Capitolo 4

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(Attenzione! In questo capitolo sono presenti scene Lemon! Bollino rosso!
Metterò *** quando inizierà e finirà la scena così chi non vuole non leggerà quella parte ma non perderà il resto del capitolo.)

Sofia

Lo guardai male come avevo fatto poche volte da quando lo conoscevo e quando Ewan lasciò la biblioteca mi alzai dalla sue gambe.

- Eddai Sofia - si lamentò Fabio - Che ti importa il motivo per cui ho picchiato Ewan? -

- Siamo una famiglia Fabio - gli ricordai.

- Anche tra famigliari si litiga -

- Ma non ci si picchia - ribattei.

Lui si passò le mani tra i capelli, scompigliandoli.

Anche perché avevo come la sensazione che riguardava più o meno il motivo per cui Fabio non poteva vedere Ewan.

- In compenso ho smesso di odiarlo - precisò.

- Ci credo poco...ora parla -

Fabio inclinò la testa all'indietro e chiuse gli occhi.

- Gli ho solo detto che era un'idiota, che stava trascurando Lidia e che era uno stupido DonGiovanni e...che lo aveva dimostrato anche quando eravamo solo noi e l'avevamo appena conosciuto, quindi figurarsi ora - confessò.

- E... - feci perché sapevo che doveva essere successo altro per far scattare Fabio.

- E niente -

- Fabio... - mi lamentai.

Accavallò le gambe e mi guardò, per poi distogliere lo sguardo.

- Ha detto una cosa che non doveva dire e mi stavano prudendo le mani - disse.

- Spiegati, ti scongiuro -

Con gli altri era una battaglia persa, con me bastava tirare un po' la corda per tirargli fuori le parole.

- Solo... - si arrese - "Io la mia ragazza non l'ho fatta mai piangere" - disse facendo ad Ewan la voce in falsetto.

Ah ecco, c'era qualcosa.

Precisiamo solo che era un tasto dolente per lui.

Poi si alzò e cominciò a camminare per la stanza, nervoso.

- Si crede sto cavolo in persona e solo perché è bello, fa palestra, suona e canta...pensa di avere tutte le ragazze ai suoi piedi e non si fa scrupoli con nessuno! Non capisco come faccia Lidia a stargli insieme ancora -

Mi morsi il labbro e presi a giocare con i miei ricci, come era diventata mia abitudine.
Sospirai.

Era arrivato il momento della fatidica domanda.

- Ti scongiuro, non dirmi che tutto questo...dipende ancora da quella famosa storia in cui Ewan mi ha corteggiata e aspetta! Ha osato darmi un bacio sulla guancia - dissi incrociando le braccia sotto al seno.

Non rispose e si limitò a guardarmi.

Aprii la porta dello studio per uscire.

- Ma che cavolo fai, Fabio? - gli chiesi - Sono passati due anni, ma ti pare?! -

Mi allontanai a passo di marcia ma non feci molta strada che mi arrivò da dietro e mi caricò in spalla, facendomi scappare un urlo. Mi diede uno schiaffo sul sedere e mi trascinò in camera mia, ignorando le mie proteste e i pugni che gli tiravo sulla schiena.

Mi buttò sul letto e andò a chiudere la porta a chiave.

- Questa volta non la passi liscia con i tuoi modi da cavernicolo! - esclamai mettendomi seduta e indietreggiando quando si avvicinò al letto.

Si mise carponi sul materasso e mi raggiunse.

- N...non puoi fare sempre così...lo so che lo fai perché devi marcare il territorio - balbettai quando ormai mi aveva intrappolato con le sue braccia ai lati del mio corpo.

- Non devo marcare un bel niente, visto che sei già mia, solo...sai com'è? Quando litighiamo mi viene una certa voglia - disse persuasivo catturando poi le labbra tra le sue.

Malgrado fossi ancora arrabbiata con lui mi scappò un sospiro di sollievo quando le sue labbra entrarono in contatto con le mie.
Mi chiese immediatamente l'accesso alla bocca con la lingua e lo accolsi volentieri, afferrando i suoi boccoli e stirandoli.

La sua mano si insinuò subito sotto la mia maglietta e stirai la sua, costringendolo a toglierla.

***Si separò dalla mia bocca solo il tempo per togliersi la felpa e togliere la mia maglia.
Si abbassò e prese il mio seno, attraverso il reggiseno, con la bocca, prendendo a giocare poi con l'altro utilizzando le dita.
Inclinai la testa all'indietro e ansimai.

Scese ancora lasciando una scia di baci sulla pancia fino ad arrivare ai miei pantaloni, alzò la testa e tornò a baciarmi.

- Dimmi cosa vuoi - mi sussurrò a pochi millimetri dalle labbra.

- Te - mi sfuggí in un lamento.

- Brava - sussurrò afferrandomi poi i pantaloni e togliendomeli.

Mi guardò negli occhi e notai quello sguardo selvaggio che poche volte gli avevo visto e che non mi aveva mai deluso.

Risalì sul mio corpo e mi tolse il reggiseno per poi arrivare alle mie mutandine abbassandole ma lo bloccai mettendogli le mie mani sulle sue.

- Hai troppi vestiti addosso Fabio - gli dissi.

Adoravo quando faceva così ma era anche vero che preferivo quando eravamo alla pari. Mi piaceva ricordargli che nel gruppo il capo ero pur sempre io.

Lui sbuffò ma si sollevò per farmi arrivare ai suoi pantaloni che sbottonai e mandai giù.
Fabio scese dal letto per togliersi i pantaloni e prese l'elastico dei boxer, guardandomi interrogativo.

Annuii sorridendogli lasciva e mi accontentò liberando la sua intimità. Mi leccai le labbra e Fabio tornò su di me, mi tolse l'intimo e mi afferrò, mi aggrappai con le braccia e le gambe al suo corpo e lui mi poggiò alla porta.

- Odio quando fai così - borbottai.

Mosse il bacino e mi penetrò in uno scatto facendomi urlare.

- Non è vero, lo adori - disse con voce roca e tesa.

Non mi diede il tempo di ribattere nulla che prese ad uscire ed entrare, ripetutamente, mentre mi sbatteva contro la porta.



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