Capitolo 19

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Karl

- Non guardarmi così, io aiuto te, tu aiuti me - chiarii fissando le pozze senza fondo che Fabio aveva al posto degli occhi.

E vidi nettamente l'ilarità riempire il suo sguardo.

- Giuro che se ti metti a ridere dico a Sofia che non ci capisci niente di anelli - lo minacciai.

Lui alzò le mani in alto, non nascondendo però lo stupido sorriso impertinente.

Non riuscivo a credere che alla fine avevo davvero fatto quello che mi ero detto e che poi avevo promesso a me stesso di non fare.

Proprio con Fabio poi?!
Ma per quale razza di motivo non avevo provato a stringere amicizia, piuttosto, con qualche ragazzo del mio corso?
Sarebbe stato decisamente più facile e meno imbarazzante.

- Non capisco però...tu alla fine sei stato più con gli altri, sei abituato a rapportarmi con le persone meglio di me, perché chiedi a me consigli per stare con Chloe? - mi chiese.

Era stata la stessa cosa che mi ero detto io.
Ma non avevo molti amici a scuola. Non ne avevo mai avuti in realtà, Fabio ed Ewan erano quelli più vicino a degli amici che avevo, anche se il mio coinquilino di stanza era...bè pur sempre Fabio.

- Perché tu stai tipo con Sofia da anni? - dissi ovvio.

- Anche tu con Chloe -

- E perché tu...nonostante sei tu, stai con una ragazza che è la migliore che io abbia mai conosciuto, che ti adora e ti perdona per qualsiasi cosa che fai. Che ti ama, nonostante certe volte sei un grandissimo bastardo, che ti sopporta, che ha accettato di sposarti nonostante tu, sia tu -

Fabio inarcó un sopracciglio.

- Non capisco se mi stai insultando o no - dichiarò.

Sbuffai.

- Lascia stare le mie motivazioni ok? -

Si strinse nelle spalle.

- Voi due...che state tramando? - chiese Lidia entrando dalla porta del garage - Soprattutto, mi preoccupa se state tramando qualcosa insieme -

L'avevano dimessa il giorno prima, dopo l'ecografia che ci aveva mostrato con le lacrime agli occhi. E io mi ero sentito ancora più idiota per quello che avevo detto a Chloe.

I gemelli erano qui più spesso del solito perché Ewan avevo preso a contare persino i respiri della fidanzata, almeno si stava facendo perdonare per gli ultimi mesi in cui aveva fatto l'idiota.
Ma se faceva così ora che Lidia era di sole sette settimane non osavo immaginare che cosa sarebbe successo quando sarebbe arrivata al nono mese.

E quindi di conseguenza c'era anche Chloe. Io non avevo libertà di movimento e lei continuava a guardarmi in modo strano.
E più andavamo avanti così e più avevo il sospetto che si stesse allontanando.

E la colpa era mia.

- Nulla che ti riguarda, donna incinta - rispose Fabio alla domanda della nostra amica.

- Smettila...non puoi continuare a chiamarmi così. Nove mesi non mi passano più - rispose lei incrociando le braccia sotto al seno e guardandolo truce - Vi tengo d'occhio -

Poi se ne andò continuando a guardarci con la coda dell'occhio.

- Andiamocene - disse Fabio con uno sbuffo - Prima che chiama i rinforzi -

                               ***

Fabio

Era una moda ormai, evitare Sofia quando avevo qualcosa per la testa che la coinvolgeva.

Aveva la brutta abitudine di riuscire a cavarmi le parole di bocca.

E se prima il suo era solo un gioco mentale ed emotivo, da quando la nostra relazione era passata su un'altra lunghezza d'onda, mi ricattava!

Un bel giorno, la stronzetta, mi aveva chiuso in bagno per ore dopo avermi tentato per bene.
E solo perché mi ero scordato di dirle che la professoressa di Storia Ungherese aveva chiesto un incontro privato con me.
E non chissà per cosa, voleva un mio consiglio e poi era curiosa di sapere se avevo origini ungheresi visto che lo parlavo troppo bene.

Insomma, quindi preferivo evitarla.

Osservai Karl che fissava la vetrina della gioielleria.

Non riuscivo a credere che avesse accettato di aiutarmi, o che avesse chiesto consiglio a me per Chloe.

Proprio a me, che tendevo ad essere un asociale e l'unico essere vivente sulla faccia della terra a sopportarmi era la mia ragazza.

- Allora - dissi visto che sembrava essere preso dai gioielli più di me - Cosa vuoi fare esattamente con Chloe? -

Lui sospirò.

- Tu e Sofia vi sposate, e ci date dentro come conigli, Lidia ed Ewan avranno un figlio, quindi...ho 18 anni, lei ne ha 19 e stiamo insieme da anni, come hai detto tu...vorrei, si insomma...fare l'amore con lei - disse - Per la prima volta...forse ho aspettato troppo, sto aspettando troppo -

Sbattei le palpebre e mi passai le mani tra i capelli. Ok che voleva consigli, ma davvero? Mi stava chiedendo come fare?

- Io...sarò sincero - dissi sospirando - Non è una cosa che vai a programmare, di solito è una cosa che viene spontanea, deve succedere sul momento, un pó come un istinto -

Karl annuì.

- Quindi devo aspettare ancora? O devo prendere l'iniziativa? E in quel caso come faccio a capire... -

- Aspetta, frena - dissi - Calmati...secondo me dovresti organizzare un appuntamento romantico e magari...dopo, presi dal momento, cominciate a baciarvi, allunga le mani, magari lentamente per vedere che cosa fa lei. Mettila a suo agio per prima cosa -

Non riuscivo a credere che stessi dicendo queste cose.
Proprio io!
Con Sofia io avevo lasciato che l'istinto avesse la meglio ma Karl non era me e certe volte era davvero molto controllato, forse anche troppo.

Insomma, per dire, io mi divertivo a prenderlo in giro e lui invece di rispondermi a tono preferiva ignorarmi.
Non c'era verso di farlo scattare e anche questo faceva tanto in un rapporto e in quell'ambito in particolare.

- Ok - disse - Ci proverò, sul serio -

Annuii rilassandomi.

Si era accontentato di poco, grazie al cielo.

Gettai anche io un'occhiata agli anelli.
Non ci capivo niente di gioielli, per questo avevo chiesto aiuto a Karl per trovarne uno.
Insomma, avevo chiesto alla mia ragazza di sposarmi e ancora potevo farle l'anello, ero pessimo, sul serio.

- Fabio? -

- Mh? -

- Che preservativi devo usare secondo te? -

No...non potevo farcela!



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