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Al mattino, sono ancora avvinghiata a lui. Le sue braccia che mi stringono forte, la barba che mi pizzica il collo. A questo proposito sono tentata di restare a letto e di non svegliarlo, ma lui deve lavorare ed io... beh, io non posso destare sospetti con Zoe. Mi muovo tra le sue braccia, voltandomi. Lo guardo in faccia, posando la mano sulla sua guancia pilifera. "Mike?".

"Mmh" lui brontola, schiacciando la testa nel cuscino. "Mike, è mattina. Devi..." senza aprire gli occhi, allunga le mani verso i miei fianchi attirandomi a sé. Riprende a baciarmi sul collo, sulle scapole e sale verso l'orecchio. "Non voglio alzarmi. Restiamo qui".

"Lo vorrei, ma abbiamo una vita fuori da quella porta" si lamenta e finalmente sbatte le ciglia, facendomi perdere nei suoi occhi. "Buongiorno, bellissimo". Sì, sono completamente persa. "Senti chi parla" mi fa stendere sotto di lui, spostando il lenzuolo. Preme la mano sul mio seno, baciandomi voracemente. "Sei sicura di non voler fare questo per il resto della giornata?". Ci penso su, inarcando la schiena. "Sono tentata, ma c'è una persona che mi aspetta in camera mia ed è piuttosto sospettosa".

"Le dirai di noi?". "Conoscendola, lo capirà da sola" lo allontano per potermi mettere a sedere. Mi porto una mano nei capelli, chinandomi in avanti per poter prendere le mie mutandine dal pavimento. Lui sta seguendo ogni mio movimento con gli occhi e lo capisco dal modo in cui mi va a fuoco la schiena. "Non vai a correre stamattina?".

"No, ho già avuto il mio allenamento ed è stato alquanto soddisfacente" commenta, facendomi avvampare. "Sì, anche io lo preferisco alla solita corsetta sotto il sole". Si muove carponi verso di me, posando le labbra sulla mia spalla. "Se volessi smaltire anche il pranzo, sai dove trovarmi" mi volto, incontrando la sua bocca mordace. Ci baciamo ancora e ancora, mentre lo stomaco mi si attorciglia. Sono decisamente persa. Mi metto in piedi prima che lui possa intrattenermi in altri modi più complessi da impedire. "Credo che ci rivedremo a colazione" lo saluto velocemente, infilandomi il vestito. "Giusto, ma non indossare nulla di succinto. Non mi saprei contenere".

"Non te lo prometto" mi prendo gioco di lui, facendogli l'occhiolino. "A più tardi, Mike". Esco dalla porta, camminando in sordina verso l'uscita. Raggiungo le dependance e arrivo nella mia stanza. Mi muovo piano verso il letto, lasciando borsa e scarpe. "Ehi, clandestina!" la voce di Zoe mi fa sussultare. Mi porto una mano sul cuore. "Dio, che spavento". "Perché ti muovi furtivamente, Paige?".

"Non mi muovo in alcun modo" viene verso di me, guardandomi dalla testa ai piedi. "Dormi fuori e rincasi alle sette del mattino. Questo è decisamente un comportamento furtivo". Non le rispondo. Vado in bagno e chiudo la porta, sentendo sopraggiungere un terzo grado. Solo quando esco dalla doccia e torno in camera, Zoe mi blocca. "Avanti, dimmi un po' che cosa è successo alla cena". "Nulla di che. Abbiamo mangiato e bevuto, e chiacchierato. Sono stata molto bene".

"Quindi non pensi più che Mike sia un bastardo egocentrico?". "Non l'ho mai pensato" mi infilo il costume da sotto l'accappatoio. "Avete fatto sesso?" domanda all'improvviso. "No!". "Certo. Il tempo sta per scadere. Rinunci alla scommessa?".

𝙏𝙝𝙚 𝙇𝙞𝙛𝙚𝙜𝙪𝙖𝙧𝙙 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora