"Lo sai cosa mi fa ridere?" Chiedo ad Alice, mentre sorseggio il mio caffè mattutino.
Siamo solo noi in cucina, visto che siamo entrambi mattinieri e mancano ancora due ore all'inizio delle lezioni.
"Illuminami, cosa ti fa ridere?" Domanda lei allora, mangiando i suoi soliti cereali, religiosamente versati dopo il latte.
"Che non mangio mai e mangio solo schifezze, ma nei daytime sono sempre in cucina a mangiare. Su tiktok si chiedano come io faccia ad essere così magro." Ridacchio, strofinando il palmo della mano contro gli occhi.
Solo che Alice non ride, mi fissa invece con uno sguardo triste, tendente alla delusione.
"Sei felice che tutti pensino che tu mangi regolarmente, quando in realtà stai prendendo per il culo le persone e non riesci a mangiare un piatto di pasta? Io non sarei felice." Sibila.
Io non posso fare altro che stare zitto, avvicinando a me la confezione di cereali mezza vuota, versandone un poco in una tazza pulita.
"Quindi devo farti sentire in colpa per farti mangiare! Potevi dirmelo prima!" Esclama la ballerina in modo sarcastico, ed io le alzo il dito medio prima di cominciare a fare una vera colazione dopo non so quanto tempo.
Sento dei passi avvicinarsi e due mani poggiarsi sulle mie spalle, per poi avvicinarsi sempre più tra di loro e avvolgermi in un abbraccio. Riconosco subito il profumo di Aimee, allora mi volto per stamparle un bacio sulla guancia.
"Che ci fai sveglia così presto?" Le chiedo, mentre lei va verso la macchinetta del caffè, facendo un sorriso ad Alice che ricambia timidamente.
"Sinceramente? Boh. Mi sono svegliata di botto e non riuscivo a riaddormentarmi. Che palle." Risponde, con la voce assonnata e leggermente scocciata, che fa uscire una risatina dalla bocca di Alice.
"Beh almeno puoi stare un po' con me." Affermo, alzandomi e circondandole la vita, poi appoggio la testa sulla sua spalla.
"Prima finisci di mangiare. Io vi lascio soli, vado a fare stretching!" Esclama però la ballerina con cui parlavo prima, indicando la ciotola con i pochi cereali che rimangono.
Allora mi faccio forza e ritorno al mio posto, dove mi aspettano le ultime due cucchiaiate, che mando giù stranamente senza problemi.
"Hai fatto una vera colazione." Osserva Aimee, sorseggiando il suo solito caffè amaro che non ho idea di come faccia a bere.
Io annuisco e abbasso la testa, imbarazzato, come ogni volta che il suo sguardo incontra il mio. Mi fa sempre lo stesso effetto: il mio stomaco si contorce, ma non come quando ho la nausea, lo fa invece in una maniera positiva, che mi fa battere forte il cuore.
Ho avuto delle ragazze prima d'ora, la mia ultima relazione è anche durata un bel po' per avere l'età che abbiamo, ma nessuna è mai stata come Aimee. Delle altre mi piaceva il modo in cui mi facevano sentire, le loro attenzioni, mentre per Aimee è tutto il contrario: ho il desiderio di amarla, non di essere amato; voglio essere io a proteggere lei, per questo non vado da lei quando ho bisogno di aiuto.
"Mi sono innamorato di te." Non è la prima volta che dico queste parole ad Aimee, ma lei rimane comunque bloccata nel sentirle, con il viso che va a fuoco.
"Anche io Chri, lo sai." Dice allora lei, poggiando la tazzina di caffè, ormai vuota, che probabilmente sciacquerà dopo.
Io mi alzo, avvicinandomi a lei, che sempre più imbarazzata si mette le mani davanti alla faccia, per coprirla.
Ridacchio e gliele sposto dolcemente, per poterla guardare e ammirare da vicino, cosa che non facevo da un po', visto che sono stato concentrato per lo più su me stesso.
E, come ogni volta che guardo Aimee, i problemi vanno via. Nella mia testa c'è solo lei, quello che provo per lei, e un futuro che non riesco a immaginare senza lei.
Le accarezzo dolcemente la guancia, allora la sua mano raggiunge la mia, mentre lei muove il suo pollice accarezzandomi di rimando.
Mi avvicino ancora di più e le lascio un tenero bacio sulle labbra, sciogliendomi davanti ai suoi occhi marroni, sempre un po' lucidi e illuminati da una scintilla diversa quando stiamo insieme e stiamo bene.
"Vuoi essere la mia ragazza?" Chiedo di botto, forse non se l'aspettava, non me l'aspettavo nemmeno io. Sarebbe però da stupidi in questa situazione non ufficializzare e rischiare di perdere tutto di nuovo per una cazzata.
Lei annuisce sorridendo, per poi parlare: "Credevo fosse un po' scontato."
"Non diamo nulla per scontato." Ribatto, catturando le sue labbra in un altro bacio, questa volta più duraturo e passionale, interrotto da un colpo di tosse.
Ci stacchiamo e giriamo entrambi verso la direzione da cui viene il rumore, per trovare LDA fermo a guardarci.
"Ua, conta avevo paura diventasse uno spettacolo vietato ai minori, dovevo separarvi!" Esclama con il suo inconfondibile accento napoletano, facendomi scoppiare a ridere.
Aimee, ancora più a disagio di prima, mi abbraccia e nasconde la testa nel mio petto. Allora le lascio un bacio sulla fronte, capendo quanto la sua presenza mi renda genuinamente felice, nonostante tutto.
STAI LEGGENDO
Strawberries and Cigarettes. || Christian Stefanelli
Fanfiction"Lo sai che a Lecce ha nevicato oggi?" Mi chiede lei tutto d'un tratto. Spezzando il brutto silenzio che si è formato "Davvero?" Domando, sognante, con la voce bassa e timida. Sono abituato a vedere la neve quando sono a casa per Natale, ma quest'an...