Sono davanti allo specchio del bagno, nel tentativo di lavarmi i denti, mentre Mike è sotto la doccia ad insaponarsi la capigliatura castana. Faccio fatica a non guardare il suo riflesso scultoreo nel vetro, intanto che faccio gargarismi. "E quando volevi andare a New York?" gli domando, rompendo il silenzio. "Natale? In quel periodo la città è meravigliosa". "Ehm, avrei già un impegno per le vacanze..." lui si immobilizza, con le mani nei capelli. "Di che tipo?".
"Zoe mi ha invitata a Parigi. Una settimana solo per noi" apre l'anta della doccia e si sporge per potermi guardare. "Sei seria?". "Certo. Me l'ha regalato per il compleanno". Aggrotta la fronte, dispiaciuto e contemporaneamente sorpreso. "Quando è stato?". "Alla fine dell'estate. Settembre..." sputo il dentifricio e dopo mi sciacquo la bocca, asciugandomi al panno appeso sul lato destro del lavandino. "Non ti va di fare una doccia insieme a me?".
"No, te l'ho detto. Devo vedermi con Zoe" raggiungo la mia stanza per potermi vestire. Lui indossa un unico asciugamano intorno alla vita e torna da me gocciolante. "Un'altra regola da seguire. Non devi fare impronte sul parquet" ironizzo, osservandolo nel suo splendore mentre il petto gli luccica per l'acqua che ancora risiede su di esso, rendendolo estremamente sexy e irresistibile. Se ne frega della mia ultima frase e fa per togliersi l'asciugamano ma lo blocco. "Devo davvero andare. Non ti è bastato quello che abbiamo fatto stanotte in hotel e stamattina sul mio divano?".
"Decisamente no" sogghigna, premendo per pochi secondi la lingua tra le labbra. "Ti conviene andare a cercare un lavoro mentre sono con la mia amica" gli scocco un bacio sulla guancia per poi salutarlo con un cenno della mano. Incontro Zoe nel solito bar all'angolo. È già seduta al tavolo, e mi richiama alzando il braccio in aria. Mi accomodo davanti a lei, liberandomi della sciarpa e del giubbotto. "Ho già ordinato caffè e briosce".
"Perfetto" rispondo, sentendomi ancora accalorata. Lei mi rivolge uno sguardo malizioso. "Allora, stamattina ti vedo piuttosto su di giri. Ne deduco che la serata sia andata bene".
"Alla grande, direi. Bene non rende l'idea..." faccio una pausa, vedendo la cameriera che ci lascia le nostre ordinazioni. "...ho tentato di parlargli, solo parlargli ma Mike è imprevedibile. Ad un certo punto si è fatto serio e mi ha chiesto di sedergli in grembo. Il freddo avvertito in questi ultimi mesi, ha lasciato immediatamente posto al tepore che solo lui riesce a provocarmi". Zoe sorride. "Wow, la lettrice e l'artista che sono in te prenderanno il sopravvento. Scriverai un romanzo su questo grande amore?".
"Prevarrebbe il genere erotico, con prolisse e dettagliate descrizioni". "Mi prenoto in libreria già da adesso" Zoe ammicca verso di me e dopo beve il suo caffè. Ad un tratto contorce il braccio dietro la sedia, prendendo il cellulare dalla tasca del suo giubbotto. Infine risponde ad una chiamata segreta. "Ehi, stavo proprio per..." fa di sì con la testa, facendosi seria. Ogni tanto guarda verso di me, per poi abbassare gli occhi. "Sì, ti mando i dettagli per messaggio. Ora non posso parlare – va bene, sì. È una bellissima idea – ciao, a più tardi" riappende, infilando il telefono in borsa. "Scusa, dovevo rispondere".
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𝙏𝙝𝙚 𝙇𝙞𝙛𝙚𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨
Romance🌊 Il sole, il mare e la sabbia non hanno lo stesso impatto su tutti. C'è chi preferirebbe fare scampagnate in montagna e rinchiudersi in una baita, e Paige è così ma a suo discapito ha un'amica che la obbliga a seguirla a Malibu per una vacanza tut...