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Ci siamo seduti in un ristorante a pochi passi dall'acquario. Sono solo le dieci del mattino, e immagino che Zoe sia ancora in spiaggia, magari a fare carte con qualcuno mentre pensa che io mi stia finalmente lasciando andare con il tenebroso bagnino dagli occhi di ghiaccio. Ho perso la scommessa. Non voglio più andarci a letto. "Riprendendo il discorso di prima..." inizia a dire, portandosi una mano nei capelli umidi "...anche io, da una parte, non vedo l'ora di tornare a casa non appena la stagione sarà finita". "E dove sarebbe?".

"Boston" spiega, ordinando due bibite ghiacciate. "Hai fratelli o sorelle?". "Una sorella più piccola. È tutta la mia vita" sorrido, chiedendogli dov'è. "A New York, ad inseguire un sogno. Vuole fare la giornalista". "E vi sentite spesso?". "Mi chiama tutti i giorni". Il cameriere ci porta due bicchieri colmi di ghiaccio. Lo vedo portarselo alla bocca e sorseggiare, assetato e accaldato. "Nicole ci ha detto che odi l'estate".

"Avete parlato di me?". "Zoe. È stata lei ad introdurti nel discorso" Mike sogghigna, posando il bicchiere sul tavolo. "Non la odio. È solo una specie di idiosincrasia. Essendo uno che ha la pelle sensibile che tende a bruciarsi facilmente, dovrei evitare questi posti assolati". "E invece ci lavori per quattro mesi l'anno".

"Si va dove ci sono i soldi". Continuo a pensare che mi piace parlare con lui. Ci viene così naturale, come se ci conoscessimo da sempre. "Ho studiato prima di decidere di fare il bagnino, e se ti dico che facoltà ho scelto ti metti le mani nei capelli". Mi sporgo in avanti, sorridendo. "Prova". "Giurisprudenza".

"Wow, è un enorme salto di qualità. Come mai hai cambiato progetti?". "Diventare avvocato era un desiderio di mio padre, ed io volevo solo lavorare per poter mettere da parte dei soldi miei. A me piace viaggiare, mettermi lo zaino in spalla e partire. Non so perché ho scelto di fare il bagnino. Sono stati i primi a rispondermi, offrendomi una buona paga. Così ho preso la palla al balzo e dopo cinque anni sono ancora qui". Prende tempo, vedendomi assorta nei miei pensieri. "Responso della giornata. Ti è piaciuta l'immersione?".

"Molto. Penso che lo rifarò". "Quindi venerdì è confermato? Vieni con me a Catalina?". Serro le labbra, buttando giù un lungo sorso di Diet Coke. "Abbiamo scommesso che ti portavo a cena se ti fosse piaciuto. Che ne pensi dello Sky Bar, quel posto a Los Angeles di cui ti ho parlato?". Scuoto lievemente la testa, agitata. "Non so, non credo sia più il caso".

"Perché?" premo le mani sudate sui pantaloncini. "Perché io non voglio... vorrei che non fossimo così uniti. Non mi stai trattando come una qualsiasi cliente". "Perché non lo sei" alzo gli occhi al cielo. "Basta stronzate, Mike. Lo so". "Che cosa?".

"Luke mi ha detto che porti tutte le ragazze all'acquario, ed io non voglio essere una delle tante. Te l'ho detto ieri sera. Quelle come me fanno fatica a concedersi a qualcuno. E quello che è successo tra noi, quello che stavamo per fare in acqua..." respiro affannosamente, estenuata da tutta la situazione. "...non è da me agire in quel modo. Non mi aspetto niente da te, ok? Voglio solo che allenti la presa e che mi lasci in pace". Finisco la Diet Coke e allontano la sedia. "Ti aspetto in macchina. Vorrei tornare in hotel adesso". Mi apre lo sportello e mi accomodo al lato del passeggero. Il viaggio di ritorno sembra durare più del previsto. Quando arriviamo all'hotel ci dividiamo, e per un po' lui sembra aver ascoltato le mie parole. Per tutta la giornata di mercoledì non si avvicina. Mi lascia lo spazio necessario, ma ogni minuto che passo lontana da lui mi rammenta che non ho mai provato nulla di simile prima d'ora. Nemmeno per Ethan. Ma cosa mi sta succedendo? Sapevo che questa vacanza avrebbe solo peggiorato le cose e adesso, dopo quattro giorni a Malibu comprendo che c'è qualcosa di peggio del caldo nell'aria.

𝙏𝙝𝙚 𝙇𝙞𝙛𝙚𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora