Capitolo 24

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Lidia

- Ce l'hai - dissi fissando Chloe che riempiva la ciotola di cereali.

E la mia non era un'affermazione dovuta dal fatto che quella mattina era a fare colazione qui, né tantomeno dal fatto che era uscita dalla camera di Karl, o dal fatto che la sera prima avevano avuto un appuntamento romantico. Era dovuto dal...dalla sua espressione, ecco.
Quella la vedevo spesso sulla faccia di Sofia e anche sulla mia se mi fissavo allo specchio dopo una notte bollente.

Lei mi fissò.

- Che? - chiese.

Mi guardai intorno per assicurarmi che non ci fossero orecchie indiscrete.

- Tu e Karl avete fatto sesso vero? -

Lei prese a tossire, sputacchiando i cereali.

- Eddai! - esclamai - Sono incinta e sicuramente non è successo magicamente, quindi...parla liberamente -

- Non è che mi scandalizzo, l'avrei detto anche perché l'ho detto anche a Sofia ma...di punto in bianco, Lidia...mi hai presa alla sprovvista ecco -

Annuii.

- Quindi? - chiesi fissandola.

- Si - sospirò arrossendo.

- E? -

- E cosa? -

- Come è stato? - chiesi.

Lei divenne viola a quel punto e scosse il capo, imbarazzata oltre ogni limite, come non l'avevo mai vista.

- Io...non ti chiedo com'è con mio fratello - disse ovvia.

Mi ritrovai ad annuire.
Ma io avevo un problema, uno serio.
Uno di cui ancora non avevo parlato ne con Sofia ne con Chloe.

- Tuo fratello si è convinto che visto che sono incinta non possiamo più farlo, niente rapporti...e sai che cosa succede ad una donna incinta? Ha gli ormoni a palla peggio di quanto abbiamo il periodo del mese no - dissi - Pensa che possa... fare del male al piccolo ma è una follia e glielo ha detto anche la dottoressa ma non c'è niente da fare. Quindi non farci caso, da oggi in poi vi chiederò della vostra vita sessuale per compensare la mancanza di tuo fratello -

Annuì confusa.

- Mh...ok? - fece.

- Ewan è da denunciare, lo so -

Sentimmo la porta di casa aprirsi e poco dopo Sofia apparve in cucina tutta sorridente.

- Bentornata amica - dissi - Dove siete stati? -

Lei sorrise ancora di più, si avvicinò al tavolo e poi, semplicemente, alzò la mano sinistra, girando il dorso verso di noi.

La fissai e sgranai gli occhi mentre Chloe si faceva scappare un gridolino un pó troppo acuto.

Mi alzai e le andai in contro afferrandole la mano e fissando lo smeraldo che brillava sul suo anulare.

- Wow - dissi - Cioè...ti ha fatto la proposta, quella vera? -

Lei rise.

Anche Chloe ci raggiunse con gli occhi brillanti. Si era praticamente dimenticata del nostro discorso di un attimo prima.
Quello che succedeva a Sofia era praticamente il centro di tutte le cose interessanti in quella casa.

- A quanto? - chiese Chloe.

- Cosa? - chiesi Sofia confusa.

- Quando vi sposate? Avete deciso la data? -

Lei ridacchiò e scosse il capo.

- Non abbiamo ancora deciso niente - rispose - Diciamo che...-

- Diciamo che non abbiamo usato la notte per decidere i dettagli del matrimonio - la fermò Fabio entrando in cucina e abbracciando la fidanzata da dietro - E credo sia il caso di dirlo prima a George -

- Lo adorerà -

- Ci credo poco - rispose lui.

Sofia inclinó la testa all'indietro e baciò Fabio davanti a noi. E potevo vedere Chloe che spruzzava gioia da tutti i pori.

Diciamo che Fabio e Sofia non erano propriamente una coppia che si faceva vedere, erano riservati e raramente facevano effusioni in pubblico.

A quanto pareva il matrimonio imminente aveva aiutato.

- Cosa dovete dire al prof? - chiese Karl entrando anche lui e guardandosi intorno.

Fabio prese la mano di Sofia e la sollevò mostrando l'anello a Karl.

- Oh wow! - fece - Caspita, congratulazioni -

- Grazie - disse Sofia arrossendo e intrecciando le dita con quelle del fidanzato.

E notai una cosa interessante sulla pelle di Fabio.

Li squadrai e nascosi un sorrisetto dietro la mano che non sfuggì però al moro che mi lanciò un'occhiata perplessa.

- Bè sarà divertente vedere la reazione del prof - dissi prima di addentare la fetta biscottata e andandomene dalla cucina.

                                ***
Fabio

Spalancai la porta della camera di quella pazza di Lidia senza bussare e lei nemmeno si prese la decenza di sussultare per la sorpresa.

- Cos'era quella faccia - dissi.

Lei alzò lo sguardo dal libro giusto il tempo di guardarmi e farmi lo stesso sorriso che mi mandava in bestia.

La fulminai.

- Non trattare male una donna incinta - mi disse.

- Non è una scusa per fare la stronza essere incinta Lidia - risposi - Cos'era quella faccia prima? -

- Guarda che sono contenta per l'anello, non era per quello, tranquillo -

Incrociai le braccia al petto aspettando una risposta.
E non mi sarei schiodato da lì fino a che non mi avesse risposto.

- Allora per cosa -

Si alzò e mi raggiunse, mi mise la mani sul petto e inarcai un sopracciglio.
Mi fece scivolare le mani sulle spalle e poi sulle braccia.

- Si può sapere che cosa stai facendo? - chiesi.

Ad un occhio esterno poteva sembrare che stesse cercando di sedurmi ma sapevamo entrambi che non era così.
Lei sapeva che per me esisteva solo Sofia e io sapevo che lei non mi sopportava, cosa reciproca tra l'altro.

Mi afferrò i polsi e mi scoprí la pelle, fissò lì e mi guardò inarcando un sopracciglio.

- Davvero? - chiese - Sarò sincera ma da te non mi aspettavo una cosa simile, cioè più il contrario -

Mi liberai dalla sua presa e tirai giù le maniche della felpa.

- Ognuno i suoi gusti - dissi stringendomi nelle spalle.

- Ti piace farti legare Fabio? - mi chiese infilandomi un dito sul petto.

Sorrisi.

- No - ammisi - Ma lo sai...qualunque cosa vuole e chiede Sofia da me la ottiene. Non fare l'impicciona -

Lei ridacchiò e tornò a sedersi sul letto. Scossi il capo e feci per uscire dalla stanza ma mi fermò.

- Vedi di sposartela prima che partorisco vi voglio come madrina e padrino del mio bambino ed Ewan è d'accordo - disse sorprendendomi.

Mi voltai a guardarla, scioccato.

- Non fare quella faccia - mi rispose - Siete la scelta più ovvia -

Me ne andai senza aggiungere nulla ma sorrisi una volta in corridoio.
Non lo avrei mai ammesso ma la sua richiesta non mi aveva solo sorpreso, mi aveva, malgrado tutto, scaldato il cuore.

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