Capitolo 32

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Io:Edoardo è qui?*guardando Debora*
Infermiera:Si, è con i suoi genitori a quanto pare.
Io e Ivan ci guardammo
Io:Ti prego, evita di farlo entrare, evita di fargli sapere che sono qui. Evita tutto
Infermiera:Ho già fatto mettere la sicurezza fuori dalla tua stanza. Sta tranquilla!
La ringraziai e lei andò via
Io:Se lui rimane qui fino al pomeriggio non possiamo andare via.
Ivan:Un modo lo troveremo.*abbracciandomi*
Io e Ivan pranzammo, e mentre mi stavo preparando, sentimmo delle urla provenire da fuori il corridoio. La voce era più che riconoscibile.
Io:Ma è papà!*guardando Ivan*
Ivan:Non uscire! Vado a vedere io!
Ivan uscì
Carla:Eccoli li*indicando Ivan* lui ha ridotto mio figlio così.
Papà:Ha fatto bene! Più che bene!*urlando* guarda tuo figlio come ha ridotto la mia di figlia*urlando*
Poliziotto:Signora, suo figlio è stato denunciato per più cose. Il ragazzo*guardando Ivan* ha sbagliato. Ma suo figlio è stato denunciato per aggressione ad una minorenne. Per altro incinta.
Carla iniziò a piangere
Carla:Questo cosa vuol dire? Guardate come me lo hanno ridotto*piangendo*
Poliziotto:Vuol dire che suo figlio verrà con noi.
Carla:Cosa?*fermando i poliziotti* cosa significa tutto questo?
Poliziotto:Significa, che il ragazzo ci terrà compagnia per qualche anno.
Carlo:Anno?
Poliziotto:Si. Per i prossimi 3 anni il nostro caro Edoardo, che si diverte a minacciare le ragazze, e le fa finire in ospedale, farà compagnia a noi. È vero Edoardo?*prendendolo per il braccio*
Edoardò non fiatò. Ivan sorrise e quando vide che il poliziotto se lo portò via, fece un sospiro di sollievo.
Si avvicinò un poliziotto ad Ivan
Poliziotto:Grazie. Se ci fossero più ragazzi come te, non saremmo costretti ad arrestarne così tanti *mettendogli una mano sulla spalla per poi andarsene*
Papà andò incontro ad Ivan abbracciandolo.
Papà:Grazie! Grazie davvero*sorridendo*
Ivan ricambiò il sorriso.
Poco dopo, papà entrò nella stanza.
Io:Papà!*abbracciandolo*
Papà:Siamo pronti per tornare a casa?
Sorrisi e annuii.
Verso il primo pomeriggio, io, papà e Ivan eravamo a casa.
Gabry:Gio!*abbracciandomi* non sai quanto sono contento che tu sia qui*piangendo*
Io:È tutto finito! Edoardo è stato arrestato!*abbracciandolo*
Mamma sorrise e si emozionò. Alla fine, era quello che un po' speravamo tutti. Che Edoardo finalmente uscisse dalla nostra vita. Soprattutto dalla mia e da quella di mio figlio.
Dopo, che tutti mi abbracciarono, io e Ivan andammo in stanza.
Io:Grazie*guardando Ivan*
Ivan:E di cosa*sedendosi sul letto*
Io:Per tre anni possiamo stare tranquilli...
Ivan:Perché solo per tre anni?
Io:Dopo uscirà dal carcere... E ne sono sicura che farà qualcosa. Edoardo ha la vendetta nel sangue.
Ivan:Tanto poi non saprà dove siamo
Lo guardai
Io:In che senso?
Ivan:Dammi il tempo di fare un po' di soldi. Poi ti prometto che andremo a vivere da soli.*guardandomi negli occhi*
Lo guardai
Io:Stai scherzando?
Ivan:No.
Saltai completamente su Ivan
Ivan:Quindi ti piace come idea!*ridendo e abbracciandomi*
Io:Ma certo che mi piace!*abbracciandolo*
Ivan mi guardò, e quel suo sorriso scomparve dalle sue labbra.
Io:Cos'hai?
Ivan:Ti fa male?*toccandomi il viso dove Edoardo mi aveva dato lo schiaffo*
Io:Abbastanza...
Ivan:Per un attimo ho pensato che avessi paura di me..
Io:No, è che ero sotto shock. Non credevo potesse arrivare a tanto
Ivan:Non credevo neanche io. Ma l'importante adesso è che stai bene e che il bimbo stia bene.
Io:Fortunatamente si. Ho avuto tanta paura per lui*toccandomi la pancia*
Ivan:Anche io. È proprio lì che non ci ho visto più.
Lo guardai
*BUSSANO ALLA PORTA*
Gabry:Gio, posso entrare?
Io:Vieni
Gabry:Volevo chiederti scusa...
Io:E per cosa Gabry? Non è stata mica colpa tua
Gabry:Se non vi avessi chiesto di passare a prendermi, adesso non saresti conciata così
Io:Gabry, non è stata colpa tua. Mettitelo in testa!
Gabry mi guardò e mi sorrise
Gabry:Come sta il bambino?
Io:È qui con noi Gabry.
Gabriel scoppiò a piangere ed io lo abbracciai forte. Poi dopo avermi fatto un grande sorriso, uscì.
Ore 19:00
Scesi in salotto dove c'erano tutti
Mamma:Ragazzi, cosa vogliamo mangiare stasera?
Io:Ho voglia di pizza
Mamma:E pizza sia*ridendo*
Papà:Ragazzi, andiamo noi a fare le pizze?
Ivan e Gabry accettarono e alle 19:30, scesero per andare a prendere la pizza.
In casa rimanemmo solo io e mamma.
Mamma:Oi... Allora? Come stai?*accarezzandomi la schiena*
Io:Abbastanza bene mamma... Sono ancora un po' sotto shock per quello che è successo.
Mamma:Ci credo...
Io:Non credevo Edoardo potesse arrivare a fare tutto questo ... E, non ci credo ancora... Che aspetto un figlio da lui...
Mamma:Gioia... Anche io nella vita ho fatto tantissimi errori. E tu lo sai benissimo. Sai la storia mia e di papà
Io:Si, ma almeno voi siete stati uniti fino alla fine, e guarda che grande famiglia che siamo adesso.
Mamma:Non sempre i figli sono di chi li fa. I figli sono di chi li cresce. Edoardo non è affatto quello pronto a prendersi una responsabilità così grande.
Io:Lo so. Infatti sono contenta che nella mia vita ci sia Ivan. Ivan è perfetto come fidanzato, come padre. Lui è... È tutto un mondo. Ed io non ci credo ancora, per quanto sono stata fortunata per questo.
Mamma:Ivan ti rende davvero felice. Questa felicità non la vedevo nei tuoi occhi quando c'era Edoardo. Ivan è un'altra persona. Guarda come ti tratta. È stato con te al tuo primo ricovero, al secondo era con te.
Io:Ha detto che metterà più soldi da parte e andremo a vivere insieme mamma*sorridendo*
Mamma:Davvero? È una cosa stupenda tesoro*sorridendomi*
Io:Tantissimo. Mamma, sono così felice per come stanno andando le cose da oggi. Inizio davvero a stare bene anche mentalmente.
Mamma:Ovvio che ti senti così. Adesso Edoardo non potrà farti niente più. Adesso tutto sarà più tranquillo, e finalmente puoi goderti i mesi più belli che una donna possa vivere. Non voglio che li vivi come li ho vissuti io*toccandomi la spalla*
La sorrisi
Mamma:Sono molto fiera di te. Soprattutto della forza che hai*sorridendo*
Io:Merito tuo!*sorridendo*
Io e mamma ci abbracciammo, e i ragazzi rientrarono.
Papà:Cosa succede qui? Mi sono perso qualcosa? Anche io voglio un abbraccio.
Papà appoggiò le pizze sulla tavola e venne ad abbracciarci.
Papà:Abbraccio di famiglia!
Gabriel venne ad abbracciarci.
Papà:Ivan! Devi venire anche tu!*guardandolo*
Ivan, un po' imbarazzato venne ad abbracciarci. E così la nostra cena iniziò. Con un abbraccio di famiglia in cui, c'era tutto l'amore che solo una famiglia può dare.

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16 Anni E Incinta *Parte 2* Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora