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Ci siamo intrattenuti in giro per la città fino a notte fonda. E che importa per una come me che non deve alzarsi presto per andare a lavoro. Quasi mi manca quella sensazione, spegnere velocemente la sveglia per non essere frastornata dal rumore stridulo e vestirsi in fretta per non fare tardi. Dipingere mi piace, ma non è una cosa che potrò fare per tutta la vita. Essere un'artista non porta a nulla di buono. Stamattina mi metto d'impegno, e giro per le strade di Phoenix con copie cartacee del mio curriculum alla mano, speranzosa che ci sia ancora qualcuno di buon cuore in questo mondo. "Non assumiamo senza esperienza" quattro parole che hanno la capacità di buttare giù un qualsiasi adolescente. "Speravo che potesse bastare una laurea".

"Ha sperato male. Se ha una laurea, dovrebbe saper leggere il cartello all'ingresso. Si ricerca una commessa con esperienza nel settore". In seguito, ho pronunciato una frase di cui Zoe sarebbe andata fiera. "Senta, le sembrerò sfacciata, ma sa dove se lo può infilare quel cartello?". Con dignità sono uscita dalla porta, tornando in macchina. Non ho ancora un impiego ma almeno mi sono liberata di un peso. Ne parlo a Zoe, che senza commentare la mia ricerca del lavoro senza successo, si limita a congratularsi per il mio commento. "Ah, finalmente ti riconosco. La Paige ardimentosa e cazzuta sta tornando tra noi".

"Come darti torto. Mi è piaciuto dirgliene quattro a quel coglione ingelatinato. Ora ho la risposta pronta se qualcun altro dovesse rispondermi in quel modo". "Troverai un impiego, Paige. Ne sono certa. E avrei chiesto al mio capo, ma...". Parlo con lei per telefono durante la sua pausa pranzo. "Non preoccuparti, Zoe. Sono capace di trovarmelo da sola il lavoro, senza il bisogno di raccomandazioni. E lo farò come ho sempre fatto finora: con le mie sole forze". Passa qualche secondo e dopo mi domanda che cosa ne penso del mio compleanno. "Mi è piaciuto. Sobrio, sofisticato, divertente. È stato doloroso, perché ho compreso che il prossimo anno sono trenta".

"I trenta sono i nuovi diciotto..." commenta "...e poi pensala da questo punto di vista. Le donne mature hanno più probabilità di andare a letto con quelli più giovani. Gli adolescenti hanno questa ossessione per le milf. Anzi, nel nostro caso, cougar". A volte mi impressiona la sua conoscenza di queste cose. "Non mi piacciono gli adolescenti. D'ora in poi li cercherò più grandi, perché presumo siano più maturi".

"Certo. L'altro giorno ho conosciuto il figlio del capo. Ha ventuno anni ma è già ben messo, ed è anche piuttosto intelligente". "Zoe, non puntare i ventenni adesso, ti prego".

"Oh no, facevo solo una semplice constatazione". La saluto, e torno ai miei impegni. Trascorre così il mese di settembre, tra ricerche del lavoro e consapevolezze ardue da accettare. Quando giunge l'autunno riconosco, insieme alla primavera, la stagione perfetta. Tè del pomeriggio, chiacchierate con le amiche, lieve pioggerellina mista al nevischio che presagisce un inverno freddo. Foglie gialle che cadono al suolo, pozzanghere che fai fatica a prevenire. A metà di ottobre, quando si inizia a percepire l'essenza spaventevole che la festa di Halloween porta con sé, avverto un insolito brivido lungo la schiena. I miei nipoti mi chiedono di accompagnarli per case a fare dolcetto o scherzetto. Chiedo a mia sorella perché per l'ennesima volta tocca a me portarli. "È uno dei pochi giorni all'anno in cui io e mio marito possiamo stare da soli. Mi porta a cena fuori, perciò liberami dei marmocchi. Almeno potrai fare pratica". Alzo gli occhi al cielo. "Se continua così, arriverò a quaranta anni ancora nubile e in procinto di adottare un bambino a distanza".

𝙏𝙝𝙚 𝙇𝙞𝙛𝙚𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora