Capitolo 10

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Sofia

Avevo messo mezz'ora buona a calmare Fabio.
In un altro momento, se non fosse stato così nervoso, non sarebbe stato necessario e non avrebbe provato nemmeno a lanciarsi su Ewan ma, oltre al fatto che l'inglese sembrava farlo incazzare di proposito, era nervoso di suo.

Fabio aveva sempre avuto la pazienza e la calma sotto ai piedi, poi, da quando avevamo iniziato l'università era nettamente peggiorato.

Non gli piaceva state in mezzo alla gente e soprattutto non gli piaceva quando la gente mi girava intorno.
Era maledettamente geloso e se ne avevo avuto un assaggio con Ewan, da quando avevo cominciato ad avere amici maschi tra i colleghi dell'università era peggiorato, e più passava il tempo più dovevo faticare per farlo tranquillizzare.

Era ovvio che non ci provassi con gli altri o comunque non dessi confidenza a nessuno ma nemmeno potevo ignorare i compagni di corso, soprattutto quando dovevamo studiare insieme.

Era uno scemo ad ingelosirsi, era consapevole che per me esisteva solo lui e che non avrei mai pensato nemmeno di sostituirlo.

Alla fine era andato a lezione borbottando parolacce ma mi ero accontenta di quello.
Sempre meglio della sua espressione da "picchio tutti".

Mi morsi il labbro cercando di concentrarmi sulla lezione e poco dopo vidi con la coda dell'occhio qualcuno che mi si sedeva vicino.

Mi voltai incontrando gli occhi azzurri di Ewan e sospirai.

- Se sei venuto per scusarti stai sbagliando persona - gli dissi.

Lui sospirò a sua volta.

- So di essere un'idiota a volte ma non mi scuserò con il tuo ragazzo - rispose.

- Non mi riferivo a lui, ma a Lidia - risposi - Non provarci nemmeno con Fabio, non è in vena di elargire perdono -

- Perché Lidia e Fabio non si sopportano? È vero che c'entri tu? - mi chiese di punto in bianco facendomi sussultare.

Mi voltai a fissarlo, perdendo completamente l'interesse per la lezione.

- Chi ti ha detto sta cosa? - chiesi incrociando le braccia sotto al seno.

Quello che era successo a Benevento era rimasto a Benevento, era rimasto tra me, Lidia e Fabio. Non era mai uscito nemmeno con il prof, quindi che cosa ne sapeva Ewan?
Era un segreto che avevano deciso di seppellire sotto la neve, nel vero senso della parola.

- Non so di cosa parli - risposi - Mi si contendono ed ecco perché litigano, non c'è altro motivo -

- Karl ha detto che sei quasi morta mentre cercavate il frutto di Eltanin - disse cercando i miei occhi.

Strinsi i miei guardandolo male.

- Tieni per te queste informazioni, uno...punto due non è né il momento né il luogo per parlarne, punto tre di a Karl ti tapparsi la bocca quando non sa -

- Quindi non è vero? - mi chiese.

Mi sporsi verso il suo viso.

- È successo quello che è successo, è tempo passato e non ne parliamo per un motivo - chiarii - Fammi un favore, non parlarne più e, soprattutto, non parlarne davanti a Fabio -

Fece per replicare ma il professore annunciò la fine della lezione e mi alzai per andarmene ma Ewan mi si mise davanti.

- Non è per farmi gli affari vostri ma ho bisogno di qualcosa per capire meglio Lidia, non capisco ancora che cosa c'è che ho sbagliato con lei, ne come comportarmi -

- Parla con lei e della sua vita non di quello che è successo a Benevento, dannazione! -

Gli diedi le spalle e me ne andai dall'aula ma mi raggiunse afferrandomi per il polso e tirandomi verso di sé.

- Scusa ok! - fece - Scusa... è che Karl ha detto che si odiano per quello che è successo a Benevento, e Dio! Odio il rapporto che ha lei con il tuo ragazzo, odio il fatto che si! Si impegna più a litigare con lui che a stare con me, io non riesco nemmeno a parlarci e l'unica soluzione è stato lasciarci, ti rendi conto?! Litiga con Fabio eppure si parlano! - sbottò con il fiatone.

Lo fissai stralunata, non riuscendo a capacitarmi del fatto che mi stava dicendo che invidiava Fabio.

Sospirai.

- Si odiavano da prima...che succedesse quello che è successo, quello è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la loro è solo antipatia a pelle, Ewan... però davvero...prova a parlare con lei senza fare l'idiota, non sono io che devo spiegarti perché Lidia è in un certo modo -

Mi lasciò andare e gli feci un sorriso tirato. Scossi il capo e gli sfiorai un braccio.

- Anche se sei stato un imbecille...sei sempre parte della famiglia ok? - dissi - Solo, non farti spaccare il viso da Fabio, a lui non frega -

Mi sorrise annuendo e si piegò in avanti per lasciarmi un bacio sulla guancia.

- Scusa, davvero...per tutto - mi disse.

- Sei scusato...come al solito da me - dissi ridacchiando.

- Si lo so che tu non porti rancore - disse.

Storsi la bocca.
Avrei voluto dirgli che non era vero che non portavo rancore, ero stata capace anche io di farlo, di provarlo e se ora non lo provavo era perché avevo pagato sulla mia pelle quali erano le conseguenze di provare un sentimento del genere.
E mi ero ripromessa che non l'avrei più fatto.

- Sta tranquillo gemellino! - esclamai divertita - Con me sei al sicuro -

Gli feci l'occhiolino e me ne andai salutandolo con la mano.

- Gemellino a chi? Sono io il più grande - mi urlò dietro facendomi scuotere il capo.

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