Capitolo 14

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Il mattino seguente, mi svegliai con gli occhi rossi e gonfi, e il viso ancora bagnato per le lacrime di ieri sera. Sopra al comodino accanto al mio letto, trovai un bigliettino.
"Qualunque decisione prenderai, io ti sosterrò. Sei così piccola ma tanto forte.
-Ivan"
Sorrisi a quel suo bigliettino, ma non sapevo come fosse riuscito a metterlo qui sul comodino.
Infermiera:Buongiorno Gioia.
Io:Buongiorno Debora.
Infermiera:Come hai dormito?
Io:Insomma. Poteva andare meglio.
Infermiera:Immagino... Beh, non hai comunicato nulla. Quindi tra un'ora avrai la tua operazione. I tuoi genitori sono stati già avvisati.
Io:I miei?
Infermiera:Si. Sei minorenne e in quanto stai facendo un passo del genere in ospedale i tuoi devono essere consapevoli dell'operazione che devi affrontare
La guardai e abbassai lo sguardo
Infermiera:Non lo sapevano vero?
Io:Già...
Infermiera:Beh... Mi sa che è arrivato il momento di parlargli.
Entrarono i miei genitori
Mamma:Gioia... Davvero è il passo che vuoi fare?
Io:Mamma, Papà sedetevi per favore...
I miei si sedettero
Papà:Perché non c'è ne hai parlato prima? Sai benissimo che con noi puoi sempre parlare.
Io:Lo so. Ma avevo paura. Ed ero molto confusa.
Mamma:Parlaci adesso Gioia. Non siamo mai stati assenti per te. Abbiamo sempre dato tantissimo spazio a te, alle tue scelte e alle tue decisioni, ma una cosa del genere sai benissimo che devi parlare. Noi ti sosterremo in qualunque tua scelta che farai lo sai. Ma almeno vogliamo esserne al correnti*accarezzandomi la mano*
Io:È che... Non lo so. Ho paura di prendere la vostra stessa strada..
Papà:Gioia... Nessuno ti costringe a prendere la nostra stessa strada. Devi capire che io e la mamma abbiamo avuto un'opportunità per affrontare tutto ciò. Ma se tu non ti senti pronta, hai paura, ti fa male tutto ciò ti supporteremo. Noi vogliamo solo che tu prenda la decisione giusta 
Io:È proprio questo il punto papà. Non lo so. Da quando sono incinta dentro di me ho un mix di emozioni. Ieri Edoardo ha spaccato il labbro ad Ivan e no, se ve lo state chiedendo non è il mio ragazzo. È il cugino della Marty. Ma probabilmente a me piace. Ma ho paura.*iniziando a piangere* ho paura di iniziare una relazione, ho paura di mettere al mondo un bambino e di non riuscire a dargli niente, ho paura che Edoardo possa fargli del male, ho paura di deludervi. Ho paura di non essere la figlia giusta, la sorella, una migliore amica, o una fidanzata ma soprattutto una mamma. Ho paura mamma*piangendo a dirotto*
Mamma mi abbracciò e di conseguenza papà abbracciò entrambe e si emozionò.
Una volta staccati dall'abbraccio, prese parola mamma.
Mamma:Amore mio, è normale tutte queste paure*accarezzandomi i capelli* anche io quando ho scoperto di essere incinta, avevo tantissime paure. Avevo paura di tantissime cose. Ma avevo gli zii che mi sostenevano, il papà. Anche se abbiamo avuto alti e bassi. Ma anche se tu non hai Edoardo il padre biologico del bambino, non significa che tu non possa farti una vita tutta tua con la persona che vuoi, perché devi aver paura che magari tutti siano come lui. Perché non è così.
Papà:E non devi mai pensare che tu non sia giusta come figlia, o come altri ruoli che copri e che coprirai. Gioia, io e la mamma siamo sempre stati fieri di te. Da quando hai iniziato a fare i tuoi primi passi, quando hai detto la tua prima parola, e quando ci hai annunciato che saremo diventati nonni. Ci hai sempre fatti sentire dei genitori fantastici. E tu, quando sei nata, mi hai fatto crescere tantissimo. Questo per dirti che, genitori non ci si nasce, si diventa. Anche io avevo paura, non ero pronto e volevo tirarmi indietro. E invece guardami. Siamo qui, io, tu, la mamma, Gabry, e il nostro nipotino o la nostra nipotina. E tu sarai la mamma più brava e stupenda di questo mondo piccola!*sorridendomi*
Li guardai
Papà:Hai ragione, ad avere tutte queste paure. Ma Edoardo non vi farà del male. Noi ti proteggiamo ovunque. In qualunque modo. Non permetterò che succeda nulla.
Mamma:La decisione è tua Gioia. Non vogliamo affatto metterti altri pensieri. Vogliamo solo farti capire che sei speciale. E soprattutto farti capire che con noi puoi anche parlarci delle tue paure. Perché noi ti abbiamo cresciuta con tante forze. E non permetto che uno stupido ragazzino immaturo ti rovini la vita, nei mesi più belli che una donna possa vivere. Intesi?*guardandomi*
Annuii
Avevo sbagliato a non parlare dei miei pensieri ai miei genitori, d'altronde avevano completamente ragione. Mi avevano cresciuto con tante difficoltà. Forse anche più delle mie. E chi meglio di loro poteva capirmi? Mi ero sfogata, avevo fatto un pianto liberatorio, e mi aveva aiutata anche questo. Presi parola con i miei genitori
Io:Vi chiedo scusa se non vè ne ho parlato prima di tutti questi pensieri
Papà:Non ci servono le scuse piccola. Volgiamo solo farti capire che noi ci siamo, e ci saremo sempre.
Mamma:E se vuoi fare un passo così perché non ti senti pronta, o hai paura, ti sosterremo anche in questo. Basta che tu sia davvero felice! Intesi?!
Annuii e sorrisi. Li ringraziai davvero per tutto quello che avevano e stavano facendo per me in quel momento. Mi serviva così tanto avere la forza dei miei genitori. Sono fortunata.
Papà:Dopo l'operazione, possiamo andare a parlare a scuola e dire che la cambi. Noi non abbiamo alcun problema.
Io:No papà. Martina? Non posso lasciarla in quello zoo
Mamma:Lo sappiamo tesoro, però non puoi continuare ad andare in quella scuola con Edoardo che ti gironzola intorno. Non vuol dire che una volta che non sarai più incinta, lui ti lasci stare.
Io:Lo so...*abbassando lo sguardo*
Papà:Vuoi parlarne con Martina?
Io:Si... Poi avremmo modo di pensare a ciò.
Mamma:Va bene tesoro. Appena vorrai c'è ne parlerai.
Annuii e sorrisi
Papà:Prometticelo che ce ne parlerai però
Io:Ve lo prometto!
Ci abbracciammo ancora tutti e tre
Dottore:Gioia Di Martino?
Io:Si.
Dottore:Tra 40 minuti verrano i dottori per prepararti all'operazione.
Guardai i miei genitori e poi guardai il dottore andarsene via dalla mia stanza.

Continuo

16 Anni E Incinta *Parte 2* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora