così bella ma vorresti morire.

662 35 6
                                    

"Chri, posso entrare per piacere?" La voce di Carola irrompe nel silenzio della mia camera, per nulla illuminata viste le luci spente.

"Rispondi almeno." Continua, bussando sula porta con una forza poco maggiore rispetto a prima, la voce che sembra sull'orlo delle lacrime.

Ma io non rispondo, anzi, non mi muovo nemmeno di un centimetro, continuando a fissare con insistenza il letto vuoto accanto al mio, con la mente piena di una consapevolezza che fa venire i brividi: Mattia oggi se n'è andato, ed Aimee se n'è andata la scorsa puntata.

Ad essere sincero mi aspettavo un minimo l'uscita dalla cantante, a causa di un'assegnazione alquanto difficile per lei, sicura di arrivare ultima nella gara di cover e trovarsi davanti al suo prof, che già da qualche settimana aveva cominciato ad avere dei dubbi su di lei, sullo stile e la capacità di emozionare. Problemi a detta delle altre professoresse inesistente, professoresse che poi, dopo averla difesa, non hanno voluto prenderla nella loro squadra. Forse per orgoglio, forse perché non rientrava nei loro piani.

Ricordo il suo viso leggermente arrossato, che guardava con occhi lucidi il mio completamente rigato dalle stesse lacrime che lei stava trattenendo, perché doveva essere forte per me. Perché Aimee sempre e solo penserà prima agli altri che a sé stessa, perché Aimee quando si tratta di canto vede sempre il bicchiere mezzo pieno. Perché Aimee è così bella anche se vorrebbe morire, cosa ironica vista la canzone "Il comico" che l'ha fatta uscire dal programma.

Un ti amo sussurrato, un lungo e dolce bacio acclamato dalla folla, la realizzazione del fatto che la nostra storia era appena cominciata, e già eravamo costretti a separarci.

Se all'uscita della ragazza sono stato male, solo Dio sa come io stia ora che mi ha lasciato solo anche il mio migliore amico.
I 'non ce la faccio' urlati tra le lacrime, perché ormai mi era rimasto solo lui, e ora nemmeno.

Quando sono tornato in casetta, dopo averlo accompagnato agli studios, con la promessa che non appena uscirò ci rivedremo, non ho potuto fare altro che chiudermi a chiave nella stanza verde, sedermi e guardare il soffitto. Non ho pianto, non ho urlato, non ho fatto nulla: sento un vuoto che non ho mai sentito prima d'ora, mi sembra che sia successo tutto ma nulla allo stesso tempo.

"Christian." La voce non è più quella della ballerina di classico, bensì quella di Dario, che mi chiama con un tono duro, come se volesse riprendermi. "Devo cambiarmi per fare lezione, fammi entrare." Nonostante io sappia che sia solo una scusa, perché so per certo che lui sia già pronto da sta mattina per andare a lezione, apro la porta, ritrovandomi davanti Carola che mi guarda con gli occhi rossi e gonfi.

"Vieni qui." Le sussurro, avvolgendola in un abbraccio nel quale lei prende a piangere, ancora una volta.

Stringo la mascella quando mi rendo conto di quanti pensieri mi stiano frullando per la testa, pensieri intrusivi che non hanno nemmeno a che fare con la situazione, ma che mi fanno impazzire.
Stringo la presa sulle spalle della ballerina, sentendo lei ricambiare altrettanto forte, iniziando a calmarsi.

"Perché sei chiuso in silenzio? Piangi, urla, sfogati. Pure farti solo bene." Mi dice quando, dopo esserci staccati, torno sul mio letto rannicchiato a guardare il nulla.

Io scuoto la testa, mordendomi distrattamente le unghie. "Dovrei averne la forza per farlo." Rispondo al suo consiglio, sospirando subito dopo.

"E che farai ora? Sarai qui a deprimerti per il resto del programma?" Domanda, sembrando quasi seria, caratterizzata dalla sua ingenuità.

Scuoto la testa leggermente, per poi prendere il mio borsone, un giubbotto e prepararmi a uscire dalla stanza.

"Ballerò e vincerò per loro."

Strawberries and Cigarettes. || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora