Capitolo 2

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Karl

- Quindi va tutto bene? - mi chiese il prof.

Mi fissai le mani e annuii.

Aveva preso questo brutto vizio di mettermi sotto torchio, soprattutto per le cose che riguardavano Sofia.

Il problema era che io non riuscivo a dire bugie, non a lui e il prof lo sapeva.
Aveva sempre la sensazione che la figlia adottiva le nascondesse qualcosa.
Non che lo negavo sia chiaro. Sofia era la più sincera dopo Chloe e quella di cui ci si poteva fidare, più o meno sempre.

Ma sapevo anche che la maggior parte di quello che succedeva con Fabio erano un tabú, soprattutto con il professore.

- Sei sicuro? - mi chiese ancora.

- Certo prof - risposi - E poi se ci fosse qualcosa che non va Sofia l'avrebbe detto -

- Li ho sentiti litigare, per questo dico -

- No niente di che -

E niente a volte mi chiedevo perché toccava sempre a me.
E sempre a volte mi chiedevo perché i miei compagni non potevano avere una relazione lineare e tranquilla come quella mia e di Chloe.
E altre volte invece mi chiedevo perché il prof aveva dovuto dimenticare tutto quello che avevamo passato.

Ricordando ci avrebbe capito meglio e non sarebbe stato sempre così teso per via di alcuni dei nostri atteggiamenti.

                              ***

Mi fermai davanti alla porta della mia camera e mi chiesi per quale motivo stavo esitando lì davanti. Perché mi stavo chiedendo per quale razza di motivo stavo pensando di bussare alla porta della MIA stanza.

Spalancai la porta ed entrai a passo di marcia.

- Mi sono rotto di doverti parare il culo con il prof - dissi mettendomi davanti al mio coinquilino di stanza e incrociando le braccia al petto.

Fabio alzò gli occhi dal libro che stava leggendo e mi guardò di sfuggita.

- Non te l'ho chiesto - mi disse brusco e tornando ad ignorarmi.

- Allora smettila di urlare contro Sofia quando siete in casa - dissi.

- IO non urlo - rispose.

- Hai minacciato un compagno di corso di Sofia - gli feci notare.

- Ma quando mai -

- Hai detto di volergli dare fuoco -

Mi guardò con la coda dell'occhio e scrollò le spalle, indifferente.

- Fabio...fammi la cortesia di litigare con la tua ragazza lontano dal prof - precisai.

E niente, continuò ad ignorarmi.

Fabio aveva questa capacità di non andare d'accordo con nessuno.

Nonostante ci conoscessimo da anni, nonostante tutto quello che avevamo passato insieme ancora ci sopportava a malapena.
E non era tanto per dire, ci tollerava proprio poco, non che la cosa non fosse reciproca.

- E poi io e Sofia non litighiamo - disse ad un tratto stupendomi per il fatto di aver detto qualcosa di sua spontanea volontà.

- No certo - feci - Abbiamo sognato le tue imprecazioni e Sofia che sbatte la porta dandoti del pazzo geloso -

A quel punto poggiò il libro che aveva continuato a leggere tutto il tempo e si mise seduto per fronteggiarmi.

- Sai qual'è il tuo problema, quattrocchi? - mi chiese - È che tu e Chloe siete troppo...troppo! Troppo sdolcinati, troppo coccolosi, troppo viviamo in pace con noi stessi per rendere la vostra relazione qualcosa di più che noiosa -

Mi sentii punto sul vivo e feci per ribattere anche se sapevo per esperienza che era inutile darsi battaglia con Fabio è che era anche abbastanza inutile dar retta ai suoi attacchi.

Anche perché lui tendeva ad attaccare briga, di solito le sue vittime designate erano Lidia o Ewan, con me raramente perché di solito lo ignoravo.

- Perché devi sempre provocare? - gli chiesi sistemandomi gli occhiali nel modo in cui sapevo che a lui dava fastidio.

- Non c'è un motivo - disse con noncuranza - E poi non ti sto provocando sto semplicemente facendo un osservazione -

Si alzò e ricordai a me stesso che forse non mi conveniva del tutto dargli fastidio visto che era decisamente più alto e aveva più muscoli di me.

Poi uscì dalla stanza.

- Le tue osservazioni fanno schifo comunque - non potei evitare di rispondergli.

Si affacció sullo stipite e mi guardò con espressione di chi la sapeva lunga.

- Dio Karl, tu e la gemellina non usate nemmeno la lingua - disse.

E sul serio, sentii il sangue affluirmi alle guance per l'imbarazzo.

E menomale che quello senza inibizioni era Ewan!
Almeno il gemello lo diceva per scherzare, Fabio?
Lui non sapeva nemmeno che cosa significava scherzare!

Chloe decise di entrare nella mia stanza proprio in quel momento e mi guardò curiosa, probabilmente notando le mie guance rosso fuoco.

- Karl...non hai litigato con Fabio vero? - mi chiese.

La guardai mentre mi osservava preoccupata con i suoi occhioni azzurri e scossi il capo.

Non serviva farla preoccupare e gli feci un sorriso timido.

- Chloe...se avessi litigato con Fabio avrei un occhio nero come minimo, sai che con quello si arriva facilmente alle mani - dissi sedendomi sul letto.

- Non è vero...litiga sempre con Lidia e non l'ha mai toccata e nemmeno con mio fratello arriva a tanto - mi rispose lei.

- Lidia è femmina e per quanto si odiano non la toccherebbe mai - dissi - E...con tuo fratello si sono picchiati -

Lei mi guardò confusa mentre un' espressione di shock le appariva man mano sul viso e solo a quel punto mi ricordai che Chloe quel giorno era uscita con Sofia e che ha fermare i due era stata Lidia e che per il bene di tutti non avevamo detto a nessuno che si erano picchiati.

- Emh...lascia stare - dissi portandomi le mani nei capelli.

Ma lei non lasciò stare e uscì dalla stanza.

- Fabio! - esclamò - Hai picchiato mio fratello? -

Poco dopo sentii dei passi agitati al piano di sopra.

- Fabio... cosa? - chiese la voce di Sofia.

Sospirai, ormai il danno era fatto.
Bisognava armarsi di coraggio e affrontare la situazione.

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