"Se l'ho fatto è solo perché ero convinto che avresti vinto tu questa dannata sfida, per dimostrarti che devi credere in te stesso, senza dare così tanta importanza alle parole della Celentano." Esclama Raimondo, mentre io mi torturo le mani per l'ansia che, ormai, sembra aver preso il controllo del mio corpo per la maggior parte del tempo.
Ricordo perfettamente le sue parole durante la puntata e come mi hanno fatto sentire. Certamente non mi dispiace che qualcuno abbia preso le mie difese, e ho anche ringraziato il maestro per avermi spronato a mettermi alla prova e trattare questa come una sfida personale, più che contro Cristiano.
Ciò che, tuttavia, non capisco ancora è la decisione di farlo ora, in un momento in cui la sfida si è rivelata essere solo un'ansia aggiuntiva, che non ha fatto altro che rendere ancora più difficile questa settimana.
Ho vinto, ma che senso ha vincere quando le uniche cose che ne ho ricavato sono la perdita di un amico e un ennesimo motivo per stare male? Però tutto questo non posso dirlo, altrimenti penserebbe che non metto questa esperienza al primo posto.
Allora, alla sua domanda "Vuoi aggiungere qualcosa?", tutto ciò che posso fare è scuotere la testa, spostando il discorso sulle assegnazioni della settimana.
"Hai mangiato oggi?" Mi chiede, prima che io possa uscire dalla sala a fine lezione.
Mi blocco sui miei passi, non riesco a mentire ancora, quindi mi limito a scuotere nuovamente la testa, affermando timidamente di non aver fatto colazione oggi.
Raimondo sospira, mettendosi una mano sugli occhi e abbassando la testa, sento il mio cuore mancare di un battito, quando realizzo che la mia più grande paura è ora realtà: l'ho deluso.
Inizio a respirare pesantemente e mordere le mie unghie ormai più che consumate, tornando più vicino al plexiglass. Sento gli occhi bruciare e la mia vista viene offuscata dalle lacrime che minacciano di scendere, ma provo in tutti i modi a fermarle.
Quando, dopo qualche secondo, il maestro alza la testa e sposta la mano che copre il suo viso, rivela di star piangendo, cogliendomi alla sprovvista.
"Non so..." Comincia, ma si ferma per riuscire a formare e pronunciare una frase senza vacillare. "Non so se ho sbagliato qualcosa con te." Finisce allora di parlare, sospirando pesantemente e guardandomi negli occhi, aspettando una mia risposta, che arriva.
"Non volevo deluderti." Ammetto, con la voce spezzata, esternando per la prima volta e completamente senza filtri il mio timore.
"E' così che ti senti?" Chiede, ancora tra le lacrime, Raimondo. "Credi di avermi deluso?" Aggiunge poi, ricevendo da me come risposta un si, annuito e non parlato.
Allora lui inizialmente sorride, per poi scoppiare in una risata che credo sia isterica, alla quale inevitabilmente mi unisco anche io, nonostante in questa situazione non ci sia nulla da ridere.
"Io piango perché credo di averti deluso, tu piangi perché credi di avermi deluso. Alla fine nessuno ha deluso l'altro e siamo solo due polli che piangono." Dice, ed io non mi trovo totalmente d'accordo con lui, continuando a credere di averlo deluso.
"Siete come miei figli voi Chri, i figli non possono deludere i genitori." Conclude il nostro discorso, per poi uscire dalla sala, salutandomi con un cenno della mano.
Io ricambio il saluto, ma rimango ancora un po' nella sala, seduto per terra. Vorrei pensarla anche io come lui, credere di non poter deludere lui e i miei genitori, ma la consapevolezza che sia più che possibile è più forte della speranza che non lo sia.
Dopo un po' decido di tornare in casetta, ma mi fermo prima in sala relax, dove trovo Aimee intenta a scrivere, persa nelle sue parole, completamente concentrata sul foglio.
Rimango ad osservarla da lontano per non disturbarla. Noto come la sua lingua fuoriesca leggermente, cosa che succede spesso quando è attenta a qualcosa. La sua fronte è corrugata insieme alle sopracciglia, e lei è dannatamente carina con questa espressione, che farebbe risultare chiunque come buffo, ma che su di lei ha tutto un altro effetto.
"Sei proprio innamorato." Mi prende in giro Cosmary, che è seduta per terra a fare stretching, mentre mi guarda con un'espressione divertita.
"Zitta te eh, che hai fatto la sottona per un mese." Le rispondo a tono facendola ridere, per poi avvicinarmi alla cantante, che sembra aver finito di scrivere e risulta anche essere abbastanza soddisfatta del risultato ottenuto, visto il sorrisetto che nasce sul suo viso e i suoi occhi sognanti nel rileggere le sue parole.
Aimee mi vede arrivare e subito mi fa spazio per sedermi accanto a lei, cosa che faccio senza problemi. Lei mi prende la mano e la intreccia con la sua, per poi darmi un bacio dolce sulle labbra.
"Ho scritto un nuovo inedito, si chiama Stanze Vuote, oggi lo presento a Rudy." Esclama con la voce piena di felicità, causando in me una gioia che non sentivo da un po'.
"Sono fiero di te." Le dico, dimenticandomi per un secondo dei tanti problemi che ancora devo affrontare, stringendola in un abbraccio forte.
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Strawberries and Cigarettes. || Christian Stefanelli
Fanfiction"Lo sai che a Lecce ha nevicato oggi?" Mi chiede lei tutto d'un tratto. Spezzando il brutto silenzio che si è formato "Davvero?" Domando, sognante, con la voce bassa e timida. Sono abituato a vedere la neve quando sono a casa per Natale, ma quest'an...