto bene?" abbozzo un sorriso, tornando con gli occhi sul panorama. Sono in ansia. Spero di fare una buona impressione a suo figlio. Qualche giorno fa, Mike ci ha fatto una videochiamata mentre io ero in soggiorno a dipingere. "Chris, vorrei presentarti una persona" subito l'ho guardato, allarmata. Ho gesticolato freneticamente. "No, non passarmelo" a nulla sono valse le mie parole. Mike si è avvicinato a me e mi ha porto il cellulare. Insieme ci siamo mostrati alla fotocamera. "Papà?" mi sono sciolta al solo sentirgli dire quell'unica parola. "Amore, lei è Paige. Una persona molto importante per papà" Mike ha ammiccato verso di me. "Ciao piccolo, piacere di conoscerti". I suoi occhioni blu mi hanno osservato, e in pochi secondi è apparsa una ragazza.

"Allora è lei la famosa Paige" ha commentato. "Sì, è lei. Faremo le presentazioni ufficiali la settimana prossima". Francesca sembrava decisamente il suo tipo, anche se non mi somigliava affatto. Tramite cellulare, mi è sembrata una donna piena di sé e arrogante ma potrò scoprirlo presto. In quattro ore atterriamo al Newark-Liberty e ci spostiamo in città con il taxi. Prima di sistemarci in hotel, passiamo da Francesca per un saluto veloce. Lei appare sulla porta, e con un'occhiata fulminea mi osserva dalla testa ai piedi. Infine mi porge la mano. "Lei è Paige. Paige, lei è Francesca" entrambe siamo a disagio, imbarazzate dalla presenza dell'altra. "Dov'è Chris?".

"Tornerà tra poco. Matt l'ha portato al parco". Matt è il suo nuovo compagno. Mike me ne ha parlato. "Accomodatevi". Per tutta la permanenza a casa sua, mi sento i suoi occhi addosso. È come essere sotto ad una lente di ingrandimento. Sta esaminando il mio comportamento, e ogni tanto scruta il movimento degli occhi di Mike quando indugiano troppo su di me.

"Da quanto tempo state insieme?". "Un mese" risponde lui, sorridendomi. "Avrei dovuto immaginarlo" sbotta lei senza riuscire a commentare ulteriormente poiché una piccola presenza in salopette di jeans irrompe dalla porta d'ingresso. Mike si china in avanti, prendendo Chris tra le braccia. Si solleva in piedi e gli accarezza i capelli biondi. "Amore, ti ricordi di Paige?".

"Pige!" Francesca soffoca una risata, burlandosi di me. Chris mi sorride. È ancora così piccolo, e tra le braccia possenti di Mike sembra uno scricciolo, un neonato. "Che programmi avete per oggi?" la padrona di casa ci interroga.

𝙏𝙝𝙚 𝙇𝙞𝙛𝙚𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora