Capitolo 14

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Lidia

Quando Ewan fermò la moto all'improvviso realizzai diverse cose: la prima che Sofia si sarebbe arrabbiata e avrebbe preso a calci entrambi; la seconda era che mi trovavo da sola con Ewan dopo troppo tempo e questa volta non avrei potuto trovare una scusa per non sentirlo parlare.

- Niente ci salverà da Sofia se non torniamo a casa subito - dissi raddrizzandomi e togliendo le mani dai fianchi del ragazzo davanti a me.

- Per quanto tempo pensi di tenermi ancora il muso? - mi chiese rimanendo fermo, con le gambe ai lati della moto e lo sguardo fisso davanti a sé.

- Non ti tengo il muso - risposi.

- Certo che no! Ammettilo, questa cosa tra noi è diventata solo una ripicca -

- Se questa è la tua convinzione Ewan ragioni ancora come un bambino - risposi incrociando le braccia sotto al seno.

Lui si tolse il casco e girò la testa per guardarmi.

- Davvero? Chi è il bambino tra i due? Sei sicura di quello che dici? - mi chiese - Te l'ho detto prima, ci sto provando, ma non me ne dai la possibilità. Non mi fai... -

Si fermò e scese dalla moto, mise il cavalletto e mi lasciò lì sopra mentre si allontavana di qualche passo.

Sospirai e mi tolsi il casco.

Forse aveva ragione Ewan, stavo esagerando, forse aveva ragione Chloe quando mi diceva che avevo reagito male solo perché ero gelosa delle attenzioni che le altre davano al fratello, forse aveva ragione Sofia quando diceva che Ewan e io avevamo solo bisogno di conoscerci per davvero.
Una cosa che non ci eravamo mai preoccupati di fare.

Il nostro amore, se così potevamo chiamarlo, era nato su una nave abbandonata, che andava alla deriva come noi in quel momento, noi che stavamo intraprendendo un impresa impossibile per salvare un mondo che non ci sarebbe mai stato grato.
Eravamo due sedicenni stanchi di una guerra che non avevamo chiesto, io non ero al fianco della mia migliore amica, con cui avevo combattuto la maggior parte delle battaglie, e lui si era separato dalla sua gemella con cui aveva condiviso, anima, corpo, vita e potere.
Avevamo trovato conforto l'uno nell'altra quando eravamo a pezzi e completamente abbattuti.
Era nata così.
Ma il resto?

Cosa sapevo di Ewan?

Che aveva una gemella, una madre fantastica, che aveva ospitato in sé Kuma, che suonava la chitarra e cantava e poi?
Null'altro e lo stesso valeva per lui.

Scesi dalla moto e lo raggiunsi, mi fermai dietro di lui e agganciai le dita al passante dei suoi pantaloni.

Non mi disse nulla, sospirò e basta.

Aveva ragione Sofia.

- Non ho mai avuto un ragazzo - iniziai - Sai che prima di conoscere Sofia vivevo nel circo di mia zia e lavoravo come acrobata, non ho mai avuto un posto fisso, mi spostavo di città in città, non ho mai frequentato una scuola e di conseguenza non avevo nessuno al di fuori del circo, ne amici ne altro, nella mia famiglia nessuno mi prendeva abbastanza e fuori, restavo sempre troppo poco per creare qualcosa. Tu sei stato il mio primo di tutto e forse anche per questo non so mai comportarmi, non so cosa provare quando fai le cretinate e non posso sapere se sono in grado di perdonarti o lasciar correre...non so se è corretta nemmeno questa cosa del "tenerti il muso" è indubbio che con le relazioni sei più bravo di me, che hai più esperienza di me e questo...mi dà rabbia -

- Perché...non parli di questi dubbi con Sofia? Insomma, so che magari parlarne con me è faticoso ma lei è la sorella che non hai mai avuto e, se c'è riuscita lei a capire come far funzionare una relazione, con quel rompicoglioni di Fabio poi, non capisco perché non chiedi consiglio a lei - mi disse girandosi e guardandomi negli occhi senza timore - Non che mi dispiaccia che me ne parli ma...non so...mi ha fatto piacere, comunque, che ti sei aperta con me -

Mi sorrise e mi prese il volto tra le mani.
Pensavo che mi avrebbe baciata e glielo avrei lasciato fare e invece si limitò ad abbracciarmi e chiusi gli occhi rilassandomi.

Dopotutto mi piaceva, stare così tra le sue braccia.

- Le loro anime sono molto simili, più di quanto credi - dissi riferendomi a Sofia - Quello che hanno passato quei due...quello che ha passato Fabio, li invidio sai, a volte? Ma poi mi dico che al posto loro non ce l'avrei fatta a reggere e non augurerei a nessuno tutto quel casino -

- Per questo con lei non ne parli? -

Alzai la testa, poggiando il mento sul suo petto e guardandolo negli occhi azzurri.

- Mi sentirei ridicola. I problemi che sto affrontando con te sono stupidaggini. Mi sentirei stupida ad andare da lei dopo che so quello che ha passato per stare con Fabio -

Ewan mi accarezzò il viso e mi lasciò un bacio sulla fronte.

- No - disse - Non credo di voler essere come Fabio, anche se è per rubare il tuo cuore. Proverò qualcos'altro -

Mi venne da ridere e scossi il capo affondando il viso nel suo petto e passandogli le mani sulla schiena.

- Sono perdonato? O meglio, ho la remota possibilità di poterti riconquistare? - mi chiese.

L'idiota aveva capito che avevo abbassato le difese e che stavo allentando la presa che avevo sulla nostra fase di mezza relazione.

- Credo di sì - dissi.

Perché alla fine parlare dei miei problemi mi aveva tolto un peso e pensare a quello che provavo nei confronti di Sofia in questo campo mi aveva fatto capire che stavo facendo anche io una cavolata, che stavo rischiando di perdere Ewan, il ragazzo di cui, nonostante tutto, mi ero innamorata per una stupidaggine.

- Meno male allora - disse ridendo - Ora torniamo a casa prima che Sofia venga a darci la caccia -

Annuii e mi allontanai per tornare verso la moto ma mi girò la testa e senza rendermene conto finii a terra e poco prima di perdere i sensi vidi il volto preoccupato di Ewan sopra di me...


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