tiring, difficult

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"Non ce la faccio più." Sospiro, mentre sento un groppo formarsi nella mia gola, sensazione che ormai mi è familiare e che non mi coglie più tanto alla sprovvista.

Aimee si siede affianco a me, sui divanetti nel giardino sul retro. Ruota completamente il suo corpo verso di me per guardarmi meglio, e io faccio lo stesso.

"Lo so. Arrivati a questo punto è normale, il serale è vicino." Sussurra lei, poggiando una mano sul mio viso e cominciando ad accarezzare la mia guancia, cosa che fa ogni volta che sto poco bene e ho bisogno di supporto.

"Sono venuto qui per realizzare il mio sogno, e mi sembra di aver realizzato il mio peggior incubo." Rispondo con la
voce bassa quanto la sua, se non di più.

"Siamo ad Amici Chri, sapevamo appena iniziato questo programma che ogni settimana avremmo dovuto dimostrare di meritare di restare qui." Mi dice, avvicinandosi un po' di più e stringendomi in un abbraccio.

Io annuisco debolmente, per poi accoccolarmi a lei, poggiando la testa contro il suo corpo e facendomi stringere come un bambino. Sbuffo e sento la presa farsi ancora più stretta, mentre Aimee comincia a giocare con i miei capelli.

"Questa settimana esco, me lo sento." Ammetto, cercando di non scoppiare per l'ennesima volta davanti a lei.

"Ma che dici Chri, l'ultima in classifica è Carola." Cerca di rassicurarmi lei, allentando di poco la presa e allontanandosi leggermente per potermi guardare negli occhi. Solo che io non alzo la testa, non ce la faccio.

"E io sono penultimo, dobbiamo fare un'altra gara che potrebbe andare ancora peggio e poi arriverei ultimo. Per non parlare del fatto che se la Celentano decidesse di salvare Carola sarei automaticamente io l'eliminato. Non so se riesco a reggere tutto questo stress." Continuo a buttarmi giù, mentre trattenersi dal piangere si fa ogni secondo più difficile.

"Non dire così Chri, non fare il pessimista. Tu non uscirai" Afferma decisa, per poi lasciarmi un bacio fra i capelli.

"Non puoi saperlo questo." Dico io, in un tono decisamente bambinesco nel quale quasi non riconosco il me di prima, ma che si adatta esattamente a cosa sono ora: un bambino insicuro.

"Lo so Chri, perché sei una forza della natura e settimana scorsa hai battuto un ballerino classico fantastico! Se è successo vuol dire che meriti di stare in questa scuola. Non uscirai." Mi risponde, alzandomi leggermente la testa per posare un bacio dolce sulle mie labbra.

Io abbasso di nuovo lo sguardo e prendo a giocare con le dita, torturandole come faccio ogni giorno, senza in realtà mai notare quanto siano rovinate.

"A che pensi ora?" Mi chiede Aimee, che ha ripreso ad accarezzarmi la testa dolcemente.

"A quanto ti amo." Rispondo io dopo un po'. Lei resta in silenzio e la vedo guardarmi con un'espressione divertita, facendomi inevitabilmente ridere.

"Okay, ora che ti sei dichiarato per pararti il culo, mi dici davvero cosa pensi?" Dice allora, quando finiamo di ridere come due idioti.

Sospiro pesantemente, per poi darle un altro bacio e rimanere a guardarla negli occhi.

"Ho paura Mattia possa uscire." Confesso, intimorito e anche un po' imbarazzato. "Non so se posso resistere qui dentro senza di lui." Continuo, il mio cuore fa un paio di salti al pensiero.

"Lo so Chri, lo so." Dice lei, lasciandomi un bacio sulla guancia, continuando a guardarmi con quegli occhi, che tanto mi confondono e fanno impazzire.

Strawberries and Cigarettes. || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora