Capitolo 21

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Sofia

Fabio si fermò dal lato opposto del lago in cui era la nostra casa, dalle parti di Villa Mondragone e scese dall'auto.

Lo guardai, confusa.

Quando era venuto a prendermi da Karl mi aveva sussurrato all'orecchio delle promesse indecenti e come mio solito non ero riuscita a negargli nulla, anche se all'inizio di quella giornata avevo deciso di restare poi da Gillian e aspettare il ritorno di Ewan per parlare di alcune cose che riguardavano il bambino che Lidia portava in grembo.
Pensavo che saremmo andati direttamente a casa e invece mi aveva sorpreso.

Mi aprì lo sportello e mi tese la mano.
La presi e mi lasciai trascinare fuori.

Non parlò, intrecciò le dita alle mie e si diresse verso la Villa che era stato il nostro ultimo campo di battaglia.

Quando entrammo senza problemi sorrisi e scossi il capo: avevo dimenticato che in quei giorni i giardini della Villa erano aperti al pubblico.
Erano pieni di luci e c'era parecchia gente in giro, ma c'era un atmosfera calma che non faceva notare il caos.

Fabio mi trascinò vicino alla fontana al centro del giardino e si sedette sul bordo, prendendomi e costringendomi a sedermi sulle sue gambe.
Gli avvolsi le braccia intorno al collo.

- Sei strano - dissi lasciandogli un bacio sulla guancia.

- In che senso? - mi chiese accarezzandomi la schiena.

- Non sei mai così...aperto? - chiesi.

Lui rise e mi affondò il viso nel collo, baciandomi.

- Chissà, mi sento più romantico del solito - fece.

Gli presi il viso tra le mani e glielo sollevai, baciandolo sulle labbra.

- A me piaci così come sei - dissi - Non cambierei nulla -

Mi guardò e vidi i suoi occhi scuri brillare e sapevo per certa che non era per le luci del giardino.

Mi mise le mani sui fianchi e mi fece alzare, si alzò anche lui e mi fece cenno di rimettermi seduta.
Lo guardai, ancora più confusa rispetto a prima.

- Ci sto provando, ma sono pessimo - iniziò - Volevo sembrare più...romantico, forse? Ma non sono in grado a quanto pare, per fortuna hai detto che ti sto bene così altrimenti non avrei saputo come avrei fatto in un altro modo -

Si frugò nelle tasche dei pantaloni e tirò fuori una scatolina nera.

Lo fissai sgranando gli occhi.
Non poteva essere quello che pensavo...o sì?

- Sarò sincero, volevo fare le cose meglio e per farlo avrei dovuto portarti a Benevento, dove ci siamo conosciuti. Perché, sappi che non lo ammetterò mai più dopo stasera, credo che il mio cuore l'hai rubato da allora. Dal momento in cui mi hai affrontato senza sapere chi ero, per salvarmi. E ne ho avuto la conferma dopo qualche giorno, in quel momento in cui ti sei buttata a capofitto su di me per salvarmi sul serio. Scusa se non te l'ho detto prima, se non ho mai ammesso quello che provavo per te...se ho messo anni per capirlo e per dirtelo - disse e si inginocchiò - Ti amo. L'altra volta te l'ho chiesto in modo rude ma voglio rimediare perché è solo così che lo meriti. Mi hai salvato Sofia, non ti sei limitata ad amarmi, mi hai salvato ancor prima che dai nostri nemici, da me stesso e te ne sarò sempre grato. Quindi...vorresti dividere il resto della tua vita con me? Ufficialmente? Vuoi sposarmi? -

Mi portai le mani alla bocca e mi alzai, avvicinandomi a lui, aprì la scatolina rivelandomi un solitario: l'anello era composto da due fasce intrecciate tra loro, una d'argento e una d'oro e la pietra non era un diamante come ci si aspettava ma c'era uno smeraldo a forma di goccia.

Guardai l'anello e guardai Fabio, il ragazzo, anzi l'uomo che amavo più di me stessa che mi guardava speranzoso e impaziente, aspettando solo un mio cenno.

- Come ti ho già detto nonostante i tuoi modi "rudi", si, voglio sposarti, voglio condividere la mia vita con te, oggi e per sempre. Anche io ti amo Fabio e...questo, la vita con te, è tutto ciò che desidero - risposi - Quindi si! Si mille volte! -

Lui si alzò e prese l'anello, mi prese la mano sinistra e mise il gioiello all'anulare per poi baciarmi la mano.

Gli sorrisi, gli circondai il collo con le braccia e lo baciai, e non un bacio casto come il suo, no. Lo baciai con foga per esprimergli tutto ciò che provavo per lui e che avevo provato in tutti quegli anni.
Mi rispose subito, chiedendomi l'accesso con la lingua e mi spinsi contro il suo corpo, aderendendo perfettamente.
Lo eravamo sempre stati, dopotutto, un incastro perfetto.

Sentii qualcuno fischiare e ci staccammo mentre mi sentivo arrossire.
Fabio invece aveva il viso illuminato dalla gioia e gli occhi pieni di amore.

- Ti amo da impazzire - sussurrò.

- Ti amo - risposi a mia volta lasciandogli un bacio all'angolo della bocca.

Lo abbracciai, poggiando la testa sul suo petto e lasciandomi cullare dalle sue braccia.

- Tutto questo mistero per arrivare a questo? - chiesi divertita.

- No no, non solo - disse - La serata è appena iniziata...per questa notte io non ho intenzione di tornare a casa e tu? -

Lo guardai, staccandomi.

- Dipende qual'è il programma - dissi furba e mordendomi il labbro.

- Sono sicuro che ti piacerà -

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