kinda frustrating

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Non appena entro in casetta, prima degli altri ballerini, vista la velocità dovuta al mio stato d'animo, tutti iniziano a chiedermi come sia andata la
gara, come io stia.

"Una merda, come cazzo doveva andare?!" Sbotto, arrestando ogni domanda e parola sia detta.

Continuo poi, con passo veloce, a camminare, entrando in camera e chiudendomi nel bagno, sbattendo la porta.

Mi sciacquo il viso velocemente, cercando inutilmente di sbollire la rabbia che ho accumulato in queste ore. Dapprima batto costantemente l'indice contro il lavandino, ma l'intensità dei colpi aumenta sempre di più man mano che il tempo passa.

Come se non bastasse, Mattia comincia a bussare sulla porta, dicendomi di non fare così, ribadendomi ancora una volta che il concetto di Carola non è totalmente sbagliato e che devo provare a mettermi nei suoi panni.

Perché non prova lei, allora, a mettersi nei miei? Perché non lo ha fatto nessuno, a parte Serena che ha pienamente centrato ciò che cercavo di dire, ma che nessuno effettivamente ascoltava? Perché, ancora una volta, mi ritrovo ad essere dipinto come una persona che non sono, egoista, maleducato, arrogante, che pensa solo a se?

L'ennesima volta in cui Mattia mi esorta a uscire dalla stanza non ce la faccio più a mantenermi calmo.

"Porca puttana Mattia, stai zitto e vai da Carola!" Urlo, sbattendo il pugno contro il muro con una violenza che nemmeno io sapevo di avere.

Dopo di che non sento più nulla provenire da fuori, segno che forse ha seguito le mie direttive ed è andato via davvero.

"Cazzo." Sussurro, guardando le mie nocche rosse che iniziano a gonfiarsi, su di esse sono presenti anche delle macchie di sangue

"Cazzo!" Esclamo, alzando di poco la voce, quando il dolore inizia a farsi sentire.

Comincio a piangere silenziosamente, un po' per la situazione in sé, un po' perché la mano mi fa davvero male. O forse piango semplicemente perché dopo tutto ciò che ho passato pensavo di essere arrivato a un  momento di quiete, quando adesso sembra sempre più impossibile per me l'accesso al serale.

"Chri..." una voce femminile dice dolcemente il mio nome, dopo aver bussato.

"Per favore lasciatemi in pace tutti." Dico, cercando di mascherare il mio stato d'animo.

"Ma stai piangendo?" La voce di Serena si fa sempre più chiara, preoccupata per me.

"No." Mento, passandomi una mano tra i capelli, per poi imprecare quando un forte dolore si fa largo su essa, visto che è quella con cui poco fa ho tirato il pugno.

"Sono solo io Christian, per favore apri la porta." Dice allora la ballerina un'altra volta.

Consapevole del fatto che in questo momento mi serva del ghiaccio, decido di aprire la porta, incontrando lo sguardo della mia compagna.

"Lo sapevo che stavi piangendo." Afferma lei, scuotendo la testa leggermente, facendo per abbracciarmi. Io però mi allontano leggermente, tirando su col naso.

"Mi serve del ghiaccio Sere." Affermo, cercando di mantenere la voce il più calma e bassa possibile, per non farmi sentire dagli altri.

Alzo il braccio davanti alla sua faccia confusa, ricevendo come risposta i suoi occhi sgranati e la bocca leggermente aperta per la sorpresa.

"Ma che hai fatto?!" Esclama, cercando di toccarmi la mano che io allontano bruscamente, visto il dolore che mi provoca.

"Non importa, ora però mi serve del ghiaccio per favore." Dico con la voce timida, quasi supplicante.

"Va bene, andiamo di là." Mi fa segno di seguirla, ma io rimango fermo sui miei passi e scuoto la testa.

"Non voglio vedere nessuno."

Il suo sguardo si intenerisce, e mi accarezza il braccio prima di parlare.

"Chri, no. Non lascerò che ti isoli di nuovo per questa stupidaggine. Non dobbiamo litigare tutti solo perché i nostri prof lo fanno."

Io scuoto nuovamente la testa, sentendo le lacrime salire di nuovo.

"Non è quello...è che sono più che sicuro che ormai al serale non ci arriverò."

Fa per rispondermi quando la porta si apre, rivelando Aimee con un sacchetto di ghiaccio tra le mani.

"Stavo origliando e ti ho preso il ghiaccio, la prossima volta vieni e te lo prendi invece di rischiare di peggiorare la situazione aspettando." Afferma con tono duro, nonostante sia distinguibile nelle sue parole la preoccupazione che sta provando.

"Vi lascio soli. E non dire mai cose del genere che vali un sacco, come ballerino e come persona." Dice Serena, per poi uscire dalla stanza.

Aimee preme delicatamente il ghiaccio sulla mia mano, sospirando quando emetto un verso di dolore.

"A che cosa lo hai dato il pugno? Il lavandino o il muro?" Chiede, ed io abbasso la testa consapevole del fatto che lei conosca tanto bene questo mio lato, dal sapere che la prima cosa che avrei fatto dopo tutto questo sarebbe stata dare un pugno a qualcosa.

"Al muro, ma non fa tanto male." Cerco di tranquillizzarla.

"Stai zitto che è meglio." Mi riprende lei.

"Voglio dormire." Confesso, con la voce spezzata, guardando il mio letto che in questo momento sembra il paradiso.

"Devi prima mangiare qualcosa Chri." Mi ricorda Aimee, ed io faccio fatica a trattenere un conato di vomito, dovuto alla mia forte nausea del momento.

"No Aimee. Questa sera no." Dico io, mentre entrambi ci avviciniamo al mio letto, sul quale ci sediamo.

Prova a dire qualcosa, ma veniamo interrotti da una voce, appartenente a qualcuno della produzione, che mi ricorda che mangiare è uno dei requisiti per restare nel programma.

Sbuffo, acconsentendo a fare qualche boccone. Ma che senso ha, quando tanto uscirò a causa di queste gare di tecnica?

Mentre mangio non guardo in faccia nessuno, e sento Carola e Mattia ridere insieme agli altri. Tutto ciò non fa altro che far salire la mia nausea, costringendomi dopo due bocconi a lasciare il piatto.

Dico ad Aimee, Serena e Dario, che sono gli unici vicini a me, di avere sonno, e li saluto con l'intenzione di andare in camera.

"Sono contenta che almeno tu abbia mangiato qualcosa." Mi dice Aimee, lasciandomi un bacio a stampo.

Non appena arrivo in camera, faccio per andare in bagno, per rimettere quel poco che ho mangiato, ma una mano mi ferma.

"Non ti permettere." La voce fredda di Alice arriva alle mie orecchie, ma io la ignoro.

"Buonanotte Alice. Vai dagli altri." Affermo, per poi continuare con le mie intenzioni.

Strawberries and Cigarettes. || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora