Aimee si sveglia in uno stato di afonia totale. Non riesce a spiccicare parola, nemmeno sforzandosi. La produzione le dà due giorni liberi, di riposo vocale, nei quali non deve parlare se non strettamente necessario.
Successivamente Rudy, che è il suo professore, la chiama per un confronto, dal quale torna in lacrime. Si chiude in camera insieme a Carola e non escono fino all'ora di cena.
Quando viene a mangiare ha gli occhi rossi e un taccuino in mano, dove presumo debba scrivere per non parlare e rischiare una perdita della voce peggiore di quella attuale, anche se mi sembra impossibile possa esserci un peggioramento.
Stringo la mascella e continuo a mangiare senza rivolgerle alcuna attenzione. Non sono arrabbiato con lei, non credo di esserlo mai stato, ma so che non riuscirei a parlarle e guardarla in faccia quando è in queste condizioni, mi si creerebbe un nodo alla gola e arriverebbe un peso sul petto che non so se sono capace di controllare.
È lei a sedersi accanto a me, tirando su con il naso tra una forchettata di pasta e un'altra.
Il mio piede batte nervosamente sul pavimento e lei mette una mano sulla mia gamba per calmarmi. Istintivamente mi alzo e corro in camera, non riuscendo a sopportare la situazione.
Stringo forte i pugni, e di certo non mi sento meglio quando arriva Aimee con un pacchetto di sigarette in mano, intenta a dirigersi verso il giardino sul retro, dal quale si accede dalla mia camera.
Le prendo il polso e le sbotto contro, dicendole che non ha senso un riposo di due giorni se poi deve fumare e stare ancora peggio.
Scrive per un po' su uno dei suoi figli, quando leggo cosa c'è scritto non riesco nemmeno a guardarla in faccia, le lascio il polso violentemente e la mando a quel paese.
Sbatto la porta di camera mia e corro in palestra, dove inizio a ballare ed esprimere tutta la mia rabbia e delusione, con il foglietto ancora in mano.
Quando Mattia mi chiede cosa sia successo glielo lancio, e lui mi guarda incredulo quando lo legge.
Scoppio e inizio a tirare pugni a qualsiasi cosa che mi trovo davanti, finché il mio migliore amico non mi prende con la forza di mi stringe in una specie di abbraccio per bloccarmi.
"Non mi faccio di certo dare ordini da un ballerino fallito che non capisce nulla nemmeno della sua materia"
STAI LEGGENDO
Strawberries and Cigarettes. || Christian Stefanelli
Fanfiction"Lo sai che a Lecce ha nevicato oggi?" Mi chiede lei tutto d'un tratto. Spezzando il brutto silenzio che si è formato "Davvero?" Domando, sognante, con la voce bassa e timida. Sono abituato a vedere la neve quando sono a casa per Natale, ma quest'an...