"Sono un disastro." Esclama Mattia non appena noi altri ballerini rientriamo in casetta, dopo l'ennesima gara di ballo in cui sono stato orribile.
Gli altri dicono di no, che sono andato bene, ma io no. Ho scelto la rabbia, convinto di poter in questo modo esprimere tutta la frustrazione e le emozioni che ho represso in queste settimane, ma non ci sono riuscito, perché a metà della coreografia ho ceduto alla tristezza, lasciando che essa prendesse il sopravvento e rallentasse i miei movimenti.
L'ho visto Marcello, che mi guardava con quello sguardo impietosito che odio più di ogni altra cosa al mondo.
Ma non è tempo di pensare a me stesso, quando il mio migliore amico mi viene incontro, accompagnato da Aimee, e mi abbraccia cominciando a piangere.
"Oi frate che succede?" Gli chiedo.
Lui non risponde, io lo stringo forte e mi giro verso Aimee con fare interrogativo.
"Todaro gli ha sospeso la maglia."
Mi crolla il mondo addosso.
Stringo la presa più di quanto non stessi già facendo, probabilmente gli sto fratturando una costola, ma lui non si stacca anzi, ricambia la stretta con la stessa forza.
È possibile che ogni giorno debba essere una pugnalata al petto in questo momento? Ogni volta qualcosa di nuovo. Perdere il mio migliore amico? Non se ne parla.
Non riesco a parlarci, perché Maria chiama noi altri sulle gradinate per vedere la classifica e i voti, mentre Aimee porta Mattia nel giardino sul retro.
Arrivo penultimo, il voto nella gara è 4.
Non so nemmeno più cosa pensare, non sono me stesso, non riesco a portare al termine ciò che mi prefisso nonostante mi impegno un sacco ogni volta.
Carola, ultima, viene chiamata dalla Celentano e tutti pian piano vanno nei loro soliti gruppetti a parlare. Io invece vado da Mattia.
Cerco di consolarlo al meglio per quanto possa, di fargli capire l'errore che ha commesso e che ha portato Raimondo alla sua decisione, ma anche le parole che escono dalla mia bocca in questo momento sono confuse quanto i miei pensieri.
Mattia prima ha detto di essere un disastro, ma credo che l'unico disastro qui sia la mia mente, il mio cuore, io.
Tuttavia sembra che io sia di aiuto, dato che Mattia la sera sembra un po' più felice e riesce a stare con gli altri.
Io mi chiudo in camera, sentendo di nuovo la solita sensazione che ho sempre in questi giorni, mischiata a qualcos'altro che non so cosa sia.
Sento di star per impazzire, il mio cuore batte troppo velocemente, il respiro così irregolare, la testa che gira mentre io faccio avanti e indietro tra i letti cercando di calmarmi inutilmente.
Diventa tutto così piccolo, le pareti si stringono, gli occhi mi fanno male, troppo. Davvero troppo, in troppo poco.
Nella disperazione tiro un calcio al mio letto, facendomi un male terribile al mignolo.
"Cazzo!" Urlo con tutta la voce che ho in corpo, per poi iniziare a piangere.
"Cazzo, cazzo, cazzo! Basta! Basta cazzo, basta!" Continuo a ripetere tra i singhiozzi, mentre sento la porta della camera aprirsi.
Successivamente vedo Carola davanti a me.
"Oddio Christian, che succede? Tutto apposto?" Si abbassa per provare ad abbracciarmi, ma la scosto con tutta la dolcezza che posso trovare in questo momento.
Non riesco a respirare, mi sento come se da un momento all'altro potessi collassare, le voci si fanno ovattate e non capisco più nulla di cosa dicono gli altri, so solo che ci sono troppe persone e non riesco a respirare.
Ad un tratto però, sento la presa di qualcuno sul mio viso. Non riesco a metterla totalmente a fuoco, ma riconosco le linee del volto di Aimee. Vedo che si gira per dire qualcosa a qualcuno, poi prova anche a parlare con me.
Io scuoto la testa per farle capire che non la sento, che non sento più nulla, nemmeno il battito del mio cuore, nonostante la mia mano sia poggiata sul mio petto.
Allora lei annuisce, ed io vorrei sapere per quale motivo, ma ad ogni mia domanda risponde in un modo che non mi sarei mai aspettato.
Il cuore dal battere a mille si blocca, quando sento le sue labbra toccare violentemente le mie.
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Strawberries and Cigarettes. || Christian Stefanelli
Fanfiction"Lo sai che a Lecce ha nevicato oggi?" Mi chiede lei tutto d'un tratto. Spezzando il brutto silenzio che si è formato "Davvero?" Domando, sognante, con la voce bassa e timida. Sono abituato a vedere la neve quando sono a casa per Natale, ma quest'an...