Capitolo 25

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Tutti erano a casa
Mamma:Ti prego Leo*piangendo* ti prego!
Papà:Amore sta tranquilla. La troveremo*abbracciandola* ho già chiamato la polizia. Faranno il giro di tutta la zona.
Gabry:Io lo ammazzo*urlando e dando i pugni al tavolo* lo ammazzo a quel bastardo! Se solo lo avessi tra le mani*appoggiandosi al tavolo con i pugni*
Ivan era l'unico che era in un angolino della casa a mandarmi messaggi, chiamarmi e poi rigirarsi il telefono tra le mani.
Martina si avvicinò a lui
Marty:Ivan...
Ivan:Marty... Devo trovarla... Ne ho bisogno...
Marty:La troveremo Ivan... La troveremo...
I due si abbracciarono
Ivan:Non ci credo che quelle parole le siano rimaste così tanto nella testa.
Prof mate:Dobbiamo mantenere la calma, anche se è difficile. Dobbiamo dividerci. Martina tu sei la sua migliore amica dovresti sapere tutti i posti che le piacciono
Marty:Le piace andare al parco vicino casa, gelateria, centro città...
Subito dopo prese parola Ivan
Ivan:Stelle!
Tutti lo guardarono
Ivan:Ma certo. Le stelle!*alzandosi dal divano* Gioia potrebbe essere al mare. Dobbiamo vedere tutti i posti balneari.
Papà:Hai ragione, come ho fatto a non pensarci prima.
Tutti si divisero per venirmi a cercare.
Io nel frattempo ero intenta ad osservare il mare. Mi calmava il suono delle onde. Avrei voluto che ci fosse stato anche Ivan e rivivere la serata di ieri.
Il pomeriggio passò, io non mi feci sentire da nessuno, anche se le chiamate continuavano ad arrivare.
Ero uscita di casa senza giubbino e iniziava a fare freddo, decisi di alzarmi dagli scogli e iniziare a camminare per la riva. Avevo le mani sulla pancia.
Io:Scusami se come madre non sarò un'esempio... Scusami per tutto questo che ti sto facendo vivere già da così piccolino...
Mi fermai a fissare il mare, accarezzandomi la pancia
Io:Tu non puoi vederlo... Però è questo il posto che forse mi rende più libera. Il mare. Non so se riesci a sentire le onde.. ma... Ecco, questo suono mi rilassa tantissimo. Forse oggi l'ho combinata davvero grossa, ma non c'è la faccio più amore di mamma... Mi sembra tutto più grande di me... Ho tante paure, anche se con Ivan mi sento così protetta... Ma ho paura che ti sto creando tanto stress... Sarò una cattiva madre me lo sento...*accarezzandomi la pancia e guardando il mare piangendo*
Ivan:Io non credo proprio...
Mi girai di scatto
Io:Ivan... Come hai fatto a trovarmi?
Ivan:Immaginavo che venissi qui...
Abbassai lo sguardo
Ivan:Perché sei scappata... Hai fatto spaventare tutti...
Lo guardai
Ivan:So che non mi vorrai neanche parlare, avrai le tue ragioni. Ma adesso andiamo a casa, che sicuramente non avrai ne mangiato, e avrai freddo*togliendosi la giacca* dai vieni
Ivan mise la sua giacca sulle mie spalle e con il braccio attorno al mio collo, andammo vicino alla sua macchina.
In macchina
Ivan:Chiamo i tuoi... Erano così preoccupati...
*TELEFONATA*
Ivan:Leo, l'ho trovata! È qui in macchina con me
Leo:Grazie al cielo Ivan! Sei magnifico! Grazie grazie grazie! Ti prego venite a casa ci vediamo tutti li!
*FINE TELEFONATA*
Ivan:Hey...*mettendomi la mano sulla gamba*
Lo guardai
Ivan:Piccola...
Scoppiai a piangere
Ivan:Hey... No... No...
Ivan mi abbracciò
Io:Scusami...
Ivan:Non devi scusarti piccola... Capisco come ti senti, non ti biasimo che volevi scappare. Ma devi capire che non si affrontano così le cose. Ci sono io con te. Affronteremo tutto insieme.*dandomi un bacio tra i capelli*
Io:So che quello che ho fatto è stato esagerato, me ne rendo conto. Ma... Ivan.. questa cosa mi spaventa. Non posso permettermi di fargli del male*toccandomi la pancia*
Ivan:Nessuno vi farà del male. Nessuno. Fin quando ci sono io. Nessuno. Intesi?
Annuii
Ivan:Andiamo a casa che saranno già arrivati tutti.. dai...
Ivan guidò fino a casa e una volta arrivati, davvero erano tutti li.
Appena mi videro entrare dalla porta di casa, mi corsero incontro ad abbracciarmi. Di certo non mi aspettavo che anche il professore di matematica era coinvolto in questo. Ma tutte quelle persone li presenti, mi avevano fatto capire quanto io per loro fossi importante. Anche se, non dovevo fare quel gesto per capirlo.
Papà:Grazie al cielo Gioia!*abbracciandomi*
Mamma:Ci hai fatto prendere uno spavento!*piangendo e abbracciandomi*
Gabry:Non saprei cosa avrei fatto senza di te.*abbracciandomi*
Marty:Non farlo mai più ti prego...*abbracciandomi*
Prof mate:Gioia... Che spavento...
Io:Scusatemi... Non volevo creare tutto questo panico, ma avevo bisogno di stare un po' da sola...
Papà:Gioia, io te lo prometto. Che voi starete bene.
Guardai papà
Mamma:Lo sai papà com'è fatto. Fidati
Io:Mi fido, ma un'altra paura è quella di Ivan...
Ivan mi accarezzò il viso
Io:Ho paura che faccia del male ad Ivan. Gli ha già rotto un labbro. Mi sento in colpa di averlo catapultato nella mia vita, per poi ritrovarsi in una situazione del genere... Mi dispiace...
Ivan:Guardami...*girando la mia testa verso di lui* io non sono affatto in pericolo. Io sto con te Gioia. Lo capisci? Sono innamorato di te. Non mi interessa di quello e tanto meno di quello che può fare a me. Io voglio stare con te e che state bene tu e lui*mettendomi una mano sulla pancia*
Lo abbracciai
Quella giornata fu davvero immensa, che appena andai in camera e mi misi sul letto mi addormentai tra le braccia di Ivan.
*NELLA STANZA DI MAMMA E PAPÀ*
Mamma:Ti ricordi quante paure avevo io quando aspettavamo Gioia?
Papà:Certo che me le ricordo. Ed anche troppo bene.
Mamma:Mi dispiace che Gioia stia vivendo tutte queste paure messe insieme... Vedo che soffre e ci sto male... Vorrei fare davvero qualcosa per lei...
Papà:Se avessi saputo che sarebbe successo tutto questo, non avrei permesso di farlo entrare in casa.
Mamma:Ma ormai le cose sono state fatte e non possiamo farcene una colpa. Dobbiamo solo aiutarla e starle vicino
Papà:Penso che in questo momento lei abbia bisogno anche di Ivan
Mamma:Si, l'ho notato
Papà:Che dici?
Mamma:Stai pensando a quello che sto pensando io?
Papà:Mi sa di sì
Mamma:L'importante Leo, è che non succeda nulla a lei, al bambino e ad Ivan.
Papà:Sta tranquilla*abbracciando la mamma*
Mamma:Ci proverò...

Continuo

16 Anni E Incinta *Parte 2* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora